Reggiane Re. 2000

Il Re 2000 non ebbe fortuna in Italia, contrariamente a quanto avvenne all'estero.    Estremamente simile al Seversky P-35, frutto del lavoro dei due progettisti negli Stati Uniti.

Volò per la prima volta il 24 maggio 1939, quindi con i contemporanei caccia della prima generazione, l'aereo si rivelò per molti versi il migliore tra quelli in lizza, a parte il motore, dal funzionamento precario ed incostante.   I tecnici ministeriali non furono però dello stesso parere dei collaudatori, infatti sul loro giudizio pesò alquanto negativamente il fatto che l'aereo fosse dotato di serbatoi alari, che pur garantendo un'ottima autonomia, rendevano la macchina più vulnerabile.

L'aereo era un monoplano monomotore ad ala bassa interamente metallico, con carrello retrattile con rotazione all'indietro delle ruote.

L'unità propulsiva era il motore stellare Piaggio P.XI RC 40 da 1.000 cavalli, che non forniva prestazioni positive a causa della precarietà del suo funzionamento.   L'armamento era invece costituito dalle solite due mitragliatrici da 12.7 mm

Il Re. 2000 non venne così scelto per la Regia Aeronautica, ma venne acquistato in grandi quantità da numerose aviazioni estere.   In particolare Ungheria e Svezia, mentre trattarono l'acquisto anche Jugoslavia, Spagna, Svizzera e Finlandia, dove però non giunsero mai aerei a causa dello scoppio delle ostilità.   Addirittura la Gran Bretagna, nemica dell'Italia, si aggiudicò un ordine di ben trecento macchine, che ovviamente non ebbe mai.

L'Ungheria acquistò direttamente dall'Italia 70 Re 2000, ed in seguito ne produsse su licenza altri 192, mentre la Svezia ebbe 60 macchine che restarono operative fino al 1946.

In Italia l'aereo venne utilizzato per attacchi contro Malta, partendo dalla Sicilia, e come aereo imbarcato sulle unità maggiori della Regia Marina, ma in tale ruolo non ebbe un impiego bellico.

 

 

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