Brevi note sul convegno
Le parentele inventate
Venezia, 3-5 dicembre 2009

Nei giorni 3, 4 e 5 dicembre 2009 si è tenuto a Venezia il convegno internazionale Le parentele inventate: letteratura, cinema e arte per Francesco e Pier Maria Pasinetti, indetto dal Centro Universitario di Studi Veneti (CISVE) e dai Dipartimenti di Italianistica e Filologia Romanza e di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "Giuseppe Mazzariol" dell'Università Ca' Foscari di Venezia, con il supporto di altri importanti enti quali l'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti (vedi il sito) e la Fondazione Querini Stampalia (vedi il sito), che hanno ospitato i lavori nelle loro prestigiose sedi.
I lavori hanno visto la partecipazione, sia sul palco che in platea, di studiosi, accademici, ricercatori e critici esperti di cose pasinettiane e impegnati nel promuoverne la divulgazione; al loro rigore professionale si è felicemente coniugato il calore umano e l'affabilità dei rapporti interpersonali, che ha favorito piacevoli e istruttivi scambi di opinioni e momenti di condivisione.
In attesa della pubblicazione degli Atti , che richiederà diversi mesi, ci limitiamo a riportare qualche flash di questa intensa ed istruttiva esperienza, che ci ha permesso di approfondire le nostre conoscenze su P.M. Pasinetti e sullo scenario familiare e culturale della sua vita e della sua opera.

