I discepoli gli dissero:
"Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di
nuovo?". Gv 11 Vs 8
Titolo: Le due letture di Pasqua.
Argomenti:
Mondo pagano e assenza di Dio. Significato e
possesso. È Dio a fare gli eventi. La
lettura.
La parola. La scrittura. Quando si sa leggere?
Lontananza è non capire. Il nulla. Chiave di lettura è mettere Dio prima di tutto.
14/aprile/1993 Casa di preghiera Fossano
Gesù era venuto via dalla Giudea perchè cercavano di
lapidarlo.
Non avevano capito e quindi sopportato le sue parole.
"Io e il Padre siamo Uno, il Padre è in Me e Io
sono nel Padre".
C'è sempre questa opposizione dell'uomo verso Dio, delle
ragioni dell'uomo verso Dio.
Queste ragioni sono rappresentate dalle pietre,
cioè la materia, la realtà.
La realtà che costituisce il luogo in cui l'uomo si
trova.
Il nostro mondo è una realtà che preme su di noi.
E questa realtà, in noi diventa opposizione alla Realtà
di Dio.
Alla Parola di Dio, alla proposta di Dio.
"Io ho i buoi, i campi, la moglie"...ecco le
pietre.
Le pietre che si lanciano verso la Parola di Dio che
propone.
La Parola di Dio è sempre una
proposta.
È parola che arriva a noi da un essere che è trascendente
noi.
È un invito ad occuparci di Dio.
Siamo stati creati per occuparci di Dio.
Noi viviamo nella misura in cui ci occupiamo di Dio.
A occuparci del mondo non salviamo né noi né il mondo.
Più noi ci occupiamo del mondo e più noi perdiamo il
mondo e noi.
Noi siamo stati creati per conoscere Dio.
Più ci immergiamo nel cielo di Dio e più salviamo il
mondo e noi.
Quando Gesù è stato minacciato con le pietre si
sottrasse.
Non era ancora giunta la sua ora.
Quando sarà giunta la sua ora, sarà Gesù stesso che andrà
a mettersi nelle mani di coloro che lo volevano morto.
Si era sottratto ed era andato con i suoi discepoli al di
là del Giordano, dove Giovanni Battista aveva battezzato.
Durante questa lontananza di cui abbiamo visto il
significato,arriva la notizia della malattia grave di Lazzaro suo amico.
Quando Gesù riceve la notizia, Lazzaro era già morto.
Nonostante Gesù amasse Lazzaro e le sue sorelle Gesù
stette altri due giorni al di là del Giordano!
Poi dice:"Ritorniamo nuovamente in Giudea".
Rispondono i discepoli: "Volevano lapidarti e Tu
ritorni là?".
Non avevano capito lo spirito, lo spirito del loro
Maestro.
Gesù era andato al di là del Giordano perchè c'era un
problema profondo.
È nella lontananza che Dio ci apre allo spirito.
Gesù
uscendo dalla Giudea si era inoltrato nel mondo pagano.
Nel mondo pagano c'è il significato della lontananza da
Dio.
Nel mondo pagano non si vede Dio in tutto.
Il mondo pagano è caratterizzato da questo.
Si è pagani in quanto Dio non è l'autore di tutto.
Qui si esperimenta la lontananza.
Si è lontani in quanto si perde la presenza di qualcuno.
E perdendo la presenza di qualcuno si inizia a capire
l'importanza che questo qualcuno aveva nella nostra vita.
Dio è presente, il vivente, il vivente Assoluto.
Dio solo parla in tutto, tutte le creature sono in
ascolto.
Tutta la creazione è opera di Dio, Parola di Dio.
Giunge a noi indipendentemente da noi, prima di noi.
E proprio in virtù della Parola di Dio che arriva a noi
che noi esistiamo, ascoltiamo intendiamo rispondiamo.
È in virtù della Parola di Dio sopratutto che noi
sentiamo il problema di Dio.
Se Dio non parlasse noi non avvertiremmo il problema di
Dio e del significato delle cose.
