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Benché fosse il pomeriggio
del venerdì santo, Elena Partibon non era uscita a compiere
il giro dei sette sepolcri; si era appartata in un salotto a leggere,
aspettando che il fratello Giuliano arrivasse d'improvviso dalla
casa della nonna ad annunciarne la morte. Nel dare l'annuncio Giuliano
avrebbe avuto una faccia grave e timida come se la colpa della morte
fosse un po' sua.
Oltre a uno dei gatti, la sola cosa in movimento che Elena aveva
veduto durante il pomeriggio era il riflesso dell'acqua dal canale,
quella specie di pulsazione, spettri di fiamme inquiete sulle pareti
alte, sulle travature del soffitto. L'ingresso di Giuliano sarebbe
stato perciò impressionante. "Dov'è papà?"
avrebbe chiesto. E lei avrebbe detto: "Su in studio, si capisce,
che dipinge", e Giuliano si sarebbe accostato, mormorando a capo
basso: "È finita, sai", e quei riflessi d'acqua avrebbero
continuato indisturbati sull'alto soffitto; e vi sarebbero state
cose da dire; e tutte le norme familiari, conversazioni, ore di
pranzo, sarebbero crollate.
P.M.Pasinetti: Rosso
veneziano, Bompiani 1965.
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