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"Voi fate le opere del padre vostro". Gli risposero: "Non siamo nati da prostituzione, noi non abbiamo che un Padre che è Dio!"

Gv 8 Vs 41


Titolo: I figli di prostituzione.


Argomenti: L'illusione di ritenersi figli di Dio. L'errore è determinato dalla lontananza da Dio. Vicinanza e lontananza da Dio. Abbiamo il rapporto di prostituzione quando ci si unisce a altro da Dio. Il nostro pensiero ha la possibilità di unirsi a altro da Dio. L'unione con Dio è un unione consapevole. Noi nasciamo da ciò cui uniamo il pensiero. Generare figli di prostituzione. Trascurare Dio e unirsi alla creazione.


 

5/Gennaio/1986  Casa di preghiera Fossano.


Siamo giunti al versetto 41.

Gesù dice: "Voi fate le opere del padre vostro", gli risposero: "Non siamo nati da prostituzione, noi non abbiamo che un padre che è Dio".

Prima aveva detto: "Fate quello che avete imparato dal padre vostro", poi aveva affermato: "Se siete figli di Abramo fate le opere di Abramo" e adesso dice: "Voi fate le opere del padre vostro".

Abbiamo visto come nella prima dichiarazione: "Voi fate quello che avete imparato dal padre vostro" ci fosse da parte di Gesù un'affermazione, mentre invece nel secondo "fare": "Se siete figli di Abramo fate le opere di Abramo" c'era un'esortazione, quasi a mettere in relazione la figliolanza di-, dal fare le opere di-.

Abbiamo visto come questo sia il criterio per riconoscere la paternità di ogni uomo.

Ognuno si riconosce dalle opere che fa e i figli di Dio si riconoscono in quanto fanno ciò che fa Dio.

Fintanto che non sappiamo fare che quello che fa Dio, fintanto che non sappiamo fare l'opera di Dio e Dio genera il suo Verbo, quindi fintanto che non siamo capaci di generare il Verbo di Dio con Dio, noi non possiamo dirci figli di Dio; poiché Gesù qui ha dichiarato: "Se siete figli di Dio, fate le opere di Dio". Ѐ un’esortazione, un imperativo.

Adesso Gesù ritorna al primitivo fare: "Voi fate le opere del padre vostro".

Abbiano detto che questa è una dichiarazione con cui Gesù vuol far costatare quello che essi sono, di chi veramente sono figli.

Tra questo e il primo "fare" c'è stata la dimostrazione che veramente questi farisei non erano figli di Abramo, perché non facevano le opere di Abramo.

Abramo non fece così.

Adesso Lui passa a introdurre questo problema di fronte alle loro coscienze: "Non siete figli di Abramo voi fate le opere del padre vostro".

E allora di chi erano figli e qual era il loro padre?

Loro dicono che non sono figli di prostituzione.

Dicono: "Il nostro padre è Dio".

Vedremo in seguito che Gesù dicendo: " Voi fate le opere del padre vostro" intendeva ben altro che Dio.

Intanto però si giustificano dicendo che hanno come padre Dio, perché non sono figli di prostituzione.

Anche qui ci deve essere una lezione per ognuno di noi, perché tutto quello che è avvenuto nel Vangelo essendo scena, è Parola di Dio, è lezione per ogni uomo e in quanto è lezione per ogni uomo, è perché ogni uomo si trova in un certo rischio.

Il rischio è quello in cui sono venuti a trovarsi questi farisei, il rischio di credersi figli di Dio quando in realtà si è figli di prostituzione.

Ѐ l'argomento di oggi.

Questa prostituzione, questo essere nati da prostituzione, essere nati da un rapporto di prostituzione.

Cosa significa questo per la nostra vita personale e perché c'è il rischio di questa illusione, di quest'errore nella nostra vita?

Poiché tutto quello che esiste, in quanto esiste ha uno scopo ben positivo per la salvezza dell'uomo, quindi per la formazione della nostra vita interiore, della nostra vita personale.

Niente esiste a caso.

Allora anche questa illusione in cui l'uomo può venirsi a trovare, di ritenersi il figlio di Dio mentre in realtà è nato da un rapporto di prostituzione, deve avere un suo significato ben positivo per la nostra vita spirituale.

