Straordinaria intervista ai genitori di Michael Jackson, mentre inizia
il processo per pedofilia contro la star che rischia 74 anni di carcere.
«Queste accuse sono assurde. Michael vuole bene ai bambini e non
farebbe loro male». «C'è chi vuole approfittarsi
di noi»
Michael Jackson si dichiara innocente ed è certo di essere prosciolto
dall'accusa di pedofilia nel corso del processo iniziato il 31 gennaio
con la selezione dei giurati. Il giudice lo ha autorizzato a esprimersi
dopo che la rete tv Abc aveva trasmesso alcune testimonianze preliminari
a lui sfavorevoli. Secondo i suoi avvocati le accuse sono manipolate
e il p.m. Tom Sneddon, già coinvolto nel processo per pedofilia
del '93, non è abbastanza aggettivo. Intanto il caso divide l'America.
Daphne Barak
Las Vegas - Febbraio
Incontriamo i genitori di Michael Jackson, Joe e Katherine, nella casa
di Las Vegas dove trascorrono i fine settimana.
Domanda. Cosa provate pensando a questo processo?
Katherine. «Rabbia, dolore. Passo le notti in bianco e prego molto.
Conosco mio figlio e queste accuse sonoassurde».
D. Joe. lei ha avuto un attacco cardiaco: pensa che sia stato a causa
dei problemi di suo figlio?
Joe. «È possibile, ma ho avuto altre preoccupazioni, una
montagna di cose a metterle insieme. Ora però sto bene».
D. Come ha incontrato suo marito?
Katherine. «Mamma mia, è successo tanto tempo fa... Sono
andata a una festa e lui era lì».
D. Fu amore a prima vista?
Joe. «Sì, è così. Comunque ho cominciato
a farle la corte e lei passava in bicicletta sotto la mia finestra tutte
le mattine».
Katherine. «Abitavamo vicini, ma io non sapevo che Joe esistesse
a quel tempo».
D. E poi vi siete sposati?
Joe. «Non è stato così automatico, lei aveva già
un amico, erano insieme da 3 anni, penso».
Katherine. «Non c'è bisogno di rifare tutta la storia».
D. Avete 9 figli: è stata una scelta precisa perché entrambi
amate i bambini?
Katherine. «Non ne abbiamo parlato, ma io sono contraria all'aborto
e pure Joe».
D. Com'era Michael da bambino? Vivace, estroverso?
Joe. «Non si poteva tenerlo tranquillo, dovevamo tenerlo d'occhio
tutto il tempo. Gli piaceva avere altri bambini intorno. Quando gli
davo la sua paghetta settimanale la spendeva in dolciumi che poi divideva
tra tutti i bambini del vicinato».
D. E cosa accadde quando iniziò la sua carriera di cantante?
Joe. «Aveva solo 5 anni quando entrò nel gruppo dei fratelli
più grandi che con lui sono diventati i Jackson Pive. Era bravissimo:
cantava, ballava ed era felice di stare in scena».
D. Si è mai lamentato delle fatiche del palcoscenico?
Katherine. «No, si divertiva».
Joe. «Gli piaceva molto».
D. Siete riusciti a dargli una parvenza d'infanzia?
Katherine. «Certo. Quando eravamo a casa nostra, nell'Indiana,
Michael poteva giocare tutto il tempo. Gli altri bambini lo adoravano,
volevano sempre stargli vicino. Ma quando arrivammo in Califomia il
lavoro prese il sopravvento. Aveva moltissimo da fare e trascorreva
molto tempo nello studio di registrazione con gli altri fratelli».
D. Come si comportava lontano dal palcoscenico?
Katherine. «Era timidissimo. Si sentiva più a suo agio
quando era sul palcoscenico».
Joe. «Michael è timido quando si trova davanti a due o
tre persone, ma davanti a 5 mila si scioglie. Si vede che sta bene».
D. Come sta ora Michael? Immagino che gli ultimi mesi siano stati molto
difficili per lui...
Joe. «Per fortuna Michael non guarda quasi mai i tg e fa bene.
Penso che non abbia voglia di sentire cosa succede intorno a lui. Molti
suoi collaboratori si sono comportati male. Per fortuna ascolta quello
che gli dicono sua madre e i suoi fratelli».
D. Siete preoccupati per lui? Sembra dimagrito parecchio.
Katherine. «È sempre stato magro».
Joe. «Una persona magra mi sembra più sana di una grassa,
può muoversi più velocemente».
D. I suoi figli sanno che ci sono dei guai in vista o Michael li tiene
alla larga dalle voci?
Katherine. «I suoi figli sono sereni. Non li ho mai visti tristi
o turbati».
D. Lei è riuscita a bloccare le assistenti sociali che erano
andate in casa di Michael per vedere se erano accuditi bene, dietro
richiesta dell'avvocato Gloria Allred che ritiene Michael inadatto a
fare il padre.
Katherine. «Ero lì quando le assistenti sociali hanno portato
i piccoli fuori dalla casa e loro mi sono venuti incontro gridando "nonna,
nonna", mi hanno baciato e abbracciato. I bambini stanno bene,
non hanno problemi, ed è quello che ho detto alle assistenti
sociali. Evidentemente mi hanno creduto perché i bambini sono
rimasti con Michael».
