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MARLENE KUNTZ
BIOGRAFIA: L'idea dei Marlene Kuntz nacque tra le mura di una scuola, a
Cuneo. Artefici Riccardo Tesio (19 anni) e Luca Bergia (17 anni). Ma dopo circa
due anni Riccardo, forse demoralizzato, se ne andò.
Luca continuò a suonare insieme a Franco Ballatore e dopo vari cambi di
chitarristi finalmente Riccardo tornò, per restarci.
Iniziò così la ricerca del cantante. Luca conosceva di vista Cristiano Godano e
avendolo incontrato ad un concerto a Torino dei Public Enemy, gli parlò del
gruppo. Cristiano allora suonava a Bra (dove a quei tempi abitava) in un gruppo
chiamato Jack On Fire (in omaggio a una canzone dei Gun Club). E cantava in
inglese, sebbene fosse già forte il lui il desiderio di comporre in italiano,
cosa che ai restanti Jack On Fire non interessava.
Fu così che prese definitivamente avvio la storia dei Marlene Kuntz. Era il
febbraio del 1989.
Per un certo periodo Cristiano si limitò a suonare e comporre, cantava invece
Alex, un creativo con la mania di utilizzare percussioni improvvisate quali una
caldaia in acciaio dove il babbo distillava la grappa!
Nel giugno del 1989 tennero i primi concerti (suonavano già 1°2°3°) che, grazie
al contributo di Alex e all'ispirazione proveniente dagli Einstürzende Neubauten,
furono piuttosto rumorosi.
Risale a quel periodo la nascita del nome Marlene Kuntz.
Nell’estate del 1989 un giornale locale iniziò a parlare di loro in toni
positivi, anche se in realtà non tutto andava per il verso giusto... infatti
durante un concerto, al terzo pezzo, li cacciarono letteralmente fuori dal
locale! A questa vicenda segui la pubblicazione di una lettera su un settimanale
locale, nella quale l'autore manifestò, in toni non gradevoli, tutta la propria
insofferenza nei confronti dei Marlene Kuntz, i quali molto ironicamente
risposero ringraziandolo per aver fatto nascere una certa curiosità nei loro
riguardi!
Nell’inverno tra il 1989 e il 1990 realizzarono il loro primo demo contenente
quattro pezzi: Trasudamerica, 1°2°3°, La verità e Capello lungo. Solo i primi
due pezzi, si sa, rimasero. In primavera cominciarono i concerti, ma ad aprile,
Alex decise di uscire dal gioco. Distanza e lavoro non gli permettevano di stare
al passo con gli altri. I Marlene Kuntz iniziarono quindi a cercare un altro
cantante, finché Cristiano decise di provarci lui.
Tra il 1990 e il 1991 realizzarono il loro secondo demo, che conteneva Donna L
(completamente diversa), Gioia che mi do, Sig. Niente e Merry X-mas.
Mentre il primo demo era andato abbastanza bene questo incontrò qualche
difficoltà forse per la scaletta che vedeva per primi i pezzi più difficili.
Diedero così vita al terzo ed ultimo demo, realizzandolo meglio, cambiando
studio di registrazione e investendoci un po’ più di soldi.
Era la primavera del 1992. Il terzo demo conteneva M.K., Fuoco, La divina
(spunto da cui nascerà Cenere), Ape Regina (con testo praticamente identico),
più una parte strumentale. Questo demo iniziò ad andare meglio degli altri, nel
senso che venne mandato ai giornali e alcuni lo recensirono.
Per un certo periodo lavorarono anche con un tastierista, presente nel terzo
demo, pensando che la formazione due chitarre, basso e batteria fosse un po’
troppo scontata e non concedesse un ampio ventaglio di sonorità. Cominciarono
quindi a provarne qualcuno, tra l’altro uno di questi, che era anche piaciuto,
dopo tre giorni dal provino si suicidò con un colpo di pistola!
L’esperimento con il tastierista (Fabrizio), non durò però a lungo. Riccardo e
Luca in particolare non si trovarono molto bene in quella dimensione, inoltre
Fabrizio, che era molto bravo, avrebbe voluto uno spazio maggiore all'interno
del gruppo, quando in realtà suonava al massimo 3 pezzi. Provarono a inserirlo
in più parti, ma quelle sonorità non li convinsero e così alla fine decisero di
lasciar perdere.
