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Maria, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui.    Gv 11 Vs 29


Titolo: Come in cielo.


Argomenti: I contemplativi. La morte non esiste.  La morte è una correzione.   La vita eterna sta nelle cose invisibili.   L'unica cosa necessaria.   Dio è l'unico maestro.   Chiamare vuol dire convocare.  Attenzione a Dio.  Migrazione dalla terra al cielo.


 

24/ottobre/1993 Casa di preghiera Fossano


Abbiamo visto che il discorso di Gesù per Marta era divenuto insostenibile.

Dobbiamo chiederci il significato di questa sostituzione.

Questo ci fa capire che gli argomenti di Dio possono diventare insostenibili.

Chiedono altro.

Qui chiedono l'intervento di Maria.

Abbiamo visto come a un certo momento la via resti aperta solo ai contemplativi.

Tutti gli altri (azione) non possono a un certo punto sostenere le parole di Gesù.

Chi sono i contemplativi ai quali è riservato proseguire il cammino?

Contemplativi sono coloro che saltano le cause seconde per cercare in tutto la ragione presso Dio.

Cercare le giustificazioni direttamente presso Dio.

Non si accontentano delle giustificazioni che possono dare gli uomini, le regole, la natura eccetera...

Vogliono vedere la cosa presso Dio, personalmente presso Dio.

Questo vuol dire che il loro pensiero cerca sempre in tutto questo rapporto con Dio.

Quasi a dire: "E tu Dio cosa ne dici?"

Tutti parlano, corrono, esortano a fare, darsi da fare e l'anima contemplativa in tutte le cose va al di là di quello che dicono gli uomini.

Fosse anche la massima autorità.

Va al di là di tutto, si rivolge a Dio.

Cerca la ragione presso Dio.

Questo è il contemplativo.

E a un certo momento Marta (azione), che pur serviva Gesù, non può sostenere il discorso di Gesù.

"Io sono la resurrezione, Io sono la vita, chi crede in Me risorgerà e chi vive e crede in Me non morirà in eterno".

Discorso insostenibile per l'uomo che è dedito all'azione nel mondo.

Solo presso Dio certe Parole di Dio, certi argomenti di Dio si possono sostenere.

Altrimenti diventa impossibile perchè la realtà è tutta un'altra.

"Si muore" noi diciamo, la realtà è questa.

E noi troviamo qui Uno che dice che non si muore.

Se si muore è perchè c'è colpa, c'è errore.

In realtà non si muore.

Questo è quello che afferma Gesù.

O è matto o siamo noi che siamo fuori.

Gesù dice: "Con Me non si muore".

Proprio meditando sulla morte noi abbiamo detto che la morte è una esperienza.

Tutti gli uomini fanno questa esperienza di morte.

Ma perchè c'è questa esperienza?

La morte non è una realtà assoluta.

La vita è una realtà assoluta.

Dio è una realtà assoluta.

Gli uomini fanno esperienza di vuoto, di assenza.

Quante esperienze di assenza, di annullamento...annullamento di valori.

In realtà il vuoto, il nulla, l'assenza non esistono.

Esiste Dio.

Non esiste il nulla.

Eppure l'uomo fa esperienza del nulla.

"La mia vita è servita a niente!"

Fa esperienza del niente.

C'è questo senso di depressione nel mondo che opera su tutti.

Perchè tutti fanno questa esperienza del niente.

D’inutilità della vita.

Il tempo che passa e che porta via tutto.

È una realtà che l'uomo subisce.

Tutto questo non esiste in Assoluto eppure l'uomo lo esperimenta.

Ma questa è una realtà relativa all'uomo.

Relativa significa che presuppone un’altra realtà.

Si fa esperienza di vuoto perchè alla base c'è un errore.

Un errore nella vita di tutti gli uomini.

Quello che veramente esiste è Dio.

Quello che veramente esiste è la vita.

Noi siamo creati immortali.

Noi siamo creati per la vita eterna.

Questo è ciò che veramente esiste.

Perchè esiste la Volontà di Dio, l'Intenzione di Dio.

L'Intenzione di Dio che non è soggetta al tempo.

