HOME


Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

Gv 10 Vs 9 secondo tema.


Titolo: Legami deboli e legami forti.


Argomenti: Le tentazioni. Significato e sentimenti.  Creazione e Creatore: out/out.  Il mondo finisce con la proposta di Dio.  Scelta di bene e male, consapevole e inconsapevole. Trascurare ciò che non si può ignorare. Il prima di tutto è legame forte.


 

4-5/marzo/1990 Casa di preghiera Fossano


Prima di poter affrontare questo: "Se qualcuno entra per Me", è necessario approfondire ancora qualche argomento dopo quanto abbiamo considerato domenica scorsa.

La "bellezza" e la "verità" delle cose ci ha condotti a vedere l'ordine che c'è nell'universo, poiché l'uomo è un essere posto fra due realtà.

C'è una realtà del mondo esteriore e c'è una realtà del mondo interiore.

Essendo due le realtà in cui l'uomo si trova, l'uomo è soggetto a tentazione.

L'abbiamo visto nel Vangelo di oggi: le tentazioni cui Gesù si sottopose.

Lui che certamente non ha bisogno di essere soggetto a tentazione, sono rivelazione delle tentazioni cui l'uomo è soggetto.

Tentazioni necessarie per l'uomo e vedremo il perchè (perchè l'uomo si deve definire) ma proprio determinate da queste due realtà.

Abbiamo già visto questa settimana, nelle lezioni del Deuteronomio, Dio che dice al suo popolo e quindi a ognuno di noi: "Io ti pongo davanti la vita e la morte, il bene e il male".

E dice anche perchè pone davanti all'uomo il bene e il male, la vita e la morte.

E qualcuno si chiedeva: perchè non pone davanti a noi solo il bene e solo la vita?

Perchè ci pone davanti la vita e la morte, il bene e il male?
In un altro luogo dice: "Quello che avrai scelto ti sarà dato".

E abbiamo l'uomo che dice: "Ma perchè Dio mi mette nell'occasione di scegliere il male? Di scegliere la morte?".

E Dio risponde: "Perchè Io oggi ti propongo (anzi "ti comando" dice per rivelarci, per evidenziarci il peso della sua volontà, perchè Lui vuole che noi viviamo) di amare il Signore Dio con tutte le tue forze, con tutta la tua mente, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua vita, con tutto te stesso".

"Ti propongo, Ti comando" dice.

E con ciò Lui rivela a noi la Sua volontà (e noi andiamo sempre a cercare la Volontà di Dio: in modo più aperto non la si può trovare!).

Dio vuole che l'uomo viva.

E siccome l'uomo non può vivere senza Dio, perchè la nostra vita è nascosta in Dio e Dio è il vivente e noi viviamo solo nella misura in cui partecipiamo a ciò che Dio è.

Partecipare a ciò che Dio è, è possibile solo conoscendolo, poiché noi possiamo partecipare di uno solo nella misura in cui conosciamo quell'uno, per cui la vita vera, viene definita da Dio stesso come conoscenza di Dio.

Allora Dio ci ordina di amarlo, di cercarlo.

Proponendoci questo ci mette davanti il male e il bene, perchè?

L'uomo viene a trovarsi fra due grandi realtà: il mondo esterno e il mondo interno.

Il mondo esterno giunge a noi attraverso i sensi e si conclude con il sentimento.

Il mondo esterno è tutto sentimento, è il mondo interno che invece è bisogno di Assoluto, bisogno di luce, bisogno di conoscenza, bisogno di Dio.

L'uomo è una passione di Assoluto e questa la sente dentro di sé.

È bisogno di luce, è bisogno di significato, di intendere il significato.

Il sentimento non ti darà mai il significato e tutte le cose che noi sentiamo, e quindi tutte le cose che noi tocchiamo e vediamo, tutte le cose che giungono a noi attraverso il mondo esterno si concludono in noi in sentimento ma senza significato.

Noi diamo un significato alle cose dicendo: "Mi piace, non mi piace".

Infatti, tutto ciò che per noi è sentimento, si riduce a un: "Mi piace, non mi piace".

"Mi conviene o non mi conviene?"

Tutto il nostro sentimento è incentrato sull'io.

Quindi è inutile fare problemi di sentimenti o fare problemi di "cuore", perchè qui siamo nel campo dell'io e certamente nel campo dell'io non possiamo conoscere Dio.

Ci siamo chiesti quale sia il significato di questo mondo esterno che a un certo punto ci mette di fronte al muro del "perchè?", delle cose senza significato.

