Francesco Amorosino

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"SE..."


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Se... - 03/02/2002
"Una Nuova Pagina"

Premessa dell’autore
Ecco una nuova avventura letteraria e questa la offro a voi, amici Pkers. E’ passato più di un anno da quando PKNA ha chiuso i battenti e noi c’eravamo rassegnati a dover vedere Pikappa combattere contro le Giovani Marmotte o a lucidare monete nel Deposito. Invece no, il Pkteam aveva una sorpresa per noi ed ecco comparire PK2, un concentrato di avventure all’ennesima potenza. Questo secondo loro. Noi invece non abbiamo gradito troppo l’iniziativa perché ha deturpato l’immagine che avevamo del nostro fumetto preferito. So che non si può tornare indietro nel tempo (non ancora, almeno), ma ho voluto provarci grazie a queste storie che riprendono i vecchi filoni narrativi di PKNA e vogliono essere un piccolo regalo per quelli che sospirano pensando al Razziatore, o a Xadhoom o ai cari vecchi Evroniani. Avevo in mente di scrivere delle storie lunghe, ma poi ho capito che sarebbe stato troppo complicato e mi avrebbe preso troppo tempo, così mi sono limitato a dei brevi soggetti, Soggetti Soggettivi, come mi piace chiamarli. Ad altri il compito di scrivere la sceneggiatura, fare i disegni e stampare un nuovo numero di PKNA. Questo è il numero 49, perché riprendo la storia senza di Se…Quindi ecco a voi ciò che sarebbe successo se non ci fosse stato se...

PKNA #49 Una Nuova Pagina

Il tempo…forse un vecchio coperto di stracci che gioca con lancette storte? Oppure un immenso vuoto infinito? L’uomo lo ha vinto, è riuscito a trovare una lanterna per riuscire ad orientarsi dentro di esso, ma ora il tempo è come un foglio aggrinzito, non ci si può più scrivere una storia sopra, bisognerebbe cambiare pagina. Ma la scienza si è fermata e quando la scienza non può più nulla, forse lo può la magia. Ed è proprio con una magia che ora si può finalmente tornare a scrivere.

Erano passati tanti anni e il mondo era cambiato. Quando si arriva al culmine della tecnologia poi si cade giù. Ed è quello che stava succedendo. Non si poteva più viaggiare nel tempo e questo aveva segnato la società con una profonda diffidenza per la tecnologia. Ma ora…ora lui era riuscito a trovare il modo, il modo per poter tornare a viaggiare nel tempo e sarebbe riuscito a salvare il suo mondo ormai distrutto dalle macchine. I droidi avevano vinto e stavano prendendo il sopravvento sugli esseri umani e tutto per colpa di Odin Eidolon. Con le sue idee particolari sui droidi aveva fatto acquistare loro sempre più diritti, così la nuova stirpe creata per provare a disinnescare il fenomeno della Microcontrazione aveva raggiunto un’autonomia decisionale tale che aveva distrutto i vecchi droidi e aveva conquistato il mondo. Ma lui ora aveva trovato l’oggetto dei desideri, aveva studiato i testi antichi e con la magia acquisita aveva individuato la Coppa di Luce. Ora non restava che prenderla. Avrebbe cambiato il corso degli eventi distruggendo i droidi e salvando suo padre! Il Grifone uscì dalla casa e girò in un vicolo. Presto l’oggetto di tutti i desideri sarebbe stato suo.

 

Il Razziatore era legato nel buio stanzino. Davanti alla porta un droide era pronto ad intervenire ad un suo minimo movimento. Non riusciva a dormire, ciò che era successo gli rimbombava nella testa senza fine. Da quando l’Organizzazione era stata distrutta lui era rimasto senza lavoro e aveva vissuto di furti tradizionali, ma ormai era troppo difficile e lui era troppo vecchio e voleva solo riposare. Invece i droidi si erano ribellati e avevano riformato l’Organizzazione e ora volevano da lui il modo per tornare a viaggiare nel tempo. Ma lui non lo sapeva, non aveva idee a parte quella strana teoria di Trip, o Grifone, come si faceva chiamare ora. Incredibile come il tempo può cambiare le persone, lui aveva visto uno dei futuri possibili per Trip, ma quello attuale era del tutto differente, ora era una specie di mago-scienziato e voleva salvare il mondo. Se Trip ce l’avesse fatta  forse tutto sarebbe cambiato, ma se si fosse sbagliato…allora sarebbe stata la fine.