D. È stata una fortuna che lei fosse lì. Ma se i bambini
fossero tolti a Michael...
Katherine. «Perché dovrebbero essergli tolti? Stanno bene
con lui, non vedo problemi».
D. Ma se qualcosa andasse storto, lei li prenderebbe con sé?
Katherine. «Certo. È quello che succede in una famiglia».
D. Come la stanno prendendo i fratelli di Michael?
Joe. «Si rendono conto di quello che sta succedendo. Conoscono
il fratello, sanno com'è stato educato. Purtroppo c'è
chi vuole approfittarsi di noi. Michael darebbe via il suo ultimo pezzo
di pane a una persona in difficoltà. È fatto così
e sarà così per il resto della sua vita».
Katherine. «È generoso, e c'è chi se ne approfitta.
C'è stato un tempo in cui guardavamo spesso la tv insieme. Quando
c'erano quei documentari sui bambini dell'Africa con le mosche intorno
alla bocca... ricorda? Stavano morendo, poveri piccoli, e Michael guardava
immobile, con le lacrime che gli correvano lungo le guance. Un giorno
mi disse: "Mamma, io debbo fare qualcosa per questi bambini. Non
posso cambiare il mondo, ma posso dare una mano". In effetti ha
dato milioni di dollari per aiutare i bambini. Mio figlio vuole bene
ai bambini, non farebbe loro mai del male, li ama troppo».
D. Joe, so che lei è stato un padre molto severo. Pensa che Michael,
sensibile com'è, possa essere rimasto ferito dai suoi metodi
rigorosi?
Joe. «Al contrario. Penso che abbia imparato a controllarsi proprio
grazie alla mia severità. Io ho dato ai miei figli il senso della
disciplina e non penso di a-vere esagerato con loro».
D. Ma forse Michael, essendo così sensibile, ha risentito di
questa sua durezza...
Joe. «Niente affatto. Michael è stato buono per tutta la
sua vita, finché si è imbattuto nella gentaglia che lo
circonda ora».
D. Cosa significa allora quando nelle interviste dice "non ho mai
avuto un'infanzia"?
Joe. «Penso che voglia dire che non hai mai potuto scorrazzare
per le strade come tanti altri bambini e non ha frequentato le cattive
compagnie. Ma un'infanzia l'ha avuta. Tra l'altro aveva tutti i suoi
fratelli intorno e faceva un lavoro che gli piaceva».
D. Chi è un pedofilo per voi?
Katherine. «È un predatore di bambini. Finisce in prigione
ma quando esce torna a fare le stesse cose. Potete tenerlo dentro per
15 anni, ma quando esce ci ricasca a costo di tornare in galera. Ecco
chi è un pedofilo: non è qualcuno che colpisce ogni dieci
anni (come nel caso di Michael Jackson accusato prima nel '93 e poi
nel 2003, ndr). Qui non c'è di mezzo un pedofilo, ma qualcuno
che mente e tenta di metterti nei guai. E noi finiremo per metterci
nei guai a parlare così apertamente».
Joe. «Non ci metteremo nei guai. 11 fatto è che è
troppo facile saltare a conclusioni sbagliate con un tipo come Michael.
Noi conosciamo nostro figlio, sappiamo che non è un pedofilo».
D. Pensate che qualcuno voglia colpire vostro figlio?
Katherine. «No... Non saprei, spero di no».
Joe. «Noi sappiamo molto più di quanto dicono i media.
E quando dico noi, mi riferisco alla nostra famiglia allargata, più
di 500 persone».
D. Un anno fa lei era convinto che Michael non sarebbe mai finito sotto
processo...
Joe. «Ma poi ho visto come gli stavano dietro, organizzando perquisizioni
e mettendolo sotto sorveglianza in diversi posti».
D. Seguirete il processo?
Katherine. «Sosterrò mio figlio al massimo. È importante
per nostro figlio che noi gli siamo vicini, che la sua famiglia sia
con lui e che i suoi fans lo sostengano. Ne ha moltissimi in tutto il
mondo ed è una cosa che mi rende molto fiera».
D. Crede che Michael potrà riprendere la sua carriera se sarà
assolto?
Joe. «Certo! I problemi riguardano solo gli Usa, il resto del
mondo è fiero di lui».
D. Perché ha questi problemi in America, secondo lei?
Joe. «Non pretenderà che le risponda su questo, vero?».
Katherine. «Sta' zitto, Joe».
D. Qualcuno ha parlato di razzismo, lei cosa ne pensa?
Joe. «Il razzismo c'entra, su questo non c'è dubbio».
Katherine. «Questo è chiaro, lo sanno tutti. C'è
anche di più, ma non posso parlarne».
D. Torniamo all'infanzia di Michael: perché è tanto ossessionato
da Peter Pan, secondo voi?
Katherine. «Non credo che sia ossessionato da Peter Pan. Queste
storie affascinano tutti i bambini. Quando i miei erano piccoli leggevo
spesso per loro, ma la nostra vita è cambiata all'improvviso
quando hanno cominciato a cantare».