Durante la promozione del terzo demo ci fu un contatto con la Dischi del Mulo,
la casa discografica allora più adatta al loro tipo di musica, che però non
diede i frutti sperati. La Dischi del Mulo concluse che i testi erano belli, ma
non la musica.
Nelle loro intenzioni c'era anche quella di contattare Gianni Maroccolo e
proprio in quel periodo scoprirono che il concorso Rock Targato Italia offriva
l’opportunità ai primi 8 classificati di registrare nello studio fiorentino di
Maroccolo un pezzo che sarebbe comparso in una compilation per la rivista Tutto.
Inviarono perciò il demo ed entrarono in gara.
I gruppi in concorso erano 16, i concerti si tennero a Milano nella primavera
del 1992. I Marlene Kuntz si piazzarono noni e soltanto grazie al forfait dei
Rifiuti Solidi Urbani, riuscirono ad entrare negli studi di Gianni Maroccolo per
registrare, nell’estate del 1992, La canzone di domani.
I Marlene Kuntz compresero il desiderio dei RSU di non comparire in una
compilation piuttosto squallida e di scarsa utilità. L’unico vantaggio
consistette infatti nella possibilità di registrare il pezzo con Gianni
Maroccolo e Marco Lega, che si occupò in quell’occasione del missaggio.
Tra i Marlene Kuntz e Gianni Maroccolo si instaurò immediatamente un reciproco
feeling, si piacquero a vicenda fin da subito, non tanto per come suonavano dato
che, a detta di Riccardo, suonavano ancora piuttosto male, ma perchè in loro
Maroccolo vide delle potenzialità.
Da quel giorno decisero di lavorare insieme. I Marlene Kuntz andarono in uno
studio di registrazione di Torino, per registrare tutti i pezzi del loro
repertorio e farli ascoltare a Maroccolo, ma la strada sarebbe stata ancora
molto lunga, anche perché allora Gianni Maroccolo non aveva una propria
etichetta.
Nell’inverno tra il 1992 e il 1993, dal momento che non accadeva nulla, decisero
di fare un ultimo tentativo dopodiché, in caso d’insuccesso, avrebbero rimesso
tutto in discussione, con la concreta possibilità di sciogliersi. Il discorso
con Gianni Maroccolo era bloccato, alcuni contatti con la Vox Pop si risolsero
in un nulla di fatto, perciò non trovando nessuno che li producesse decisero di
prodursi da soli, anche se l’autoproduzione non li soddisfaceva per tutta una
serie di motivi, primo su tutti il fatto che provenendo da una città di
provincia non avevano molti contatti o circuiti locali dove far girare il disco.
Ne parlarono comunque con Gianni Maroccolo, il quale contento dell’iniziativa,
propose loro di realizzare un mini-Cd con 6 pezzi per metà in collaborazione con
lui.
Nella primavera del 1993 cominciarono a definire con Gianni Maroccolo le
modalità di realizzazione di questo progetto, finché circa 15 giorni prima di
firmare il contratto, siamo già a giugno del 1993, su Rockerilla uscì una
recensione molto positiva del loro terzo demo.
Si trattava in pratica di un trafiletto di quattro righe ma sicuramente
significative: “grande rivelazione i Marlene Kuntz da Cuneo, un travolgente
impatto elettrico, sciabolate di suono che fendono i migliori tratti del rock
estremo italiano; finalmente i gruppi italiani cominciano a cantare nella
madrelingua in modo convincente ed efficace. Se l’ EP di prossima uscita
manterrà le promesse di questo nastro avremo tra le mani un disco dell’anno.”
Questa recensione fu letta da un ragazzo, Enrico Romano, che lavorava alla MCA,
il quale trovò il demo su un banchetto di Arezzo Wave e ricordandosi della
recensione l’acquistò e gli piacque.
I Marlene Kuntz nemmeno oggi si spiegano come il demo giunse fino ad Arezzo Wave,
convinti infatti che la distribuzione si limitasse a Piemonte e Liguria,
comunque poco importa. E la cosa divertente è che i Marlene Kuntz avevano
spedito il demo a tutte le case discografiche, per cui fa sorridere l’idea che
un ragazzo che lavora in una casa discografica l’abbia comprato e poi abbia
deciso di contattarli.