 

Il Grifone uscì sulla strada e immediatamente un grosso essere cibernetico gli si piazzò davanti. L’occhio elettronico lo scrutò profondamente, ma non ebbe il tempo di far qualcosa, finì paralizzato dalla sua arma. Non era prudente uscire per le strade della città in rovina, ma doveva arrivare al vecchio museo. Avevano custodito per anni la coppa senza sapere il suo vero valore. Superò una pattuglia di droidi sentinella e arrivò al grosso edificio che ospitava il museo. Era quello della vecchia Paperopoli, ma dietro di esso era stato costruito un immenso ampliamento moderno. Ora era tutto in rovina. Entrò dalla porta principale cadente e uno spettacolo atroce si prestò ai suoi occhi. La storia fatta a pezzi, l’azione del futuro sul passato, della tecnologia sull’evoluzione. Statue greche in frantumi, un grande obelisco egizio franato al suolo, quadri squarciati e vasi distrutti. Si aggirò come un vagabondo tra quei relitti della storia cercando il posto dove era custodita la Coppa di Luce. Arrivò in una grande sala dove erano conservati importanti reperti che ora non interessavano più a nessuno. Perfino la corona della regina d’Inghilterra giaceva in un angolo tra le macerie. Rovistò un po’ intorno fin quando non trovo ciò che cercava sotto una teca distrutta. Guardò la coppa estasiato. Essa poteva far viaggiare nelle dimensioni, era molto difficile controllarla, ma grazie alla macchina che aveva ideato avrebbe potuto dirigere il raggio d’azione sulla loro dimensione così da produrre un’onda che avrebbe disteso il continuum. Avrebbero girato pagina fin quando anche questa non si sarebbe riempita di grinze e non avessero dovuto ridistenderla. Alzò la Coppa al sole e la guardò, ma un movimento brusco lo fece trasalire. Si girò e vide un grosso raptor-robot venire verso di lui. Esso s’infischiava degli ostacoli, distruggeva tutto. Il Grifone lo scansò abilmente e lo colpì con il raggio della sua arma. Non bastò a bloccarlo, era un droide coriaceo. Il robot si lanciò all’attacco, ma il Grifone lo distrusse con una potente onda. Ora però gli altri droidi si sarebbero messi in allarme, non gli restava che scappare. Corse rapido verso casa mentre sentiva strani rumori provenienti da dietro di lui. Nonostante tutto riuscì a sfuggire ad un triste destino. Tornato a casa si diresse subito nel suo laboratorio, lì giaceva la macchina che avrebbe riportato il tempo sulla giusta rotta. Si ispirava a Time 0 ed era spenta. L’energia doveva venire dalla Coppa di Luce. La posizionò nel suo scomparto e la macchina si accese, i tubi si illuminarono, un prodigio stava per compiersi. Che effetto fa cambiare la storia? Si chiese il Grifone. Ora doveva essere perfetto. Indosso il casco e guidò la potenza della Coppa sul continuum, l’energia si distese nello spazio investendo Time 0 e stendendo come un ferro da stiro il tempo. Lo spazio-tempo smise di oscillare e Time 0 ritornò attiva. Benissimo, il primo passo era compiuto. Ora veniva la fase 2. Doveva salvare suo padre, gli serviva il suo aiuto per far tornare le cose a posto. Diresse l’energia verso il luogo dove suo padre era tenuto prigioniero dalla Nuova Organizzazione e virtualmente il suo corpo attraversò le pareti della cella e arrivò fino a lui. Il Razziatore era molto felice di vederlo, tanto più che egli lo liberò e lo portò via dalla cella in un vortice temporale. Ora dovevano dirigersi verso casa di Eidolon e impedirgli di creare il droide incriminato, ma fu impossibile passare senza problemi alla fase 3, i droidi l’avevano trovato e avevano colpito il macchinario. Il suo corpo venne risucchiato nella macchina e perse il contatto con suo padre che venne lanciato via in mezzo alle dimensioni insieme alla Coppa di Luce. Il programma invece lo portò fino alla sua destinazione, la villa di Eidolon mentre egli stava creando il famigerato droide. Non poteva pensare a suo padre perduto nei meandri del tempo, ora doveva portare a termine la missione, forse con la storia cambiata suo padre sarebbe tornato. Entrò nel laboratorio di Eidolon e lo trovò intento a creare. Quando entrò Eidolon si girò, ma il suo volto era sfigurato, non sembrava più lui, ma era un droide, non poteva cambiare! Il Grifone lo intimò di fermarsi, di non costruire quel droide che avrebbe distrutto il futuro, ma egli gli rise in faccia dicendo che quelle erano proprio le sue intenzioni. Si presentò come Deugemo e disse che Eidolon era ormai rinchiuso nei più bui meandri del suo softwere, c’aveva messo anni a ritornare e ora avrebbe dominato il mondo. Ecco chi era il misterioso capo della Nuova Organizzazione. Ma il Grifone aveva previsto tutto e lo colpì con una nuova arma che lo disattivò. Se ne intendeva di elettronica e poi suo padre gli aveva raccontato la verità su Eidolon, così riuscì a ripristinare il programma originario e Eidolon ritornò cacciando Deugemo. Eidolon non creò il droide distruttivo e il mondo non conobbe questa storia. Il futuro era tutto da scrivere, si era arrivati ad una nuova pagina.

 

Quando si svegliò il Razziatore non sapeva dove si trovasse e non conosceva neanche l’essere che gli diede il benvenuto nella rocca dei Cyberelfi chiamandolo Antico.


[Francesco "Fays" Amorosino]
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