D. Molta gente è convinta che Michael sia pazzo...
Katherine. «Ma non lo è. Ha venduto più dischi di
qualsiasi altro cantante. Ha scritto buona parte della canzone We are
the World... Mi fa una gran rabbia sentirlo chiamare pazzo».
D. Pensate che Michael sia un po' ingenuo?
Katherine. «Rispetto a molte cose lo è senz'altro».
D. Ingenuo come un bambino che non sa giudicare?
Katherine. «Forse è colpa nostra, abbiamo sempre protetto
molto tutti i nostri figli».
D. Michael ha 46 anni: se lo paragonate a un uomo della sua età
scoprite delle differenze che vi lasciano turbati?
Joe. «Michael è un po' barnbinesco, gli piace stare in
mezzo ai piccoli e cerca di aiutarli al massimo».
Katherine. «Fermo lì... Michael va d'accordo con tutti,
non perché è pazzo ma perché fa parte della sua
natura».
D. Ha sempre avuto una voce così femminile?
Katherine. «Sempre».
D. Dicono che lo prendessero in giro perché a-veva il naso grosso.
Katherine. «Non aveva il naso grosso quando era bambino, lo è
diventato da adolescente».
Joe. «Ma lo sa quanti divi si fanno fare un intervento di chirurgia
estetica? Però i media se la prendono con Michael».
D. Il fatto è che Michael si è sottoposto a diversi interventi
di chirurgia plastica e ha detto in tv di non averlo fatto. Ha mentito
e non è credibile quando dice di non aver fatto nulla a quei
bambini.
Katherine. «Sono cose distinte, ma non voglio parlarne».
D. Com'è la situazione finanziaria di Michael? So che non sta
registrando e ha molte spese.
Joe. «È così che va quando c'è di mezzo un
caso di alto profilo come questo. Michael comunque se la cava bene,
fa quello che deve fare e mantiene in condizioni più che generose
la sua famiglia. Stanno tutti bene. Anche se hanno fatto di tutto per
boicottare il suo ultimo disco».
Katherine. «In Germania, per esempio, l'hanno semplicemente tolto
dagli scaffali. Dico davvero, qualcuno aveva telefonato dalla California
per far togliere dalla circolazione il nuovo disco di Michael Jackson».
D. Se guarda indietro non solo a Michael, ma agli altri suoi figli,
le pare di avere insegnato loro i valori della vita?
Katherine. «Mi chiede se mi considero una buona madre? Sì,
certo. Ho insegnato ai miei figli di non odiare nessuno, anche se forse
questo è stato un errore».
Joe. «Non è vero, noi non abbiamo sbagliato. Io ho dato
loro da mangiare quanto volevano, tutti i giorni. Ed è questo
il compito di un buon padre».
D. Katherine, se potesse tornare al 1993, alle prime accuse di pedofilia,
non direbbe a Michael di stare lontano dai bambini anche se non fa nulla
di male?
Katherine. «In un certo senso lei ha ragione, ma Michael sa di
essere innocente, ed è per questo che io non gli ho detto nulla.
E comunque il problema vero non sono i bambini, ma gli adulti cattivi
che cercano di inguaiare Michael perché ama i bambini. E sanno
che accusarlo è l'unico modo per spremergli dei soldi».
D. Pensa che suo figlio sarà giudicato equamente?
Katherine. «Sì, se loro lo permetteranno».
D. Joe: lei si considera un buon padre? Lei è stato un padre
severo, molto diverso da Michael, no?
Joe. «I figli di Michael sono in un posto dove possono giocare
liberamente, non c'è criminalità intorno a loro. Io ho
dovuto essere severo perché c'era molta criminalità nell'area
in cui vivevamo. Sono stato severo ma li ho aiutati a sviluppare il
loro talento».
D. Che tipo di padre è Michael?
Joe. «Sa essere severo, ma gli piace moltissimo giocare con i
bambini. I piccoli lo adorano».
Katherine. «Michael non li ha mai picchiati, ma loro sono molto
obbedienti. Sta facendosi valere come padre».
D. Joe lei è un uomo intelligente e sapeva delle voci. Perché
non ha detto a suo figlio di stare lontano dai bambini?
Joe. «Perché non c'era nulla di male. Non immaginavo che
la gente fosse tanto sporca dentro. Purtroppo il mondo non cambia affatto».
D. Ha paura per Michael?
Joe. «Gli stanno dietro, sono pronti a tutto per fargli male.
Io so che è una brava persona, che tratta la gente con giustizia
e che ha fatto molto per gli altri anche se questo viene taciuto. Per
via del razzismo che resta forte».
D. Che tipo è Michael in una sola frase?
Joe. «È un ragazzo onesto, educato nel modo giusto, vittima
di manipolazioni selvagge».
D. Katherine. le capita mai di pensare che Michael, vulnerabile com'è.
è a rischio?
Katherine. «Sono sua madre, è chiaro che mi preoccupo e
prego per lui. Spero solo che Michael sia più forte di quanto
pensiamo. Mi creda, non capisco perché ce l'hanno tanto con lui».
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