Statuto

Indice
     
1) *Compiti e doveri* 2) *Il milite* 3) *La disciplina militare*
     
4) *I rapporti gerarchici* 5) *La Subordinazione* 6) *L'obbedienza*
     
7) *Il giuramento* 8) *Lo stendardo* 9) *Doveri attinenti al giuramento*
     
10) *Doveri inerenti alla dipendenza gerarchica* 11) *Iniziativa* 12) *Senso di responsabilità*
     
13) *Formazione militare* 14) *Spirito di corpo* 15) *Uniforme*
16) *Tenuta e sicurezza delle armi, dei mezzi,

 dei materiali e delle installazioni militari*

17) *Doveri propri dei superiori*
     
18) *Esecuzione di ordini* 19) *Saluto militare* 20) *Revisione e modifica statuto*

 

Art. 1 -Compiti e doveri-

Il Plotone Folle è al servizio della Prima Comunità Folletta. Ha il compito di proteggere, aiutare e difendere ogni folletto in difficoltà appartenente al Clan, la radura di Steagli Vibia Po ed il FollettoCustode, e più in generale è attento al benessere  della foresta del piccolo popolo e della Buca. Custodisce presso il proprio accampamento lo Stendardo della Prima Comunità Folletta senza il quale il Plotone cesserebbe la sua esistenza. Ha inoltre il compito di difendere i principi e gli ideali  del Granducato, e qualora sia necessario si schiererà accanto ad altre coalizioni militari esistenti per la sua difesa. Le decisioni verranno sempre ed unicamente prese dal Consiglio dei Folletti e, per divenire esecutive, necessiteranno del consenso del Primo Scintillante.

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Art. 2 -Il milite- 

È milite il cittadino che fa parte del Plotone Folle volontariamente o in adempimento degli obblighi stabiliti dallo Statuto della Prima Comunità Folletta. Egli è soggetto a particolare disciplina, a doveri e responsabilità. L’ingresso nel Plotone Folle può avvenire tramite partecipazione ai Bandi di Concorso periodicamente affissi nelle bacheche pubbliche.

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Art. 3 -La disciplina militare-

  1. La disciplina del milite è l’osservanza consapevole delle norme attinenti allo stato di milite in relazione ai compiti istituzionali del Plotone Folle ed alle esigenze che ne derivano. Essa è regola fondamentale per i folletti alle armi in quanto costituisce il principale fattore di coesione e di efficienza.

  2. Per il conseguimento e il mantenimento della disciplina sono determinate le posizione reciproche del superiore e dell’inferiore, le loro funzioni, i loro compiti e le loro responsabilità. Da ciò discendono il principio di gerarchia e quindi il rapporto di subordinazione e il dovere dell’obbedienza.

  3. Il milite osserva con senso di responsabilità e consapevole partecipazione tutte le norme attinenti alla disciplina e ai rapporti gerarchici. Nella disciplina tutti sono uguali di fronte al dovere ed al pericolo.

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Art. 4 -I rapporti gerarchici-

  1. I militi del Plotone Folle sono ripartiti in tre categorie:

 a)      comandanti;

b)      istruttori;

c)      truppa. 

  1. La tabella riporta la successione gerarchica e la corrispondenza della denominazione dei gradi:

 

Scala Gerarchica

Grado

Categoria

Primo Comandante

Comandanti

Comandante

Precettore

Istruttori

Falconiere

Araldo

Truppa

Soldato

Cadetto

Aspirante Cadetto

 

  1. Descrizione degli oneri e doveri di ciascun grado o carica:

a)      Primo Comandante del Plotone Folle: Il ruolo coincide con quello del Primo Scintillante: ha compito di supervisione e controllo dell’andamento del Plotone Folle ed assume potere decisionale assoluto in caso di emergenza.

b)      Comandante del Plotone Folle: E’ il capo militare dei folletti, ha la responsabilità del funzionamento del Plotone. Detiene e custodisce lo Stendardo della Prima Comunità Folletta. Viene scelto per mano del Primo Scintillante, fa parte del Consiglio dei Folletti con solo diritto di parola ma non di voto. E’ tenuto a fare rapporto al Primo Scintillante ed al Consiglio su ogni azione intrapresa e deve seguirne le disposizioni, pena la sostituzione.

