La cantieristica navale italiana ha sempre prodotto navi per l'esportazione, dai tempi più lontani fino ai giorni nostri, chi non ricorda infatti le fregate destinate all'Iraq ed internate a La Spezia poco prima della consegna all'inizio della Prima Guerra del Golfo, nei primi anni Novanta?
Progetto UP 90
Si trattava di un incrociatore leggero, progettato dall'Ansaldo, de proposto probabilmente alla Romania e al Cile. Il bastimento era decisamente differente dalle precedenti realizzazioni italiane dell'epoca, con l'armamento principale disposto su due sole torri trinate, sul modello delle coeve corazzate tascabili tedesche. Il torrione corazzato aveva un andamento tronco-conico simile al tipo adottato per gli incrociatori 'Montecuccoli' e 'Savoia'. Tale progetto non si concretizzò.
Progetto UP 90 modificato
In seguito all'adesione dell'Italia al trattato navale del 1936, i cantieri italiani non potevano più produrre, nemmeno per l'esportazione, unità navali classificate come incrociatori, con armamento di calibro superiore ai 155 mm, quindi il progetto UP 90 non era più concretizzabile. Nel 1937 i cantieri Ansaldo modificarono così il progetto ottenendo una nave da 8.000 tonnellate standard, armata con nove cannoni da 152 mm in tre torri trinate, due a prua ed una a poppa, in maniera simile a quanto avveniva sulle Littorio. Da questi progetti si partì, nel 1939, per la progettazione dei nuovi incrociatori della classe Costanzo Ciano, che non verranno mai completati.
Progetto UP 102
Nel 1937 l'Ansaldo elaborò, per la marina rumena, il progetto UP 102. Si trattava di un incrociatore corazzato con i cannoni principali del calibro di 280 mm, sistemati in due torri trinate una a prua e l'altra a poppa, in maniera decisamente molto simile alle corazzate tascabili tedesche, di cui sarebbe stata un'unità equivalente, rispetto alla quale però era leggermente inferiore per quanto riguarda l'armamento secondario, qui basato su sei cannoni da 120 mm con doppio scopo, antinave e antiaereo. Sarebbe stata decisamente superiore la velocità, prevista nell'ordine dei 31 nodi. Anche questo progetto non venne realizzato.
Incrociatore leggero per la Romania
Si trattava di un progetto decisamente innovativo, con tutto l'armamento principale concentrato a prua e a poppa ampie installazioni per la catapulta e la componente aerea imbarcata, sul modello di quanto avverrà negli anni Sessanta per le unità portaeromobili.