Ma torniamo al racconto. Enrico Romano telefonò quindi a Riccardo, chiedendogli
cosa avessero per le mani. Riccardo gli spiegò del progetto del mini-Cd, ma si
mise d’accordo per risentirsi dopo qualche giorno in modo da parlare a Gianni
Maroccolo di questa telefonata. Riccardo chiamò immediatamente Maroccolo, il
quale il giorno dopo era già a Milano alla MCA per discutere della possibilità
di fare qualcosa insieme.
In pratica si fecero coraggio a vicenda, decidendo di scommetere su un gruppo
che nessuno ancora conosceva. E così cambiò tutto, dall’idea di un mini-Cd si
passò alla concreta possibilità di realizzare un Cd e da disco prodotto a metà
tra Marlene Kuntz e Maroccolo si passò ad un disco prodotto a metà tra Maroccolo
e la MCA.
Siamo nel giugno del 1993 ed è lì che cominciò la realizzazione di Catartica.
Alla produzione artistica chiamarono Marco Lega, personaggio fondamentale per la
crescita dei Marlene Kuntz. La provenienza da una situazione di provincia come
Cuneo, se da un lato offre la possibilità di non omologarsi alle tendenze,
dall’altro non offre grandi stimoli, che in genere spingono a dare il meglio di
se stessi. Quello che i Marlene Kuntz facevano, rispetto al nulla, a loro
sembrava interessante, ma Marco fece capire loro che dove erano arrivati non
bastava. Inoltre, non tanto Cristiano, che è sempre stato molto più motivato e
cosciente delle potenzialità dei Marlene Kuntz rispetto agli altri componenti
del gruppo, quanto Riccardo e Luca pensavano fosse troppo difficile riscuotere
un po’ di successo e che la loro musica fosse un po’ troppo ostica, troppo poco
commerciale per poter essere apprezzata veramente. Essendo un po’ rassegnati in
partenza il loro impegno era limitato, in fondo provavano solo due volte alla
settimana. Marco capì che c’era del talento e che c’era an cora da lavorare
tanto per tirarlo fuori completamente. Da due prove a settimana passarono a
farne cinque o sei e a quel punto cominciarono ad entrare in un’ottica diversa,
che probabilmente Cristiano aveva già in testa fin dall’inizio. I buoni dischi
non vengono fuori dal niente, c’è sempre molto sudore e “sbattimento” dietro.
Tra l’agosto e il dicembre del 1993 la crescita qualitativa dei Marlene Kuntz fu
evidente, grazie quindi anche a Marco che permise loro di tirare fuori cose che
non pensavano nemmeno fossero in grado di fare.
Durante la registrazione di Catartica, nacque il Consorzio Produttori
Indipendenti, così i Marlene Kuntz uscirono con quella etichetta.
Dagli inizi fino al 1995 si avvicendarono vari bassisti all'interno del gruppo.
Il primo bassista fu Franco Ballatore che rimase fino al 1992 e se ne andò
perché gli impegni lavorativi non gli permettevano di migliorarsi, così arrivò
Gianluca Viano, presente in Catartica. Gianluca registrò l'album e partecipò ad
alcune date del tour di Catartica, poi decise di abbandonare il gioco perché non
gli piaceva quel tipo di vita, essere sempre in giro, spostarsi in continuazione
da un posto all'altro... probabilmente non era ciò che si aspettava. I Marlene
Kuntz facevano veramente molti concerti perché dovevano promuoversi, per cui
andavano ovunque li chiamassero, erano pagati poco, dormivano male, poi più o
meno tutti per poter vivere facevano dei lavoretti, per cui appena finito il
concerto dovevano tornare subito a casa per lavorare. Era ovviamente un po'
dura, ma faceva parte del gioco e Gianluca Viano decise che non era per lui.
Così i Marlene Kuntz fecero alcuni provini e conobbero Paolo Enria, che suonò
per un buon numero di date, ma nell'estate del 1995 cominciò il servizio civile
costringendo i Marlene a cercare un altro bassista. Trovarono Dan.Dopo la realizzazione di ben cinque album: IL VILE, COME DI
SDEGNO, HO UCCISO PARANOIA, H.U.P LIVE IN CATHARSIS, CHE COSA VEDI, i Marlene
tornano alla grande con il nuovissimo album: "Senza Peso" registrato nel 2002 a
Berlino con la produzione di Rob Ellis e Head, già collaboratori di PJ Harve.
ALBUM DISPONIBILI:
Marlene Kuntz
€19,00
Il vile €18,50
Senza peso €20,00
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