c)      Precettore del Plotone Folle: Si occupa di insegnare ai folletti le tecniche e strategie di battaglia, in collaborazione con i FollettiDocenti e con Gilde e Mestieri a questo predisposte. Viene scelto dal Comandante e prende la carica di ViceComandante in caso di assenza del Comandante stesso. Ha altresì il compito di prendere visione delle domande d’ingresso presentate dagli aspiranti cadetti e di far loro un colloquio conoscitivo di ammissione.

d)      Falconiere del Plotone Folle: egli ha il compito di accudire e ammaestrare le aquile che sono date in dotazione ai soldati del Plotone. I soldati prima di ricevere la loro personale aquila saranno addestrati dal Falconiere al loro utilizzo. Il Falconiere si avvarrà della collaborazione dei Mastri della Masseria per la cura e l`addestramento degli animali stessi. Il Falconiere viene scelto dal Comandante del Plotone Folle è ha la carica di soldato con mansioni speciali.

e)      Araldo del Plotone Folle: ha la responsabilità e il compito di tenere rapporti con i sudditi del Granducato. Egli affianca il Comandante nelle riunioni e negli incontri diplomatici. Tiene al corrente la cittadinanza, tramite le pubbliche bacheche, dei fatti riguardanti il Plotone.

f)        Soldato del Plotone Folle: Gli incarichi dei Soldati del Plotone, una volta completato l’addestramento, vengono poi così suddivisi:

·        Tiratore: i folletti che hanno maggiori capacità di tiro, vengono addestrati all’uso di fionda e cerbottana con proiettili “speciali” che possano arrecare danno e disturbo al nemico.

·        Spia: viene scelta personalmente dal Comandante. Ha il compito di andare a spiare, controllare di nascosto luoghi, persone o situazioni. Il suo ruolo resterà segreto. Solo il Generale e il Primo Scintillante conosceranno il suo vero ruolo. La spia non andrà mai in battaglia, ma dovrà riferire al Comandante o al Primo Scintillante ciò che scopre nell’esercizio delle sue funzioni.

·        Disturbatore: Ha il compito di affrontare il nemico con trucchi e inganni  per distrarlo, finché i nostri piccoli soldati non siano al sicuro o ottenuto un determinato risultato, o al fine di aiutare i nostri alleati distraendo il nemico.

g)      Cadetti del Plotone Folle: I folletti che sono in fase di addestramento, vengono chiamati Cadetti del Plotone. Solo i migliori passeranno.

h)      Aspiranti Cadetti del Plotone Folle: questa posizione è riservata a coloro i quali, per meriti o particolari attitudini, sono presi all’interno del Plotone Folle anche se non possiedono ancora i requisiti minimi di appartenenza.

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Art. 5 -La subordinazione-

 La subordinazione è il rapporto di dipendenza determinato dalla gerarchia militare. Essa richiede il consapevole adempimento dei doveri del proprio stato, e in particolare di quello dell’obbedienza.

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Art. 6 -L’obbedienza-

L’obbedienza consiste nella esecuzione pronta, rispettosa e leale degli ordini attinenti al servizio ed alla disciplina, in conformità al giuramento prestato.

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Art. 7 -Il giuramento-

  1. Il giuramento si presta in forma solenne, alla presenza dello Stendardo della Prima Comunità Folletta e del Comandante del Plotone Folle; deve essere rinnovato ad ogni cambiamento di categoria del milite.

  2. I Comandanti e gli Istruttori prestano giuramento individuale, gli altri militi di norma collettivamente.

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Art. 8 -Lo stendardo-

  1. Lo Stendardo è il simbolo della Prima Comunità Follette.

  2. Lo Stendardo è affidato al Plotone Folle ed è, inoltre, il simbolo dell’onore dell’unità stessa nonché della sua storia e delle sue tradizioni. Essa va difesa fino all’estremo sacrificio.