Abbiamo visto che c'è un ordine in tutte le cose, perchè Dio ha fatto bene tutte le cose e il mondo esterno ha un significato profondo per ognuno di noi.

Abbiamo detto, seguendo Sant Agostino che tutto il mondo esterno è fatto per il nostro corpo (ecco sentimento!).

Ma il nostro corpo è fatto per l'anima, cioè per la mente, affinché la nostra mente possa liberamente occuparsi di Dio, cioè di pensare Dio.

Ecco, c'è quest’ordine meraviglioso, unitario, una linea unica: mondo esterno, corpo, mente, Dio.

E abbiamo visto che l'uomo qui è soggetto a tentazione, cioè è soggetto a proposta perchè Dio dice: "Ti pongo davanti la vita e la morte, il bene e il male, perchè ti propongo di amare Dio, cioè ti propongo di occuparti di Dio."

Amare vuol dire mettere al di sopra di tutto, prima di tutto.

Quindi: "Ti propongo - dice Dio - di mettere Dio prima di tutto, al di sopra di tutto".

L'uomo di fronte a ogni proposta non è libero di non rispondere, ma è costretto a rispondere e deve qualificarsi.

E allora tutto il mondo esterno che è opera di Dio, a un certo momento arrivando a noi si fa avvertire come sentimento.

Siamo noi che a un certo momento, nel pensiero del nostro io ci fermiamo al sentimento.

Ci lasciamo quindi guidare dal sentimento e facciamo fallire tutto.

Ma se teniamo presente Dio, il mondo entrando in noi diventa parola e Parola di Dio.

E la Parola di Dio è una proposta e qui diventa proposta.

E diventando proposta ecco che l'uomo è soggetto a tentazione.

Perchè quando uno mi propone di mettere qualcosa prima di tutto, mi pone davanti la vita e la morte, mi pone davanti il bene e il male, perchè mettere prima di tutto è un prima di tutto esclusivo che non ammette un secondo.

Questo ci fa intuire che tra il mondo esterno e il mondo interno, cioè tra il mondo dello spirito, della mente, della mente che pensa Dio, che eleva il suo pensiero a Dio, che entra nel regno della preghiera, c'è questa porta che non ammette di passare in due e c'è un luogo in cui non c'è posto per due.

E quando non si può passare in due, quando non si può restare in un luogo in due, qui, uno va buttato dalla finestra.

E quando noi dobbiamo buttare uno dalla finestra, c'è un problema di scelta: chi?

Sono due le realtà in cui l'uomo si trova, però l'uomo non può entrare con le due realtà in Dio, perchè la stessa Parola di Dio ti dice: "Devi mettere prima di tutto questo".

E quando ti dice: "Devi mettere prima di tutto", ti costringe a una scelta.

Il mondo certamente non è Dio e se devo mettere prima di tutto Dio, devo buttare fuori dalla finestra l'altro.

Che cosa altro?

Tutto ciò che non è Dio.

Quindi tutto ciò che non è Dio, giunge a noi, s’impone su di noi, perchè è opera di Dio, ma tutto si conclude in noi con una proposta.

E come si giunge a questa proposta, tutto il mondo per noi è finito: ha compiuto la sua missione.

Possiamo dire che tutto il mondo esterno, tutte le creature, tutti i nostri affari, tutto si conclude in una parola, Parola di Dio che per noi è una proposta: mettere qualche cosa prima di tutto.

In questa proposta tutto l'universo cessa la sua funzione: è finito, assolutamente finito.

Quindi è perfettamente inutile che noi ci rivolgiamo ancora al mondo, alle creature che abbiamo intorno a noi, ai fatti, agli avvenimenti, che continuiamo a sentire e risentire le parole degli uomini: tutto non farà altro che riportarci a questa proposta: metti Dio prima di tutto!

Il mondo finisce lì.

E ci mette in crisi.

Perchè di fronte alla proposta noi non possiamo non rispondere.

Noi ci troviamo con delle cose che s’impongono su di noi, perchè noi non siamo liberi.

Abbiamo detto: il mondo esterno arriva a noi senza di noi e se arriva a noi senza di noi, s’impone, infatti, noi subiamo le cose, i fatti eccetera.

Abbiamo detto l'altra volta che quand'anche noi dicessimo:"Questa cosa non la voglio vedere", noi possiamo dire: "Non la voglio vedere " soltanto perchè l'abbiamo già vista.

E quando noi dicessimo: "Questa parola non la voglio udire", certamente noi l'abbiamo già udita, perchè altrimenti non lo potremmo dire, perchè noi possiamo negare solo ciò che è già arrivato a noi.

