Io non ricevo
gloria dagli uomini. Gv 5 Vs 41
Secondo tema.
Titolo: Meditazione
sulla gloria di Dio.
Argomenti: I problemi nella
nostra vita sono posti da Dio e risolti solo da Dio(28) Il tralcio e la vite(44)Conoscere il
Figlio(52) La gloria è ciò a cui si guarda(55)Le opere buone (1.08)L’eredità
promessa(1,30)Togliere il Regno(1,36)In Dio la conoscenza è possesso(1,45)La lode di
gloria(2,09)Le cose del cielo e le cose della terra(2,12) Ricapitolare in
Cristo(2,14)Il velo che nasconde la gloria di Dio(2,17)Morire al pensiero di
noi stessi(2,20)Cercare la vita,non combattere la morte(2,25)La crisi per
accelerare(2,35)La gloria è la manifestazione dell’essere;la gloria del Figlio è il
Padre(2,40)Occuparsi di Dio(2,52)Il Figlio è la volontà di Dio (2,54)Il velo delle cause seconde(3,00)Vedere il
Trascendente(3,05)
25/Aprile/1979 Vigna
Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio. Gv 5 Vs 42
Titolo: Tener presente
Dio.
Argomenti: Non interessarsi alla
gloria di Dio(4)Sottrarsi all’impegno di Dio(6)Le giustificazioni
dell’uomo(7)Non si può servire due padroni(9)Ogni giorno il Verbo ci
propone la dedizione alla gloria del Padre(11)L’amore è palese(12)Offrire la Vita e
ricevere il rifiuto(13)Non essere convinti che tutto dipende Dio(15) La conclusione: la
Croce(17)Il velo che ci impedisce di vedere la Gloria(18)Dedizione pensiero(19)La realtà del mondo
invisibile(20)L’amore:attenzione/presenza(21)Pensare=Tenere presente(23)Grazia: possibilita e
gloria: contemplazione(26) La morte, opera di Dio per farci entrare nella sua
Gloria(29) La potenza del pensiero(30) Fare secondo il pensiero di Dio(34)Ubbidire a Dio(39)La paura è contraria
alla fede(40)L’amore tiene presente l’essere amato(44)Il tralcio e la
vite(48)L’opera dell’uomo è non tener presente Dio(51)La libertà
dell’ignoranza(52)Il perdono(59)
29/Aprile/1979
“Io ho conosciuto che non avete in voi l’amore di Dio”.
È la conclusione di tutto il discorso che Gesù ha tenuto
con i farisei, dopo avere presentato loro che tutto rende testimonianza a Lui,
che Lui è la vita, che Lui non viene a cercare la gloria dagli uomini ma che
anzi Lui viene per recare la gloria agli uomini, cioè la conoscenza del Padre,
perché proprio contemplando la gloria di Dio (San Paolo seconda Corinti) le
nostre anime crescono di luce in luce fino ad essere a immagine e somiglianza
di Dio.
Il nostro destino è questo: “Facciamo l’uomo a nostra
immagine e somiglianza”.
Noi realizziamo il nostro destino contemplando la gloria
di Dio.
La quale gloria è Cristo che ce l’annuncia e ci porta a
vederla, però:”Voi non volete venire a Me per avere la Vita” e la conclusione è
questa: “Ma in voi non avete l’amore di Dio”, dopo avere detto tutto quello che
Lui è venuto a recare nel mondo.
Lui è venuto a recare agli uomini la gloria di Dio, la
conoscenza di Dio, “Ma Io ho conosciuto che in voi non c’è amore per Dio”, cioè
che in noi non c’è interesse per Dio.
“Io non sono venuto a cercare la mia gloria, sono venuto
a portare la gloria di Dio e invece vedo che voi siete tutti preoccupati a
cercare la vostra gloria e non v’interessa quello che Io sono venuto a portarvi,
cioè non v’interessa la gloria di Dio”.
Quest’affermazione è un affermazione triste.
Quest’affermazione che Gesù fece ai farisei, è un’affermazione
che Gesù fa ad ogni uomo.
Venendo tra noi, Lui ci annuncia la realizzazione di
quella totalità di amore che già è annunciata nel massimo dei comandamenti: “Ama
il Signore Dio tuo con tutta la tua mente, con tutte le tue forze, con tutto te
stesso”.
Purtroppo di fronte alla manifestazione di Cristo e del
suo messaggio, ognuno di noi ha sempre qualche motivo per sottrarsi poco o
tanto a quell’impegno.
Perché evidentemente Gesù venendo a noi per parlarci
della gloria del Padre, deve annunciare anche quali sono le condizioni per
arrivare a questa gloria, per vedere questa gloria.
Cioè il suo parlare della gloria di Dio, diventa per noi
una proposta di dedizione alla gloria di Dio, di occupazione nella gloria di
Dio.
E di fronte alla proposta: rivelazione di esigenza, ecco
che se gli uomini non hanno posto prima di tutto e soprattutto l’amore per Dio,
l’interesse per conoscere Dio, non si sono resi conto dell’importanza che ha
per la loro vita il conoscere Dio, loro hanno sempre delle giustificazioni
(buoi, campi, moglie).