  3. Allo Stendardo vanno tributati i massimi onori.

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Art. 9 -Doveri attinenti al giuramento- 

  1. Con il giuramento il milite di ogni grado s’impegna solennemente ad operare per l’assolvimento dei compiti istituzionali del Plotone Folle con assoluta fedeltà alla Prima Comunità Folletta, con disciplina ed onore, con senso di responsabilità e consapevole partecipazione, senza risparmio di energie fisiche, morali ed intellettuali affrontando, se necessario, anche il rischio di sacrificare la vita.

  2. L’assoluta fedeltà alla Prima Comunità Folletta è il fondamento dei doveri del milite.

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Art. 10 -Doveri attinenti alla dipendenza gerarchica- 

  1. Dal principio di gerarchia derivano per il milite:

a)      il dovere di obbedienza nei confronti del Primo Scintillante e dei Componenti del Consiglio quando esercitano le funzioni loro conferite per delega del Primo Scintillante.

b)      i doveri inerenti al rapporto di subordinazione nei confronti dei superiori di grado e dei militari pari grado o di grado inferiore investiti di funzioni di comando o di carica direttiva, nei limiti delle attribuzioni loro conferite.

  1. Nelle relazioni di servizio e disciplinari il milite è tenuto ad osservare la via gerarchica.

  2. In mancanza di particolari disposizioni, al milite investito di comando o di carica direttiva deceduto, assente o impedito, subentra di iniziativa, fino alla nomina del successore da parte dell’autorità competente, il militare, che ne abbia titolo, più elevato in grado, e, a parità di grado, più anziano.

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Art. 11 –Iniziativa- 

  1. Il milite ha il dovere di agire di iniziativa, nell’ambito delle facoltà discrezionali e decisionali a lui conferite con l’assegnazione di un compito o la emanazione di un ordine, al fine di conseguire il risultato migliore.

  2. Il milite ha il dovere di assumere l’iniziativa quando manchi di ordini e sia nell’impossibilità di chiederne o di riceverne o quando non possa eseguire per contingente situazione quelli ricevuti o quando siano chiaramente mutate le circostanze che avevano determinato gli ordini impartiti. In tal caso deve:

a)      agire razionalmente e con senso di responsabilità per assolvere il compito ricevuto o per conseguire lo scopo particolare al quale mirava l’ordine originario;

b)      informare, appena possibile, i propri superiori.

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Art. 12 -Senso di responsabilità-

 Il senso di responsabilità consiste nella convinzione della necessità di adempiere integralmente ai doveri che derivano dalla condizione di militare per la realizzazione dei fini istituzionali del Plotone Folle.

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Art. 13 -Formazione militare- 

  1. Il milite ha il dovere di conservare e migliorare le proprie conoscenze e capacità fisiche e psichiche per poter disimpegnare con competenza ed efficacia l’incarico ricevuto e per far appropriato uso delle armi e dei mezzi affidatigli.

  2. Egli deve:

a)      tendere al miglioramento delle sue prestazioni al servizio del Plotone Folle attraverso la pratica di attività culturali e addestrative;

b)      porre interesse alle vicende presenti e passate del corpo cui appartiene. 

  1. L’amministrazione del Plotone Folle pone in atto ogni possibile misura al fine di agevolare il miglioramento della formazione militare.

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Art. 14 -Spirito di corpo-

  1. Lo spirito di corpo è il sentimento di solidarietà che, fondato sulle tradizioni etiche e storiche del corpo, deve unire i membri del Plotone Folle al fine di mantenere elevato ed accrescere il prestigio del corpo stesso.

  2. Particolare impegno deve essere posto nell’illustrare la storia e le tradizioni del corpo ai militari che ne entrano a far parte.

