Finora si è visto come le unità, soprattutto italiane, abbiamo fatto letteralmente strage di navi nemiche, ma si trattava di unità leggere, motosiluranti, MAS e sommergibili, più i numerosi aerei impiegati.
E le unità di superficie da battaglia della Regia Marina, cosa fecero in questa favorevole occasione?
Il Bolzano poco prima di essere siluratoI comandi italiani decisero che la flotta avrebbe potuto attaccare, senza l'ausilio delle unità da battaglia, il convoglio britannico dopo che questo sarebbe stato lasciato dal grosso della formazione.
Fu quindi fatta uscire dai porti fra la sera dell'11 e la mattina del 12 una formazione composta dalla III divisione (Gorizia, Bolzano, Trieste) accompagnata da stette cacciatorpediniere, e la VII divisione (Savoia, Montecuccoli, Attendolo) con quattro cacciatorpediniere.
L'Attendolo in navigazioneQueste unità avrebbero dovuto attaccare i resti del convoglio la mattina del 13 agosto a sud di Pantelleria. Tuttavia, in considerazione del fatto che il convoglio si sarebbe trovato sotto costante attacco aereo e le navi italiane erano del tutto prive di protezione dal cielo, venne ordinato che le unità rientrassero nei porti, e fu un vero peccato, perchè si sarebbe trattato di una vera e propria caccia, con i mercantili dispersi, danneggiati e quasi indifesi. Venne così a mancare l'azione più distruttiva dell'attacco, che avrebbe potuto trasformare una grande vittoria tattica in un successo strategico senza precedenti.
Il Bolzano danneggiato dai siluri dell'UnbrokenPurtroppo le nostre navi subirono più danni di quelli che avrebbero potuto soffrire durante l'attacco, infatti furono avvistate ed attaccate dal sommergibile inglese Unbroken, che lanciò tutti i suoi siluri e colpì il Bolzano e l'Attendolo. L'Attendolo ebbe asportata la prua ed il Bolzano, gravemente danneggiato ed in preda alle fiamme, fu portato ad incagliare all'isola di Panarea per evitarne l'affondamento. Nessuna di queste navi riprenderà più il servizio.
L'Attendolo, privo della prua, viene rimorchiato in portoL'Attendolo sarà portato per le riparazioni a Napoli, dove, colpito da diverse bombe durante un'incursione americana, affondò nel porto capovolgendosi, mentre il Bolzano, trasportato a La Spezia, venne abbandonato dopo l'8 settembre 1943. Dopo la fine della guerra la nave fu ritrovata capovolta in rada, con la carena emergente dalle acque, in seguito ad un attacco di sabotatori italo-inglesi durante la cobelligeranza.
Quindi la flotta italiana non intervenne in quanto venne a mancare la copertura aerea, ritenuta ormai indispensabile in ogni azione di guerra sul mare, mentre stranamente gli aerei erano stati disponibili nei giorni precedenti in una grande profusione di attacchi.
Considerazioni
La Battaglia di Mezzo Agosto fu la più grande battaglia aeronavale del Mediterraneo, combattuta finalmente dalla Regia Marina con quelli che erano i mezzi più adatti a questo tipo di guerra, e cioè le unità sottili siluranti e gli aerei.
Si trattò senza dubbio di una grandissima vittoria italiana, forse la più grande e di certo la più clamorosa di tutta la guerra del Mediterraneo.
Gli inglesi persero nove importati piroscafi, una portaerei, due incrociatori e un cacciatorpediniere, e lamentarono gravi danni ad una altra portaerei, due incrociatori e tre mercantili, tra i quali la petroliera Ohio che merita un discorso a parte per gli sforzi fatti dagli inglesi per salvarla.
Colpita una prima volta a centro nave da uno dei siluri dell'Axum, che causarono una falla di cinque metri per dieci sul lato sinistro, la nave restò immobilizzata a causa dello spegnimento delle caldaie. Ripresa la navigazione durante la notte a velocità ridotta e con grandi difficoltà di governo, l'Ohio non fu avvistata durante il micidiale attacco delle siluranti proprio a causa del ritardo accumulato. Il giorno seguente, però, durante un attacco aereo, mentre veniva affondato il Wairama, la nave venne attaccata da Ju.87 Stuka italiani, le cui bombe caddero vicine alla nave provocando vari danni, tra cui il parziale allagamento della prora. Durante questo attacco uno Stuka, colpito dalla contraerea del convoglio, precipitò in mare accanto alla nave andando a distruggersi sul ponte, senza però provocare danni di rilievo. L'unità venne presa a rimorchio, ma in seguito a successivi attacchi venne deciso di abbandonarla, fino a che giunsero i soccorsi da Malta. Venne ancora attaccata da bombardieri Ju 88 tedeschi, che riuscirono di nuovo a danneggiarla lievemente. L'Ohio entrò finalmente in porto alle 08.00 del 15 agosto, a rimorchio, ma con ancora la maggior parte del proprio prezioso carico di carburanti a bordo. Dopo averla scaricata, gli inglesi la spostarono, allagandone le cisterne affinché si posasse sul fondo senza spezzarsi, in una zona decentrata del porto. Nel 1946 la nave, suddivisa in due tronconi, verrà recuperata ed affondata in acque profonde al largo dell'isola.