E quindi in quanto Dio ci vuole, ci vuole per sempre.

Il suo "sì" è un "sì" eterno.

Noi esistiamo non per i "sì" degli uomini, della società.

Noi esistiamo per il "sì" di Dio.

Noi ci troviamo sulla terra solo per Volontà di Dio.

La quale volontà è fuori del tempo.

Per questo il "si" di Dio è eterno.

Quindi se è un sì eterno, noi siamo voluti tutti, buoni o cattivi, immortali ed eterni.

Questa è la realtà perchè fondata su Dio.

La morte non è fondata su Dio.

L'annullamento delle cose non è fondato su Dio.

Son fondati su un errore nostro.

Presso Dio c'è soltanto la vita.

Presso Dio tutti sono vivi.

Allora vuol dire che siamo noi che non guardiamo le cose dal punto di vista di Dio.

Siamo noi che trascuriamo Dio.

Ed è per questo che a un certo momento facciamo esperienza di morte.

Perchè facciamo un errore.

L'errore non esiste in Assoluto.

Però se noi non teniamo presente Dio, la Verità, noi facciamo un errore.

Non conoscere Dio è essere stolti e dire stoltezze.

Quindi tutta questa esperienza di nulla, di morte è conseguenza di un errore fatto dalla nostra anima.

Non guardiamo Dio.

Non cerchiamo le cose presso Dio.

Non le contempliamo in Dio.

Facendo un errore è logico che questo errore venga corretto da Dio.

La morte è una correzione.

L'esperienza del nulla, del vuoto, del non senso della vita è voluta da Dio per correggere i nostri errori.

Per condurci sempre al nostro posto.

Il posto dell'uomo.

Il banco di scuola.

Noi siamo tutti in quest'aula stupenda che è l'universo.

È una scuola in cui è uno solo che tiene le lezioni.

Dio è il vero Maestro.

Il solo Maestro per ogni uomo.

"Saranno tutti ammaestrati da Dio".

In quest’aula qui in cui noi ci troviamo, siamo tutti ammaestrati da Dio.

E per poco che noi ci scostiamo da quest’ammaestramento, immediatamente noi, facciamo l'errore poiché l'errore  sta nel non guardare a Dio.

Con tutte le conseguenze.

Il vero posto dell'uomo è questo banco di scuola.

L'uomo fa i tentativi per passare dal banco alla cattedra.

Di mettersi a insegnare.

Rendendosi la vita difficile.

Perchè Dio attraverso grandi tribolazioni e prove deve prendere quest'uomo dalla cattedra e rimetterlo nel banco.

A volte lo mette anche nel banco dell'asino.

Perchè quello è l'unico posto dove l'uomo possa imparare qualcosa.

E soltanto quando l'uomo impara vive.

Vivere vuol dire partecipare dell'Essere.

Dell'Essere Assoluto, partecipare della verità.

Invece quando l'uomo parla, non partecipa più della verità.

Allora fa esperienza di morte.

La vita dell'uomo consiste nella partecipazione alla verità.

E la verità assoluta.

Solo che la Verità è invisibile.

E l'uomo ha molta difficoltà a cercare e a vivere per le cose invisibili.

Le cose invisibili sono eterne.

Le cose visibili sono visibili perchè mutano.

Una cosa immutabile non è visibile.

Una cosa per essere visibile deve mutare.

Noi quindi possiamo operare su di quella.

È creando un mutamento che noi ci accorgiamo che la cosa è presente.

Che la vediamo.

Tutte le cose le vediamo perchè sono soggette a mutamento e sono in relazione al pensiero del nostro io.

E noi siamo molto più attenti alle cose che vediamo che alle cose che non vediamo.

Le cose immutabili non le possiamo vedere.

E sarebbe assurdo se le potessimo vedere.

Quindi non aspettiamoci di vedere Dio.

Non lo vediamo.

Noi corriamo il rischio di restare ciechi per tutta l'eternità.

Dio non abita fuori di noi.

Fuori è ciò che è soggetto a mutamento.

L'uomo se vive di cose che mutano, muore.

La morte è fare esperienza di perdita di ciò per cui viviamo.