Sono giustificazioni che non vogliono mica negare l’amore
per Dio, non sono un rifiuto di Dio: ”Non posso venire in questo modo, in
questo tempo, in queste condizioni ma non è che io non voglia amare Dio”,
questo è quello che gli uomini rispondono alla proposta di Dio.
“Non è che io non creda o non voglia amare Dio, non posso
amare con quella dedizione che Tu mi chiedi” è qui che Cristo rivela che gli
uomini non hanno amore per Dio: “Ho conosciuto che in voi non c’è amore per Dio”.
Cristo sa quello che c’è nell’animo umano, già nei primi
capitoli del Vangelo di Giovanni si dice che Lui sapeva quello che c’era nell’animo
degli uomini e per questo non si confidava a loro, non si fidava di loro, anche
se loro erano entusiasti di ascoltarlo.
L’uomo non dice di non amare Dio, l’uomo crede di amare
Dio e crede di credere in Dio, Gesù invece ci rivela che quella dell’uomo non è
né fede, né amore per Dio.
Per Lui non è possibile servire due padroni, e quando l’amore
per Dio non è messo prima di tutto, non c’è amore per Dio: o si ama uno e si
disprezza l’Altro o si ama l’Altro e si disprezza l’uno.
Dove Dio non è messo intimamente prima di tutto, è
disprezzato, è trascurato, questa è la costatazione triste che il Signore fa,
perché di fronte al suo dono, di fronte alla sua offerta, Lui trova gli uomini
che dichiarano di avere altri interessi, altre preoccupazioni e di non potersi
dedicare con quella dedizione totale che Lui pretende, e allora Gesù conclude dicendo: “Ma Io ho
costatato che in voi non c’è amore per Dio”.
Quest’affermazione Gesù non la dice solo per i farisei,
quello che il Signore dice nel Vangelo lo dobbiamo sempre ricevere
personalmente su di noi.
Se noi cerchiamo la parola di Dio per noi personalmente
in un avvenimento o in una creatura, a molta maggior ragione dobbiamo chiederci
che cosa personalmente il Signore vuole dirci attraverso questa frase del
vangelo.
Se poi teniamo presente che il Verbo di Dio parla a noi
personalmente ogni giorno, in tutte le cose, non è che ogni giorno Lui ci
proponga cose diverse.
Ogni giorno Lui parlando con noi ci propone sempre la
gloria del Padre.
Però proponendoci la gloria del Padre, propone a noi la
dedizione a questa gloria: “Io non vengo ad elemosinare la tua gloria ma vengo
a offrirti la gloria del Padre”, però questa offerta di gloria del Padre,
richiede all’animo umano quella apertura che ebbe la Madonna: “Si faccia di me
secondo la tua parola”.
Di fronte alla parola del Cristo, bisogna che l’anima
possa dire: “Si faccia di me secondo la tua parola”, e allora l’anima è aperta
a ricevere la gloria del Padre.
Tutti i giorni il Verbo di Dio parla con noi di questa
gloria, propone a noi questa gloria.
E io penso che tutti i giorni la conclusione della
giornata è questa: “Io ho visto che in te non c’è amore per Dio”, cioè non c’è
interesse.
Perché l’amore è come la luce, dove c’è, non c’è bisogno
di dimostrarlo, l’amore è apertura, dedizione che quando c’è si testimonia da
solo.
Teniamo presente che Gesù è venuto a donarci la Vita, non
è venuto a pretendere, è venuto ad offrire, è come se noi vedendo un ammalato
di cancro gli offrissimo la guarigione e vedessimo che lui rifiuta il nostro
dono.
Noi ci troviamo in questa situazione, noi siamo chiusi
nelle nostre catacombe dell’egoismo del pensiero del nostro io e il Verbo di
Dio quotidianamente viene a parlarci della gloria del Padre, cioè per aprire la
nostra anima alla Verità, alla Luce, alla Libertà, alla Certezza di Dio, per
darci la possibilità di vivere con Dio e trova invece noi che rifiutiamo il
dono e allora c’è questo “ma”, questa tristezza di Gesù.
Io sono venuto
nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro
venisse nel proprio nome, lo ricevereste. Gv 5 Vs 43
Titolo: Imparare a pensare e
amare.
Argomenti: La sapienza(2) Gradi di penetrazione
della Verità(16) La sapienza della Vergine(22) Principio e fine della sapienza(1.00) Serrare le fila:sguardo
all’essenziale(1.12) L’agonia: massima concentrazione(1.15) La Parola diventa
realtà(1.20) L’attenzione a Dio(1,30) Il capitale della giouventù(1.38)L’amore verso Dio può
crescere finché c’è una realtà diversa da Dio(1.44)L’importanza del pensiero(1,42)La facilità di
pensare Dio e la difficoltà di restare(1.59)
Fedeltà o
infedeltà quotidiana(2.30)L’amore è
personale(2.35) La notte e il
giorno(2.40)
1/Maggio/1979 Vigna