Com’è possibile nascere da un rapporto di prostituzione?

Abbiamo visto domenica scorsa il criterio per riconoscere la verità di quello che ci viene detto.

Abbiamo costatato che questo criterio, si ha soltanto in quanto si deduce da Dio.

Dio è il Principio della Verità.

La Verità è solo presso Dio e si può trovare  soltanto con Dio e da Dio.

Siccome da Dio nascono i figli di Dio, dobbiamo dire che soltanto i figli di Dio possono riconoscere la Verità di quello che gli viene detto.

Lontano da Dio non si è figli di Dio, e si è lontani da Dio proprio in quanto non si deduce da Dio.

Lontano da Dio non si vede la Verità e non vedendo la Verità si resta nell'errore, si vede l'errore e si scambiano allora la Luce per tenebre e le tenebre per Luce, il giusto per l'ingiusto.

Ecco la possibilità dell'errore e di conseguenza quindi dell'illusione che sono conseguenza della lontananza da Dio.

La lontananza da Dio è rappresentata dalla molteplicità delle cose non raccolte in Dio.

Più in noi portiamo molteplicità di pensieri non raccolti, non unificati in Dio e più, noi veniamo a trovarci lontani da Dio.

Quindi la lontananza è un effetto di molteplicità.

Ne deriva che la vicinanza a Dio è effetto di unità.

Più noi unifichiamo, raccogliamo in Dio, più ci troviamo vicini a Dio.

E più ci troviamo vicini a Dio e più godiamo di quello che è presso Dio.

Presso Dio prima di tutto c'è la Luce.

Solo con la Luce si vede la Luce, quindi c'è la Verità.

Presso Dio c'è la Vita: "L'uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio", quindi da questa vicinanza, da questa deduzione da Dio.

Presso Dio c'è la Pace.

Lontano da Dio invece troviamo il rovescio.

Quindi quanto più la nostra anima, la nostra mente è dispersa, fratturata in tanti elementi non raccolti in Dio, tanto più viene a trovarsi in questa zona di lontananza da Dio in cui esperimenta l'errore, la confusione, la dispersione,  esperimenta la guerra, soprattutto la guerra interiore, esperimenta la morte cioè la non vita.

Ora è qui che succede la prostituzione.

Si parla di prostituzione in quanto c'è unione con colei che non è la nostra sposa.

Riportata nel campo dello Spirito, la nostra anima, noi stessi siamo stati creati per Dio e per imparare a vivere uniti a Dio.

Possiamo dire che Dio è la nostra sposa.

Abbiamo il rapporto di prostituzione in quanto ci si unisce ad altro da Dio.

Abbiamo in Osea, proprio nel primo capitolo, Dio che dice al profeta, gli ordina: "Va e sposa una prostituta" (Volontà di Dio!).

"Va e sposa una prostituta" e non solo, dice: "E abbi figli da questa prostituta".

Dice anche il perché: "Perché tutta la terra si è prostituita".

Ecco, qui Dio ordina al profeta di sposare una prostituta e di avere figli da questa prostituta, perché sia di specchio a quello che è la terra, a quello che è diventata la terra, a quello che è diventato l'uomo.

Ecco quello che succede quando si trascura Dio.

Abbiamo visto che il nostro rapporto con Dio essendo un rapporto di verità è un rapporto col nostro pensiero, quindi non è un rapporto di parole, di azioni, di fare.

Anche abbiamo approfondito quello che il Signore dice che i figli si riconoscono da quello che fanno, quel "fare" abbiamo visto che è tutto interiore ed è fare quello che fa Dio, cioè generare il Verbo.

La generazione del Verbo avviene attraverso l'unione del pensiero.

Siccome siamo stati creati per quest’unione con Dio, il nostro pensiero, la nostra mente ha la possibilità di unirsi ad altro.

L'unione con Dio non è un’unione meccanica, non è un’unione automatica, non è un'unione di corpi ma, è un’unione consapevole.

I figli di Dio sono figli consapevoli, sono figli quindi che nascono per partecipazione consapevole.

I figli di Dio nascono conoscendo quello che fa Dio.