Dio parlando fa essere le cose.
Non esiste l'autonomia dell'essere.
Dio sarebbe limitato, in conflitto.
Nel Regno di Dio si esiste in quanto si partecipa di Dio.
C'è questa compenetrazione ed è questo che fa essere.
Ogni creatura esiste in quanto è in rapporto con Dio.
Non esiste niente in modo autonomo.
Nemmeno un granello di sabbia.
Esiste in quanto è in rapporto con Dio.
È questa partecipazione che dà l'esistenza.
L'uomo è un problema proprio perchè è in rapporto a Dio.
L'uomo cerca sempre il significato delle cose.
L'uomo non si accontenta di possedere le cose.
Non si accontenta neppure di possedere tutto l'universo.
O tutte le scienze.
Un uomo che possedesse tutto il mondo, anche
culturalmente o scientificamente sarebbe un essere profondamente triste.
L'uomo ha bisogno di ciò che nessuna scienza o possesso
può dare.
L'uomo ha bisogno del significato, di capire il perchè.
L'uomo non si accontenta di vedere la vita, la creazione.
L'uomo vuole il perchè.
Per l'uomo è più importante il significato della cosa che
la cosa stessa.
Cos'è
che provoca nell'uomo questo bisogno di significato?
Quando l'uomo non trova una risposta al suo perché, la
vita diventa insopportabile.
E tutto l'universo diventa insopportabile.
Per l'uomo è più importante il significato del possesso.
L'uomo è stato creato per conoscere Dio.
Per questo ha questa fame, questa sete di intendere il
significato, cioè il Pensiero di Dio che è nelle cose.
L'uomo è sopratutto un'esigenza di lettura.
Qui ci troviamo a questi discepoli che leggono in modo
sbagliato la Parola di Dio.
Gesù dice:"Ritorniamo in Giudea".
Loro rispondono:"Volevano lapidarti e tu ritorni
la?".
Perchè?
Perchè lo leggono in funzione dei giudei (uomini).
I giudei (uomini) sono i protagonisti :"Volevano
lapidarti".
Ma non sono gli eventi che determinano Cristo, Dio.
Gesù non era scappato perchè volevano lapidarlo.
È Dio, Cristo, Gesù che determina gli avvenimenti.
Non sono gli eventi che determinano il Cristo.
Anche la morte in croce è Dio che la determina.
Non sono gli uomini, è Dio che opera in tutto.
Non sono gli uomini o gli eventi a condizionare Dio.
Dio è Assoluto, non è condizionabile.
Dio è trascendente, incondizionabile.
Tutte le parole degli uomini non condizionano la verità.
Gli uomini non toccano Dio.
Essere Assoluto vuol dire che non dipende da nessuno.
Noi non siamo assoluti, dipendiamo da tanto e tanti.
Dio ha in Sé la ragione di Sé e di tutte le sue opere.
Anche del tempo.
Il Figlio di Dio, pur incarnato non è condizionato dagli
avvenimenti.
È Lui che determina gli eventi.
Per i discepoli i protagonisti di quegli eventi erano i
giudei che volevano lapidare Gesù.
"Volevano lapidarti e Tu vai di nuovo là?".
Ecco con quale facilità si entra in letture sbagliate.
Dove sta
il principio di lettura?
Perchè l'uomo sente il bisogno di leggere?
Perchè non si accontenta di vedere le cose?
Cosa vuol dire leggere?
Si legge in quanto si intende il pensiero che è scritto
un ciò che si legge.
Tutto è opera di Dio e Dio opera in tutto per comunicare
Se Stesso.
Lui solo è.
E in quanto Lui solo è, in tutto ciò che opera non fa
altro che comunicare Se Stesso.
In tutte le opere di Dio c'è un pensiero molto profondo :
il suo pensiero, il Pensiero di Dio.
Per cui tutte le cose sono fatte nel suo pensiero.
In quel pensiero lì.