Evidentemente le cose s’impongono su di noi quindi:

- Il mondo esterno arriva a noi senza di noi e s’impone.

- Il mondo esterno diventa parola senza di noi, indipendentemente da noi e s’impone.

- La parola per noi è Parola di Dio e quindi s’impone perchè superiore a noi e diventa proposta e proposta di Dio e s’impone.

- E ci impone una risposta.

Rispondere vuol dire scegliere, perchè la proposta è: "Metti Dio prima di tutto".

Dio fronte a chi mi dice: "Metti Dio prima di tutto", io necessariamente, comunque sia la scelta la faccio.

Però Dio dice: "Ti metto di fronte a te il bene e il male, la vita e la morte".

Dico, la scelta io la debbo fare.

E mai possibile che io scelga il male?

Ciò che per me è male?

Com’è possibile?

E mai possibile che io scelga la morte anziché la vita?

Dico: di fronte a una scelta noi abbiamo due possibilità.

- O giochiamo ai dadi, ma abbiamo già detto che nella verità non si entra giocando a dadi e qui Pascal che dice che ci conviene giocare ha torto, col calcolo delle probabilità non si entra nel Regno di Dio.

- Oppure, scegliamo consapevolmente, intenzionalmente.

Però noi non troveremo mai qualcuno che consapevolmente scelga il male, scelga il suo male.

Abbiamo detto: non c'è certamente nessuno che  consapevolmente scelga il male.

Però Dio dice: "Ti pongo davanti il bene e il male", il che vuol dire che l'uomo può scegliere il male.

Però nessuno consapevolmente sceglie il male, perchè noi quando facciamo una scelta, in quanto facciamo la scelta, facciamo la scelta perchè per noi la cosa è bene, per noi è bene, altrimenti la nostra volontà non scatterebbe.

La nostra volontà sceglie in quanto ritiene che sia bene.

Soltanto il bene muove la volontà, quello che vale.

Ma quello che non vale certamente non mi muove all'azione.

Quindi non mi fa volere, quindi non mi fa scegliere.

Ma allora come succede, cosa succede che l'uomo scelga il male?

Abbiamo detto: nessuno consapevolmente sceglie il male.

Consapevolmente!

Ma allora c'è il fatto che l'uomo può scegliere inconsapevolmente.

Perchè se consapevolmente non sceglie il male e c'è la possibilità di scegliere il male, evidentemente si sceglie il male soltanto quando si è inconsapevoli.

Qui viene fuori il problema della consapevolezza, cioè della libertà.

Abbiamo detto domenica scorsa, che poiché l'universo è fatto molto bene, il problema dell'uomo è quello di non trascurare nulla di quello che Dio gli presenta.

Ora, ci sono dei dati che l'uomo non può ignorare.

Tutto è dato all'uomo, perchè tutto è fatto per l'uomo.

Le cose arrivano all'uomo indipendentemente dall'uomo, per cui l'uomo non può ignorare la creazione, non può ignorare che tutto ciò che arriva a lui attraverso la creazione non è lui che lo fa, non è lui il creatore.

Quindi non può ignorare il Creatore.

Qui ci troviamo con l'uomo che ha presente indipendentemente da lui, ha presente queste due cose: l'opera di Dio, la creazione di Dio e ha presente Dio.

L'uomo non può ignorare il mondo che ha attorno a sé perchè gli s’impone, ma non può neppure ignorare il Creatore.

Dio Creatore è Colui che nessuno può ignorare.

E il male sorge qui: l'uomo può trascurare ciò che non può ignorare: può non tener conto di-.

Il male sorge lì: quando l'uomo trascura qualcosa che non può ignorare.

Un giorno Dio ci dirà: "Tu sapevi".

"Sapevi!".

E noi diremo: "Sì Signore sapevo".

E perchè (ecco, tutto il problema sta lì) perchè hai trascurato?

Se sapevi, perchè hai trascurato?

"Ho seguito il sentimento, ho seguito il cuore, ho seguito quello che dicevano gli altri" risponderemo.

E già e hai trascurato Dio!

Perchè il sentimento non è Dio, il cuore non è Dio, gli altri non sono Dio.

E tu sapevi che Dio c'è.

E perchè hai ascoltato i sentimenti, il cuore gli altri e non hai ascoltato Dio?

Si sceglie il male in quanto si sceglie inconsapevolmente, perchè la nostra consapevolezza viene da Dio.

Anzi, la nostra consapevolezza è Dio stesso.