Maria Antonietta Grignani (Università di Pavia) ha delineato il concetto e l'importanza dell'archivio d'autore al giorno d'oggi, quando al metodo "cartaceo" del passato (per il quale ha parlato di "temporalità chiusa") si va affiancando con indubbia efficacia quello informatico consentito dalla moderna tecnologia.
Istruttiva la relazione di Anna Rinaldin e Samuela Simion (Università di Ca' Foscari), ordinatrici della bella mostra di materiali cartacei e fotografici, in larga parte inediti, che arricchiva l'evento e che conteneva documenti di famiglia, quaderni scolastici, brogliacci, fotografie, pagine di agende e di appunti, lettere, ritagli di giornali e le varie edizioni dei romanzi di P.M.Pasinetti.
Murtha Baca, (Università di Los Angeles), che vanta una trentennale amicizia con P. M. Pasinetti di cui è stata prima allieva e poi traduttrice, ha fatto luce su una storia privata dello scrittore, quella della lunghissima e a tratti tormentata relazione sentimentale con la nota pianista e scrittrice svedese Käbi Laretei.
Il tema di Alessio Cotugno (Università Ca' Foscari) è stato il carteggio tra i due fratelli Pasinetti, testimonianza del loro ben noto fortissimo legame.
Francesco Bruni (Università Ca' Foscari) ha affrontato l'impegnativo capitolo delle esperienze di Pasinetti come critico e saggista e del suo decisivo contributo alla comparatistica americana, citando il suo fecondo rapporto con René Wellek.
Maurizio Reberschak (Università Ca' Foscari) ha rievocato la formazione culturale dei fratelli Pasinetti, un tema già sviluppato nel suo saggio Prove di cultura. La formazione universitaria di Francesco e P.M. Pasinetti (1929-1935), apparso in "Quaderni per la storia dell'università di Padova", n. 37, a. 2000 e del quale diamo conto qui.
Tzortzis Ikonomou (Università di Stoccolma) e Serena Fornasiero (Università di Ca' Foscari) si sono occupati delle tracce lasciate da Pasinetti in Svezia durante gli anni del suo soggiorno in quel Paese, un aspetto della sua vita forse meno noto al grande pubblico.
Cesare De Michelis (docente universitario e presidente della casa editrice Marsilio), ha rievocato il lungo sodalizio con lo scrittore, citando piacevoli aneddoti risalenti anche agli anni '50, quando iniziò la loro amicizia. Ci ha strappato un sorriso la sua benevola dichiarazione circa la scarsa propensione di Pasinetti all'umiltà, che comunque non faceva di lui un uomo presuntuoso ma forse soltanto onestamente consapevole delle dimensioni dei propri meriti.
Anco Marzio Mutterle (Università di Ca' Foscari) ha ripercorso l'epistolario con Enrico Emanuelli (1909-1967), scrittore, giornalista, inviato speciale e critico per la pagina letteraria del Corriere della sera.
Paolo Di Stefano, giornalista, ha illustrato il fertile rapporto di Pasinetti con la stampa citando in particolare la sua lunga collaborazione con il Corriere della sera anche in qualità di corrispondente dall'America, con articoli di argomento inizialmente letterario ma in seguito, con l'evoluzione del ruolo della Terza Pagina della quale ha diffusamente parlato, con pezzi di costume, attualità, politica.
Luigi Ballerini (Università di Los Angeles) ha divertito con il suo brillante intervento sul ridere e sorridere dei personaggi della narrativa pasinettiana, invitando a notare come il riso appartenga più a quelli dei romanzi ambientati prima della guerra, mentre a quelli dei romanzi seguenti, reduci da quella esperienza disumana, riesce tutt'al più di esprimere il sorriso, in varie sue forme.
Monica Giachino (Università di Ca' Foscari) ha commentato il primo e già talentuoso Pasinetti, quello dei racconti de L'ira di Dio, Ilaria Crotti il popolarissimo e struggente Rosso veneziano, Ricciarda Ricorda il vasto e innovativo Il ponte dell'Accademia e Michela Rusi il luminoso affresco di Dorsoduro, non mancando di emozionarci con la lettura della sua chiusa magistrale.
Massimo Ciavolella (Università di Los Angeles) ha chiarito molti aspetti curiosi riguardanti le traduzioni in inglese dei romanzi di Pasinetti, in particolare quella di La confusione, evidenziando come in The Smile on the Face of the Lion fossero stati apportati dallo stesso autore dei tagli atti a rendere più fluida la narrazione - tagli non riportati nella revisione uscita in Italia nel 1980 con il titolo Il sorriso del leone e viceversa addirittura arricchita di un intero capitolo inedito.
Gian Piero Brunetta (Università di Padova), Fabrizio Borin (Università di Ca' Foscari), Giulio Iacoli (Università di Cagliari e Bologna), Chiara Augliera (critica), Luisa Pagnacco (Università di Ca' Foscari) e Carlo Montanaro (titolare fra l'altro del prestigioso e omonimo Archivio costituito prevalentemente da documenti visivi) si sono soffermati in particolare sulla figura di Francesco Pasinetti illustrandone, sotto svariate prospettive, i meriti di regista e primo storico del cinema italiano.
Nico Stringa e Myriam Zerbi (Università di Ca' Foscari) hanno analizzato le illustri ascendenze artistiche di Pier Maria e Francesco Pasinetti rievocandone il nonno Guglielmo e la zia Emma Ciardi, noti pittori.
Silvana Tamiozzo Goldmann (Università di Ca' Foscari) ha concluso il convegno con la sua vivace relazione sull'autobiografia incompiuta Fate partire le immagini, che grazie al suo instancabile e preciso lavoro di revisione vedrà le stampe nei prossimi mesi, postuma e quindi ancora più preziosa. A lei, competente promotrice e regista dell'evento, nonché cordiale e generosa padrona di casa, vanno i meriti maggiori.

A margine di queste note, forzatamente sintetiche, registriamo la sensazione abbastanza concreta che l'operazione di riscoperta e valorizzazione di P.M. Pasinetti abbia preso la strada giusta: sono nell'aria ulteriori appuntamenti, a cominciare dalla proiezione dello sceneggiato televisivo tratto da Rosso veneziano nel 1976 (regia di Marco Leto, sceneggiatura di Diego Fabbri) annunciata per il 10 marzo 2010 presso la Casa del Cinema di Venezia (San Stae 1990). Guardando più al futuro, si vanno facendo più solide le speranze di una ristampa dell'intero corpus pasinettiano, anche in vista delle celebrazioni per il centenario della nascita, che ricorrerà nel 2013.

la mostra annessa al convegno