È questo lo spirito che anima tutte le cose.
Dio opera tutto per comunicare Se Stesso.
Quando
una cosa reca in sé un pensiero è una parola.
In quanto è una parola si offre ad essere interpretata,
letta intelletta.
La Parola di Dio si offre alla lettura.
"Scrutate
le scritture parlano di Me".
Per scritture non si intende solo la Bibbia, il Vangelo,
tutto è scrittura di Dio.
Scrutare significa imparare a leggere in profondità.
La storia, gli avvenimenti, la nostra storia personale è
scrittura di Dio, tutto.
Dio dicendoci "Scrutate" ci invita a non restare
in superficie, a non essere superficiali, sentimentali.
Le opere sono fatte da Dio e l'uomo le sente.
Sentire non vuol dire capire.
Gesù ci dice "scrutate" cioè imparate a
leggere.
Quando si è in grado di passare dal segno al pensiero.
Quando uno riceve una lettera è in grado di leggere se
riesce a passare da ciò che è scritto (segno) al pensiero di colui che gli
scrive.
Se noi ci troviamo di fronte a una lettera scritta in
russo, che non capiamo diciamo :"Non so leggere".
Non sappiamo passare dal segno al pensiero di chi scrive.
Tutto l'universo, tutta la nostra vita è un libro
stupendo.
Nell'Apocalisse si dice "dentro e fuori".
Però di fronte alla presentazione di questo libro tutte
le genti piangono.
Perchè piangono?
Perchè non di trova nessuno che sia capace di leggerlo.
La situazione dell'uomo è questa.
L'uomo si trova di fronte a questa meravigliosa opera di
Dio.
Non la può ignorare.
Ma tutti si trovano di fronte a delle parole di cui non
riescono a intendere il significato.
La mancanza di significato fa piangere.
Non basta possedere il libro se poi non sai leggerlo.
Tu piangi se hai in te una ricchezza e non riesci a
leggerla.
Dove possiamo trovare il principio di lettura?
In cosa sta?
Abbiamo già visto il significato della lontananza.
La Giudea rappresenta il nostro mondo interiore.
Tutta l'opera di Dio è fatta di scrittura
interiore, dentro e di scrittura esteriore, fuori.
C'è questo passaggio dalla Giudea al mondo pagano.
La lontananza è questa esperienza.
L'esperienza della morte di Dio.
Del Dio che non parla più.
O del Dio che parla una lingua che noi non intendiamo.
Se noi stiamo con uno che non capiamo, pur vicini siamo
lontani.
Dio che è il presente ci fa esperimentare la nostra
lontananza da Lui.
La sua assenza, il suo silenzio perchè noi abbiamo a
capire che senza di Lui si fa niente.
L'uomo che è grossolano e non è intelligente, non avrebbe
mandato a morte il suo Creatore, l'uomo per capire una cosa ha bisogno di
perderla.
Solo perdendo una persona cara noi iniziamo a capire
l'importanza che quella persona aveva per noi.
Solo perdendo Dio, sentendoci autonomi, cominciamo a
capire l'importanza che Dio ha per noi.
Quando l'uomo non sente più Dio, fa questa terribile
esperienza della morte di Dio in Lui.
Il nulla è il non significato delle cose.
Le cose non gli dicono più niente, a un certo momento
tutto cade.
Il nulla non esiste eppure l'uomo lo
esperimenta."Senza di Me fate niente".
Bisogna passare attraverso questa esperienza del niente.
Perchè solo con Dio si inizia a fare qualche cosa.
Solo con Dio si inizia a capire qualche cosa.
Soltanto con Dio.
Dio non si diverte a fare esperimentare la sua morte
all'uomo.
Dio non vuole condannare l'uomo.
Dio fa tutto per salvare l'uomo.
Questa esperienza di assenza di Dio è transitoria.
È un mezzo per far rinsavire l'uomo.
Per far capire all'uomo l'importanza che Dio ha per
l'uomo.
Per farci capire che senza Dio l'uomo muore.