Quindi se noi viviamo per la creatura noi certamente ci avviamo verso l'esperienza della morte.

Perchè quella creatura lì a un certo momento muterà.

Ecco perchè Dio dice: "Con Me non c'è morte".

Dio non muta, è eterno.

Ciò che è Assoluto non può essere soggetto a mutamento.

Noi non possiamo operare niente su Dio.

Dio cambia noi ma noi non possiamo cambiare Dio.

Lì sta la nostra vita eterna.

La vita eterna sta nelle cose invisibili.

Invisibili perchè non possono essere soggette a mutamento.

Dio non può essere soggetto a mutamento da parte della creatura quindi è invisibile.

Però li sta la nostra vita.

Noi ci priviamo della vita trascurando di impegnarci a conoscere, a cercare, esperimentare le cose invisibili.

La Parola di Dio lo dice chiaro.

La vita sta nelle cose invisibili.

Superate tutto quello che è visibile, attrazione, cuore, sentimenti.

Perchè li sta la morte.

Tutte le cose visibili sono soggette a morte.

Questo è il problema centrale.

Per ogni uomo è l'unica cosa necessaria.

Ed è lì che a un certo momento salta fuori Maria.

A un certo momento Marta non potendo sostenere il parlare di Gesù va a chiamare Maria.

"Il Maestro è qui e chiama te".

Ma chi è questa Maria?

È Gesù che la definisce in questi termini:

"Una sola cosa è necessaria, Maria ha scelto la parte migliore".

Maria era colei che seduta ai piedi di Gesù ascoltava Gesù parlare.

E Gesù parlava di una cosa sola: il Padre.

Parlava solo del Regno di Dio.

"Io sono Colui che parla a voi il principio".

Conoscere Dio è l'unica cosa necessaria.

La parte migliore scelta da Maria è ascoltare.

Ascoltare Colui che parla a noi di Dio.

Questa è l'unica cosa necessaria.

Non sono i poveri l'unica cosa necessaria.

Non sono le istituzioni l'unica cosa necessaria.

Non è il mondo l'unica cosa necessaria.

Non sono gli altri l'unica cosa necessaria.

È non perdere la vita eterna.

E la vita eterna è conoscere Dio.

Maria ha scelto la parte migliore.

Il che vuol dire che la parte migliore è quella che ti dà la possibilità di entrare nella vita eterna.

E come si entra?

Non parlando, non facendo ma ascoltando.

Perchè uno solo è Colui che parla.

Dio è Colui che parla in tutto.

Siamo in una scuola.

E in questa scuola c'è Dio che dice: "Non dare a nessuno il nome di maestro.".

Bisogna quindi rivolgersi a quell'uno solo.

Quindi tutti quelli che parlano son tutti relativi.

E tu non devi dare a nessuno il nome di maestro.

E noi ci troveremo di fronte a Dio che ci dirà: "E tu perchè hai dato ad altri il nome di maestro?".

Abbiamo questo Dio che (meraviglia) si è fatto Maestro dell'uomo.

Dio il Creatore, l'essere unico, infinito che si fa Lui personalmente Maestro di ognuno di noi.

Vuol parlare con ognuno di noi.

E non vuole che noi andiamo ad ascoltare altri.

Lì sta la resurrezione anche se foste morti.

Lì sta tutto per noi.

Ecco, questo Maestro è presente.

Insegna e parla.

E chiama.

Ma perchè se è già presente chiama?

Eppure questo ci fa capire che la sua presenza chiama.

Noi diciamo chi ama chiama.

Chiamare vuol dire convocare.

Ma se è già presente cosa ci convoca?

C'è qualcosa che deve essere convocato in noi.

Dio è presente, Dio insegna, Dio è Maestro in questa scuola.

Eppure sappiamo che in una scuola di tanto in tanto bisogna richiamare l'attenzione.

Gli allievi e il maestro sono tutti presenti però sfugge qualcosa.

Perchè il maestro si accorge che sta perdendo attenzione.

Noi possiamo essere presenti e Dio presente ma il nostro pensiero può essere disperso.

Disperso dietro tante cose.