E noi senza Dio siamo inconsapevoli e allora ecco che, inconsapevolmente, noi scegliamo il male credendolo bene.

Perchè è soltanto da Dio e in Dio che noi siamo fatti consapevoli delle cose e sappiamo distinguere il bene dal male.

Ma se noi trascuriamo Dio, se non teniamo conto di Dio, noi teniamo conto di quello che avvertono i nostri sensi, noi teniamo conto dei nostri sentimenti, del nostro cuore, di quello che dicono gli altri.

Ma tutto questo non è Dio.

E siccome soltanto da Dio viene la consapevolezza, soltanto da Dio io ho la possibilità di scegliere bene e quindi di scegliere il bene.

Trascurando Dio, noi non liberamente, sia chiaro, ma necessariamente scegliamo male e quindi scegliamo il male.

Dico necessariamente perchè è soltanto da Dio che noi siamo fatti consapevoli delle cose e soltanto consapevolmente noi scegliamo bene, perchè non c'è nessuno che consapevolmente scelga il male.

Nessuno consapevolmente sceglie il male!

Quindi il male lo si sceglie solo inconsapevolmente.

Tant'è vero che quando noi abbiamo scelto male, diciamo: "Avessi saputo!"

Lo diciamo dopo, quando facciamo esperienza di quello che abbiamo scelto.

Se noi diciamo: "Se avessi saputo", evidentemente quando uno sa, non sceglie certamente il male.

Quindi il male lo si sceglie solo in quanto non si sa, quindi inconsapevolmente.

Ma l'essere inconsapevoli è una colpa in quanto si trascura Dio.

Il tema di oggi come abbiamo annunciato è: legami deboli e legami forti.

("Se"..."Se qualcuno entra per Me...", premessa necessaria per poter capire quel:"Entra per Me" e quindi "Sarà al sicuro".)

Quando noi possiamo trascurare una cosa, se la possiamo trascurare, è perchè siamo legati debolmente a quella cosa, altrimenti non potremo separarci.

Tutto quello che arriva a noi senza di noi, stabilisce con noi un'unione, un legame, perchè arriva a noi indipendentemente da noi e noi non lo possiamo ignorare (non lo possiamo ignorare!).

Dicendo "non lo possiamo ignorare" vuol dire che stabilisce un legame, però abbiamo detto che noi possiamo trascurare ciò che non possiamo ignorare: lo possiamo trascurare!

Questo vuol dire che qui ci troviamo con un legame debole.

Ecco, facciamo la scoperta che nella nostra vita ci sono dei legami deboli in quanto sono dei legami che noi possiamo rompere, trascurare.

Anche Dio, che noi non possiamo ignorare, perchè è dato a noi indipendentemente da noi, è per noi un legame debole perchè lo possiamo trascurare.

Quando noi seguiamo il cuore, seguiamo il sentimento, noi trascuriamo Dio!

E quindi rompiamo questo legame debole, lo possiamo rompere.

Ci sono però dei legami forti che noi non possiamo rompere.

Quando noi trascuriamo Dio, noi necessariamente (necessariamente) scegliamo male, perchè soltanto consapevolmente noi possiamo evitare il male, ma là dove siamo inconsapevoli, non possiamo fare a meno si scegliere il male; e siamo inconsapevoli quando trascuriamo Dio poiché Dio è sorgente di luce, sorgente di verità, sorgente di consapevolezza.

Ecco perchè Dio dice: "Io ti dico scegli la vita, scegli il bene".

È Dio che me lo dice ma se io non tengo conto di Dio, io necessariamente (necessariamente non posso farne a meno!) scelgo male e scegliendo male scelgo il male per cui mi dirò: "Se avessi saputo!"

Il che vuol dire che io dovevo sapere.

Ecco l'importanza della conoscenza.

Dove c'è necessità (o schiavitù) c'è un legame forte, e non lo posso più rompere.

Che il legame sia forte lo dice Gesù quando dice: "Chi fa il male resta schiavo di esso".

Ora nella schiavitù non si può più uscirne: lì abbiamo il legame forte.

Dunque, nel legame debole noi possiamo trascurare le cose: nel legame forte non possiamo più trascurare le cose: siamo schiavi delle cose, dipendenti da esse.

Dipendenti!

Qui è successo che la nostra scelta ha determinato un legame.

Ma questa nostra scelta non è una scelta libera, sia chiaro, perchè la scelta avviene soltanto nella conoscenza di Dio, nella conoscenza della verità, per cui è una scelta obbligata (quindi è un errore dire che noi siamo liberi di scegliere il male: è una scelta obbligata del male quando si trascura Dio).