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Art. 15 –Uniforme

  1. L’uniforme indica l’appartenenza al Plotone Folle, il grado dei militi e, talvolta, le loro funzioni ed incarichi.

  2. L’uniforme deve essere sempre indossata previa autorizzazione di un proprio superiore.

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Art. 16 -Tenuta e sicurezza delle armi, dei mezzi,

 dei materiali e delle installazioni militari-

Il militare deve avere cura delle armi, dei mezzi, dei materiali a lui affidati ed adottare le cautele necessarie per impedirne il deterioramento, la perdita o la sottrazione. Egli deve opporsi con decisione ad ogni atto che possa, anche indirettamente, determinare pericolo o arrecare danno alle armi, ai mezzi, ai materiali e alle installazioni militari.

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Art. 17 -Doveri propri dei superiori-

  1. Il superiore deve tenere per norma del proprio operato che il grado e l’autorità gli sono conferiti perché siano impegnati ed esercitati unicamente al servizio ed a vantaggio del Plotone Folle e per far osservare dai dipendenti le leggi, i regolamenti, gli ordini militari e le disposizioni di servizio. Per primo egli deve dare l’esempio del rispetto della disciplina e della rigorosa osservanza dei regolamenti: dovere tanto più imperioso quanto più è elevato il suo grado.

  2. Il superiore deve mantenere salda la disciplina dei militari dipendenti e mirare a conseguire la massima efficienza dell’unità. Egli deve in particolare:

a)      Rispettare nei rapporti con gli inferiori la pari dignità di tutti ed uniformare sempre le proprie valutazioni a criteri di obbiettività e giustizia;

b)      Evitare, di massima, di richiamare in pubblico il milite che ha mancato. Per riprenderlo, sempre che sia possibile, deve chiamarlo in disparte e usare, nel richiamo, forma breve ed energica, riferendosi unicamente al fatto del momento;

c)      Approfondire la conoscenza dei dipendenti, valutarne le precipue qualità individuali e svilupparne la personalità;

d)      Provvedere all’istruzione militare del personale e attuare le misure intese a promuovere l’elevamento culturale, la formazione della coscienza civica, la preparazione professionale e la consapevole partecipazione;

e)      Tenere in ogni occasione esemplare comportamento ed agire con fermezza, comprensione ed imparzialità.

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Art. 18 -Esecuzione di ordini-

  1. Il milite deve eseguire gli ordini ricevuti con prontezza, senso di responsabilità ed esattezza, nei limiti delle relative norme di legge e di regolamento, nonché osservando scrupolosamente le specifiche consegne e le disposizioni di servizio. In particolare egli deve:

a)      Astenersi da ogni osservazione, tranne quelle eventualmente necessarie per la corretta esecuzione di quanto ordinato;

b)      Far presente, ove sussista, l’esistenza di contrasto con l’ordine ricevuto da altro superiore; obbedire al nuovo ordine ed informare, appena possibile, il superiore dal quale aveva ricevuto il precedente ordine.

  1. Il militare al quale venga impartito un ordine che non ritenga conforme alle norme in vigore deve, con spirito di leale e fattiva partecipazione, farlo presente a chi lo ha impartito dichiarandone le ragioni, ed è tenuto ad eseguirlo se l’ordine è confermato. Il milite al quale viene impartito un ordine manifestamente rivolto contro la Prima Comunità Folletta o la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l’ordine ed informare al più presto i superiori.

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Art. 19 -Saluto Militare-

  1. Il saluto militare è manifestazione di disciplina e di osservanza dei doveri derivanti dai rapporti gerarchici ed è dovuto dal milite in uniforme a tutti i superiori. Questo viene effettuato portando la mano destra chiusa a pugno sul petto in direzione del cuore, seguito dal saluto di Clan e, là dove si conosca, seguito dal grado e nome della persona che si saluta. Nell’eseguire il saluto nei confronti di un superiore è obbligatorio, inoltre, mettersi in posizione di attenti.

  2. Il milite in abito civile saluta on le forme usuali tra civili.

  3. La restituzione del saluto è sempre obbligatoria.

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Art. 20 -Revisione e modifica statuto-

Questo statuto è stato approvato dal Consiglio della Prima Comunità Folletta. Esso può essere modificato, tutto o in parte, solo dal Consiglio.

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