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Rodolfo Spada:
Effettivamente mi chiamo Rodolfo Piglioli-Spada. Col trattino. In
Gran Bretagna i nomi doppi col trattino indicavano famiglie di gran
marca. Nel caso nostro ce lo inserì mio padre il quale perlappunto
aveva l'anglomania. Gliela potevo ancora leggere sul viso, sul labbro,
sul baffo irrigidito quando nel '57 andai a salutarlo, morto, a
baciarlo in fronte. Non lo vedevo da anni.
Abbreviai la firma a Rodolfo Spada quando incominciai, relativamente
tardi nella vita, a scrivere per i giornali. Sono stato la grande
rivelazione del giornalismo settimanale nel periodo che seguì
la fine del dopoguerra. I miei articoli e rubriche fecero la fortuna
dell'azienda periodici che mi impiegò. La sollevarono da
una posizone di imminente bancarotta a tirature stupefacenti. Non
ho dubbi su codesto punto. Non ho mai dubbi su nulla di quel che
dico.
Ora che la nostra azienda periodici è stata incorporata dal
Gruppo - uno dei soliti Gruppi industriali mastodonti - rinunziando
così all'individualità, all'intelligenza e alla gioia
di vivere, io mi son ritirato e nascosto nel Veneto, che conosco
poco, a Brusò (credo siamo in provincia di Padova) con il
proposito di preservare qui la mia testa e la mia mente con le loro
particolari idee e visioni.
Abito due stanze di una villa non grande e dimolto trascurata, con
facciata palladiana arrugginita, nell'entroterra fra pioppi. Proprietà
del mio amico Angelantonio Fornasier, uomo d'affari e genio, che
doveva essersi dimenticato di possederla. Glielo rammentai io e
mi fece: "Sei sicuro? E allora va', va' là". Non
pago pigione e mi nutro bene con pochissimo. Date le spese minime,
con il denaro che ho potrei sostenere qui un dieci-dodici anni di
clandestinità. Fornasier e il suo figliolo sono i soli a
sapere che io sono qui.
Non ho pazienza per le descrizioni di natura che trovo inutili.
Al pratico: se dovessero braccarmi e costringermi a nuova fuga,
c'è non lontano di qui una valle da pesca e da caccia in
botte, con casa isolata al centro di estesissime acque, e là
troverei ulteriore sicurezza, addirittura parecchie armi; è
tutto proprietà di Angelantonio Fornasier; una specie di
sconfinato acquitrino il cui estremo orizzonte è formato
da una linea sfumata e bizantina di case e campanili che sarebbe
poi la città di Venezia. Per raggiungere la casa di caccia
camminerei prima un'oretta per campi e poi vogherei su acque deserte,
in piedi, a remi incrociati, con arte bimillenaria che io, sportivo
polivalente, apprenderò subito. Tutto ciò mi costerebbe
un nulla di fatica: sono secco, minuto, e sembro tenuto insieme
da fili d'acciaio.
P.M.Pasinetti: Domani
improvvisamente , Bompiani 1971.
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