Una scelta obbligata che non è più una scelta ma una determinazione.

Per cui non siamo più noi a volere le cose ma sono le cose che si fanno volere da noi e questo noi lo esperimentiamo, che sono le cose che determinano noi, per cui noi esperimentiamo la schiavitù.

Qui noi esperimentiamo un legame che non è più un legame debole, è un legame forte.

È un legame forte che Gesù promette alle sue creature quando dice: "Ti unirò a Me con un legame indissolubile".

Indissolubile quindi eterno: con la conoscenza di Dio c'è questo legame forte.

Ma c'è anche l'altro legame forte: il legame forte della schiavitù da cui noi non usciamo, nel modo più assoluto noi non possiamo uscirne.

"Solo se il Figlio di Dio vi avrà liberati...".

A questo punto quando noi siamo schiavi di un legame forte (schiavi, quindi necessariamente è un legame forte) noi non  abbiamo nessuna possibilità di uscirne, perchè sono le cose che si impongono su di noi e si fanno volere da noi: noi non siamo liberi di volerle: sono le cose che si fanno volere.

"Solo il Figlio vi può liberare": ma il Figlio in quanto muore per me, prende su di Sé il mio errore, il mio male.

Se il Figlio non prende su di Sé il nostro errore noi, restiamo lì e non ci muoviamo nel modo più assoluto.

Infatti, è Parola di Dio: "Chi fa il male resta schiavo di esso": si inaugura un legame forte.

Il legame forte è dato da quella dipendenza che non si può più rompere, che noi non abbiamo più la possibilità di rompere.

Ma come si è formato questo legame forte?

Il legame forte si è creato non con quello che è arrivato a noi senza di noi ma con quello che arriva a noi non senza di noi.

Quando Dio dice: "Io ti propongo di amare il Signore Dio tuo con tutta la tua mente", cioè ti propongo di mettere l'interesse per conoscere Me prima di tutto, al di sopra di tutto, mi fa una proposta.

Una proposta che richiede una risposta, la mia risposta e la mia risposta sta nel mettere Lui prima di tutto.

Io posso (abbiamo detto che è un legame debole) non mettere Dio prima di tutto, posso trascurare Dio, perchè abbiamo un legame debole, perchè Dio arriva a me senza di me.

Ma da questo punto in avanti non c'è più il "senza di me".

Qui c'è il "non senza di me".

E quando io metto prima di tutto qualcosa, io divento figlio di questo qualche cosa.

Perché lui è il prima di tutto.

Io divento dipendente da questo qualche cosa, perchè lui è prima di tutto.

Io divento necessità di questo qualcosa, perché lui è prima di tutto.

Qui sono servito!

Questi non sono solo argomenti che vengono esposti così a tavolino ma è una presentazione di tragedie,  tragedie umane, in cui ci troviamo tutti noi, perché noi quando mettiamo prima di tutto altro da Dio, noi diventiamo figli di questo qualcosa che abbiamo messo prima di tutto.

Se diventiamo figli cosa vuol dire?

Che noi diventiamo passione di questo, desiderio di questo, bisogno di questo, necessità di questo!

A questo punto la nostra scelta si è somatizzata e come la scelta si è somatizzata, cioè è diventata mio corpo, cioè è diventata mio desiderio, mia passione, mia necessità io sono servito!

Non ne esco più.

C'è un legame forte che io non posso più spezzare.

Però, questo aspetto qui ci fa capire anche un'altro aspetto meraviglioso, perchè Dio dice: "Io ti unirò a Me con un legame indissolubile": legame forte, "Un legame che tu non potrai più spezzare".

Il che vuol dire che io non potrò più trascurarlo.

"Io ti unirò", il legame forte negativo mette in evidenza quest'altro legame forte e positivo, ed è questo il destino per il quale noi siamo stati creati.

Se noi anziché trascurare Dio, noi teniamo presente Dio, noi siamo fatti consapevoli e quando siamo consapevoli, state tranquilli che non c'è nessuno che consapevolmente scelga il male: nessuno.

Qui necessariamente si sceglie il bene, diciamo necessariamente perchè c'è consapevolezza, ma qui c'è la partecipazione e la partecipazione nostra qui crea un prima di tutto che mi somatizza, diciamo che forma me figlio di questo "prima di tutto", Figlio di Dio.

A questo punto Dio ha inaugurato un legame forte che nessuno può rompere.

Ecco il legame indissolubile eterno!