L'uomo dice:"Dio è in cielo, qui in terra siamo
noi".
Per l'uomo il protagonista della storia è l'uomo.
Non è l'uomo il protagonista.
È Dio che conduce gli avvenimenti.
È Dio il protagonista della storia.
Dio non è stato il Creatore, è il Creatore.
Ancora adesso, ancora oggi.
Tutti i fatti di ieri, oggi, domani sono tutti opera sua.
Se esistesse un solo granello di sabbia non voluto da
Dio, Dio non esisterebbe.
Se Dio, com’è, è fuori dal tempo, non possiamo dire:
"È stato", Dio è il Creatore.
È fuori dal tempo, "è stato" è nel tempo.
E se Dio è, tutto ciò che esiste, esiste per
partecipazione con Dio, quindi voluto da Dio.
Intellettualmente nessuno può dimostrare che Dio sia
assente.
Dio ci fa sentire la sua assenza per recuperare l'uomo.
La coscienza che si deve formare nell'uomo è che l'uomo
non può esistere, vivere, capire senza Dio.
Questa convinzione è una cosa essenziale per l'uomo.
Tanto essenziale che lì è fondata la resurrezione del
Cristo e dell'uomo.
Senza questa convinzione l'uomo non risorge.
Cristo è morto per far toccare con mano all'uomo questo
bisogno che l'uomo ha di Dio, perché l'uomo senza Dio non può vivere.
Cristo morendo ci dice:"Capisci quello che ti ho
fatto?".
C'è un incompiuto in quel compiuto di Dio.
Con Cristo che muore in croce tutto è compiuto da parte
di Dio.
Tutta l'opera compiuta da Dio per salvare l'uomo non è
sufficiente per salvare l'uomo.
Perchè Colui che ti crea senza di te non ti salva senza
di te.
L'incompiuto sta in questo:"Manchi solo tu"
(l'uomo).
Tu come?
Tu come intelligenza di quello che ti ha fatto.
Dio ha fatto tutto, manchi soltanto tu.
Tu ad intendere quello che Dio ha fatto.
Quindi manchi come intelligenza.
Dio operando ogni cosa invita noi a capire quello che Lui
ha fatto, il significato.
La vera grande preoccupazione della nostra vita deve
essere avere Dio nel nostro pensiero.
Tu
metti Dio prima di tutto in quanto lo fai oggetto del tuo pensiero.
Dio si fa oggetto del nostro pensiero in quanto noi lo
possiamo mettere prima di tutto.
Noi possiamo capire Dio solo in quanto lo mettiamo prima
di tutto.
Finchè Dio è solo cornice della nostra vita (riti,
apostolato...) noi non troviamo Dio.
Dio lo si trova solo mettendolo prima di tutto nel nostro
pensiero, questa è la chiave di lettura.
Noi siamo stati creati capaci di leggere rettamente i
segni di Dio in quanto facciamo Dio oggetto del nostro pensiero.
Il luogo Pensiero di Dio in noi è il luogo in cui noi
possiamo trovare Dio.
Il luogo è intermediario tra ciò che cerchiamo e tra ciò
che è l'oggetto del nostro cercare.
Questo luogo comune che funziona da intermediario tra noi
e Dio è il Pensiero di Dio che l'uomo porta in sé.
Non è Dio, è il Pensiero di Dio.
Il Pensiero di Dio si fa oggetto del nostro pensare.
Come Cristo di fa oggetto degli uomini.
Si offre a noi.
Si mette nelle nostre mani.
Si offre ad essere pensato da noi.
Qui abbiamo il luogo in cui noi possiamo trovare Dio
quindi il luogo in cui noi possiamo leggere la scrittura di Dio.
Noi possiamo imparare a leggere in quanto abbiamo lo Spirito
di Dio in noi, cioè il Pensiero di Dio messo prima di tutto.
Cosa vuol dire metterlo prima di tutto?
