Il complesso monumentale del Priamàr


     Imponenti bastioni, terrazze, logge, gallerie, suggestivi panorami sul mare e sulla città questo e molto altro ancora riserva al visitatore il complesso monumentale del Priamàr. Esso sorge sull'omonimo promontorio che fu sede del primitivo insediamento savonese e, precedentemente, di un
oppidum pre-romano e di insediamenti umani risalenti all'età del bronzo.
     La fortezza del Priamàr venne fatta costruire dai Genovesi, in seguito alla grave sconfitta del 1528, in cui Savona, dopo secoli di lotte, cadde definitivamente sotto il dominio della Repubblica di Genova.  I conquistatori, per controllare meglio la città e prevenire tentativi di riscossa, dopo aver insabbiato il porto, edificarono  tra il 1542-44, su progetto del savonese G.M. Olgiati, la fortezza. Per far posto ai poderosi bastioni furono  distrutti, tra l'altro, la cattedrale, il palazzo del vescovo, il convento domenicano, le dieci chiese delle confraternite, il castello di S. Maria.
     Per il ruolo svolto nel passato, per quello che rappresenta nell'inconsci collettivo, per gli interventi urbanistici ottocenteschi sfociati nella costruzione  di via P. Giuria e corso G. Mazzini che hanno di fatto isolato il Priamàr, esso  è stato percepito come un corpo estraneo: un diaframma invisibile ha separava la città dalla fortezza.
     Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, in questi ultimi decenni, ingenti lavori di restauro e di recupero hanno permesso di rinsaldare legami con la cittadinanza che potranno permettere una piena fruizione della struttura e,  congiuntamente alla valorizzazione  della vecchia darsena e alla futura sistemazione della zona come da progetto Bofill, diventare un polo turistico e culturale di valenza regionale.
     Attualmente Il Priamàr è sede della  Pinacoteca Civica che sarà trasferita il 18 luglio p. v. nei ristrutturati locali di Palazzo Gravotti di Via Pia 1, del Museo d'arte Sandro Pertini, del Museo Renata Cuneo e del Museo Archeologico, ospita anche l'Ostello della Gioventù.
     Al Priamàr si accede da corso Mazzini per la rampa di San Giorgio (1775): sulla sinistra in basso si possono ammirare i resti della chiesa e del convento di S. Domenico il Vecchio (sec. XIII-XVI) riportati alla luce con gli scavi del '61 e '71. Per un accesso laterale, a sinistra della rampa, da un sotterraneo con un moderno ascensore si può raggiunge velocemente  la piazza del Maschio (parte dominante della fortezza). Alle spalle si erge il Palazzo degli Ufficiali (1759), di fronte il Palazzo del Commissario (1757), dove, tra il novembre del 1830 ed il febbraio 1931 fu rinchiuso Giuseppe Mazzini e dove cominciò a prendere forma nella sua mente, come egli steso scrisse nelle sue memorie autobiografiche, l'idea della Giovane Italia. A sinistra si erge su undici archi gotici ogivali il Palazzo della Loggia (1417): al piano terra si trova la sala dell'Ombrello con volta a vele su pilastro centrale aggiunto. Si può ancora salire al Torrione dell'Angelo (1543) e poi a quello del Cavallo. Dalle batterie elevate si gode di una ottima vista sul forte e sulla città. Ridiscendendo sulla piazza d'Armi si oltrepassa l'edificio dello Stendardo (1542-43) per un androne a tenaglia e si supera il ponte che comunica con la cittadella lasciando alle spalle il maestoso portale (1543). Davanti, nel fossato si erge il palazzo della Sibilla Morettini (1729), già magazzino e caserma. Oltre la piazza della Cittadella, dove c'è la cisterna delle acque si trova l'area archeologica dell'antico duomo di S. Maria.  L'androne a sinistra porta alla cortina di S. Biagio, poi al baluardo di S. Caterina, dove si trova l'area archeologica dei dieci oratori. A sinistra per una scalinata si arriva al fossato della cittadella, aggirando la Polveriera (Morettini, 1730 con fossato di protezione profondo e stretto). A destra, oltre il baluardo S. Giobatta, si esce verso la passeggiata Trento e Trieste; a sinistra si percorre il fossato; infine per l'androne di destra si rientra in piazza della Cittadella, mentre quello di sinistra porta all'uscita del ponte di S. Giorgio.

Clicca sulle foto per ingrandirle Gallery 1Clicca sulle foto per ingrandirle
Clicca sulle foto per ingrandirle

 

Questo sito, essendo amatoriale, non ha scopo di lucro e non intende violare i diritti di copyright che appartengono ai legittimi proprietari.
Qualsiasi elemento eventualmente coperto da Copyright presente nel sito, su segnalazione del proprietario, verrà immediatamente rimosso.