SIAI MARCHETTI S.M. 79 Sparviero

"Gobbo Maledetto"

 

La nascita dell'S.M. 79 risale al 1934, quando Alessandro Marchetti decise di sviluppare un più moderno derivato dei modelli S.M. 73da trasporto civile. La struttura dell'aereo rimase invariata, monoplano ad ala bassa con struttura mista in legno e metallo, configurazione con tre motori.

Il prototipo volò per la prima volta nell'ottobre del 1934, ed si trattava di un velivolo commerciale ad otto posti, e le sue caratteristiche impressionarono immediatamente, con una velocità massima di oltre 400 km/h in quota.  Con la sostituzione delle unità motrici il velivolo si aggiudicò ben sei record mondiali di velocità (sui 1.000 e 2.000 km con carichi utili di 500,1.000, 2.000 kg) alle velocità di 390,971 e 380,952 km/h.   Le autorità richiesero lo sviluppo di un prototipo da bombardamento.

Il debutto operativo dello Sparviero si ebbe durante la guerra di Spagna a partire dal febbraio 1937, dove le sue esuberanti prestazioni gli permettevano di operare senza la scorta dei caccia, essendo addirittura più veloce dei caccia allora in produzione.

Durante il secondo conflitto mondiale lo Sparviero rappresentò il bombardiere 'tipo' degli squadroni operanti sul mare.   Allo scoppio delle ostilità erano operativi 594 trimotori, che ben presto si ricoprirono di gloria affiancando al ruolo di bombardiere quello di aerosilurante, seminando il terrore tra le unità navali britanniche nel Mediterraneo, tra le quali divenne presto tristemente famoso con il soprannome di "Damned Hunchback" ossia, appunto, Gobbo Maledetto, a causa della caratteristica gobba dietro la cabina di pilotaggio.

Nella veste di bombardiere l'aereo era in grado di trasportare un totale di 1.250 kg di bombe, sistemati nella stiva nella inconsueta posizione verticale, più svantaggiosa di quella orizzontale comunemente in uso.   Tale scelta dipendeva dal fatto che la macchina era stata concepita per l'utilizzo civile, e solo in seguito adattata all'impiego bellico.

Nella veste di aerosilurante trasportava solitamente un siluro aereo da 450 mm, lungo 5.50 m e del peso di circa 900 kg, prodotto dal silurificio Whitehead di Fiume, di derivazione navale.   L'arma era stata dotata di un impennaggio in legno per guidarne la discesa verso il mare, che al contatto  con l'acqua si staccava consentendo all'arma di compiere il proprio dovere.   Anche se era dotato delle installazioni per il trasporto di due armi,eventualità sfruttata raramente in quanto con tale carico bellico il trimotore non risultava sufficientemente maneggevole nella veste delicata di aerosilurante.

Dotato di un forte armamento difensivo, era caratterizzato da un buon grado di sopravvivenza in ambiente ostile, grazie anche alla caratteristica, tutta italiana, di essere realizzato in configurazione trimotore.

Per finire possiamo ricordare che ai comandi di questo aereo colsero i loro più bei successi grandi e coraggiosi piloti come Buscaglia,  Faggioni, Graziani, Cimicchi, Di Bella.

 

    Un'immagine prebellica dello Sparviero

 

 

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