Lui è l'autore di tutto, fintanto che io ritengo che
siano gli uomini, il caso, la natura gli autori dei fatti io non posso leggere
l'opera di Dio.
Dio è il solo protagonista.
Se valuterò tutte le cose che avvengono riferite agli
uomini, in funzione degli uomini non capirò nulla dell'opera di Dio.
Poichè è Dio che conduce le fila.
Gli uomini sono in mano a Dio.
Dio domina gli eventi e li conduce dove vuole Lui.
E nel giro di pochi anni noi, tramite gli avvenimenti,
veniamo a toccare la vanità del tutto.
Sul punto di morte il solo sospiro di ogni uomo è:
"Che io possa toccare qualcosa di Dio".
Vanità del tutto, preziosità del conoscere Dio.
Ecco perchè qui, in questo versetto c'è stata una lettura
sbagliata.
"Gli uomini volevano lapidarti".
Per i discepoli qui sono gli uomini i protagonisti.
La lettura degli avvenimenti è sbagliata.
La lettura degli avvenimenti va fatta in funzione di Dio.
È Dio il protagonista.
Abbiamo
detto di oggi: Le due letture di Pasqua.
Abbiamo una lettura esatta e una errata.
Nel giorno di Pasqua noi e l'umanità siamo posti di
fronte a una tomba vuota.
Questa tomba vuota sono tutte le Parole di Dio.
Questa tomba vuota rappresenta tutta la creazione di Dio.
Gli eventi, la storia sono una tomba vuota.
Di fronte al vuoto l'uomo è impegnato a leggere.
Perchè questo?
Di fronte alla tomba vuota la prima lettura è stata
quella di Maria di Magdala..
Ed è una lettura sbagliata.
Maria di Magdala che pure amava Gesù, da una lettura
errata.
Maria dice:"Hanno portato via il Signore".
Ancora qui i protagonisti sono gli uomini.
Il Signore non si lascia portar via.
Dopo poche ore questa lettura sarà capovolta.
"È risorto" è la seconda lettura.
Il protagonista è Cristo non gli uomini.
Com'è avvenuto questo capovolgimento?
Questo capovolgimento avviene nella vita di ognuno di
noi.
Dobbiamo aspettarcelo.
Il giorno di Pasqua rappresenta il passaggio.
Il capovolgimento è dovuto a Cristo che si è presentato.
Gesù risorto si è presentato.
Gli uomini avevano messo la pietra, il sigillo.
La pietra viene capovolta.
Le leggi del mondo, la pietra, la materia tutto sarà
capovolto.
Questo perchè Lui è risorto.
È Lui il protagonista degli eventi.
È la sua presenza che capovolge tutto.
Ecco come il Signore ci insegna a leggere gli
avvenimenti,.
Il protagonista è Uno solo.
La Pasqua è il passare dalla lettura umana delle cose a
quella divina.
Si fa Pasqua in quanto si trova la vita eterna.
Dalla vita vissuta dietro le cose del mondo, si passa
alla vita vissuta per conoscere Dio.
Si tratta di passare dal tempo all'eternità.
Altrimenti non si fa Pasqua.
Si possono fare riti, tutto ciò che si vuole ma non si fa
Pasqua.
"Se siete risorti con Cristo non cercate più le cose
che si vedono ma quelle che non si vedono".
È vivendo per le cose eterne che si scopre la vita
eterna.
Se viviamo per le cose che passano, immerse nel tempo noi
la vita eterna non la troviamo.
E non è che quando moriremo troveremo la vita eterna.
Sforzati di entrare oggi.
"Se oggi ti arriva la Parola di Dio, proposta,
sforzati oggi di entrare nella vita eterna.
O sarai costretto a vagare 40 anni come il popolo
ebraico fino all'estinzione".
Il significato della Pasqua è questo: invito a passare
dalla lettura umana alla lettura divina.
Dalla lettura dei fatti tenendo come protagonisti gli
uomini alla lettura dei fatti avendo come punto di riferimento, come
protagonista Dio.