Il Figlio guardando il Padre, contemplando il Padre, vede quello che il Padre fa e conosce Se stesso e quindi vede Se stesso, conosce Se stesso per conoscenza di quello che fa il Padre e così è per tutti figli di Dio.

Ora il Figlio di Dio venendo tra noi, Verbo incarnato, ha dato a tutti quelli che credono in Lui la possibilità di diventare figli di Dio.

La possibilità cioè di contemplare quello che fa il Padre e quindi di generare con il Padre, se stessi dal Padre.

Abbiamo detto che è una nascita consapevole, quindi che non avviene senza di noi.

Ora, in quanto c'è questa nascita consapevole che non avviene senza di noi, questa nascita consapevole può non avvenire da Dio.

Può anche succedere che essendo fatti per nascere da un'unione, noi nasciamo da ciò cui ci uniamo.

E se ci uniamo a ciò che è diverso da Dio o a chi è diverso da Dio, noi ci prostituiamo e generiamo figli di prostituzione.

I figli nascono dall'unione e tutto è segno.

L'uomo non genera soltanto figli da sua moglie, l'uomo genera figli da qualunque donna con cui si unisca e così tutto è segno sempre di questa meraviglia della vita interiore, della vita spirituale per la quale ogni uomo è stato creato: generare figli con Dio.

Un uomo genera figli non soltanto da sua moglie ma, genera figli con qualunque donna con la quale si unisce, con Dio è lo stesso.

Essendo la vostra anima fatta per generare figli da Dio, può anzi, genera figli con qualunque essere con cui si unisce e se si unisce a ciò che è diverso da Dio, genera figli di prostituzione.

Perché essendo la nostra anima destinata a Dio, si prostituisce se non vive per il suo destino.

Certamente la nostra anima (fame di Assoluto, desiderio di Verità) è fatta per nutrirsi di Verità, per conoscere la Verità e la vita eterna sta nel conoscere Dio.

Se la nostra anima si allontana dal suo destino, si prostituisce, in quanto si prostituisce, genera dei figli e questi figli sono figli di prostituzione e qui abbiamo l'errore e in conseguenza di questo errore c'è l'illusione perché siamo lontani da Dio.

Lontano da Dio all'uomo resta ingannato.

Quindi si resta ingannati perché ci si ritiene di essere figli di Dio e in Verità si è figli di prostituzione, di un rapporto di prostituzione.

Ѐ quello che dicono qui i farisei: "Non siamo nati da prostituzione, noi non abbiamo che un padre: Dio".

Lo Spirito di Dio fa dire a Geremia: "Due mali ha fatto il mio popolo, il primo: ha abbandonato Me, sorgente di acqua viva, il secondo: si è scavato dalle cisterne, delle cisterne screpolate che non possono trattenere l'acqua".

Ecco quello che facciamo noi.

Il primo peccato, la prima colpa, il primo male è quello di trascurare Dio.

Il secondo è quello di cercare l'unione con altre creature, cioè di cercare la nostra vita in altro da Dio.

Abbiamo detto però che cercando la nostra vita in altro, noi ci prostituiamo e generiamo figli di prostituzione.

E cosa sono questi figli di prostituzione?

Questi figli di prostituzione sono o meglio è la nostra stessa anima.

La nostra stessa vita, il nostro stesso pensiero, poiché generando figli da-, noi diventiamo passione di-, e in quanto noi dedichiamo il nostro pensiero a ciò che non è Dio, noi nasciamo, noi diventiamo figli di ciò cui ci dedichiamo.

Diventando figli di-, noi diventiamo passione di-, interesse per-.

Ecco, diventiamo figli del nostro padre.

A questo punto il nostro padre non è più Dio e noi stessi diventiamo questi figli e in quanto figli di prostituzione, siamo talmente dipendenti dal nostro peccato per cui noi non possiamo uscirne.

Cioè noi diventiamo impotenti a trattenere le acque.

Impotenti cioè ad ascoltare  Dio, a raccogliere le cose di  Dio.

Qui il cerchio si conclude in basso, si conclude al punto in cui la creatura è fatta impotente a ricevere, a ascoltare le cose di Dio, poiché appartiene a un padre diverso da Dio.

Gesù poi in seguito preciserà: "Vostro padre è il demonio".