A volte basta il volo di una mosca per portarci via.

Per distrarci.

E quindi per non seguire il discorso e quindi per non più capire.

È allora che abbiamo bisogno che questo Maestro che è presente chiami.

Ci convochi.

Convochi il nostro pensiero.

Convocarlo a Sé.

Il nostro pensiero ha bisogno di essere convocato.

Convocato a ciò di cui il Maestro sta parlando.

Il nostro pensiero ha bisogno di passare dalla dispersione, dalla molteplicità, dalla distrazione, ha bisogno di essere concentrato in un pensiero unico.

E Dio è unico, ecco l'attenzione.

Perchè solo guardando Dio, in quest’attenzione di un pensiero puro, lì c'è la comunicazione.

Altrimenti non si comunica niente.

Dio parla ma noi non possiamo ricevere.

Ed ecco che il Dio presente, chiama il nostro pensiero e Maria a fare attenzione.

Attenzione a Lui solo.

Perchè solo quando il nostro pensiero è solo e unico Pensiero di Dio, lì Dio comunica Se Stesso.

Dio comunica nel suo pensiero.

E solo nel suo pensiero.

Ma bisogna che questo pensiero sia in noi.

Ecco allora che avviene la comunicazione dell'Intenzione di Dio.

Quell'Intenzione di Dio che ci fa migrare.

Quello della morte è un problema relativo.

Conseguenza di un errore.

Ma noi dobbiamo tenere ben presente che la vita conosce una migrazione.

C'è un momento nella nostra vita in cui bisogna migrare.

Bisogna andare in alto.

Perchè c'è fame di erba, fame di vita.

Ed è la vita che a un certo momento t’impegna a questa migrazione.

Dalle cose che si vedono alle cose che non si vedono.

E se l'uomo non fa questa migrazione, a quel punto lì inizia a sperimentare la morte.

A quel punto lì inizia a sperimentare che tutte le cose si svuotano.

Assiste a questo svuotamento.

Assiste a quest’annullamento.

Conseguenza del fatto che lui si è rifiutato di migrare.

È un momento importantissimo nella vita poiché la vita conosce questa migrazione.

È una Pasqua, passaggio.

Passaggio dall'interesse per le cose del mondo alle cose dello spirito.

Passaggio dal mondo che si vede al mondo invisibile.

Perchè lì è la vita eterna.

E solo vivendo per ciò che è eterno noi partecipiamo alla vita eterna.

Perchè noi viviamo di ciò per cui viviamo.

E se noi viviamo per cose che passano noi conosciamo la morte.

Soltanto vivendo per ciò che non passa, per ciò che è eterno lì noi troviamo la vita.

E la vita eterna.

Il tema di oggi è: come in cielo.

Questo passaggio dal nostro pensiero è un passaggio a vedere le cose dal punto di vista di Dio.

Il cielo è Dio.

Nel cielo c'è un solo punto fisso di riferimento.

La nostra terra è piena di cause seconde.

Tanti punti fissi di riferimento.

Invece il cielo è caratterizzato da un unico punto fisso di riferimento.

Tutto va visto lì e in tutto bisogna cercare la giustificazione lì.

Solo in Dio c'è la luce.

E in Dio Padre.

Perchè Lui è il principio di tutto.

E quindi in Lui c'è la ragione di tutto.

In Lui c'è la giustificazione di tutto.

Quindi in lì c'è la luce.

Ora soltanto conoscendo le cose come sono in cielo, cioè come sono giustificate in Dio e da Dio, solo lì noi cominciamo a capire come anche in terra si compia la Volontà di Dio.

Non si tratta di agire.

Tutto è già Regno di Dio.

Tutto è Volontà di Dio, non c'è nulla che scappi alla Volontà di Dio.

Anche l'inferno è Volontà di Dio.

Non siamo noi che dobbiamo agitarci a fare.

Tutto è già fatto, tutto è pronto.

Sei tu che manchi, vieni.

Siamo noi che dobbiamo andare per vedere le cose dal punto di vista di Dio.

Come in cielo.

Vedendole come sono in cielo noi, scopriamo come Dio opera in tutto.

Anche sulla nostra terra.