Collezioni Carisa

     La collezione di ceramica della Cassa di Risparmio di Savona è costituita da un cospicuo gruppo di pezzi, di produzione savonese ed albisolese, che copre l’arco storico di più ampio sviluppo artistico (dal XVII al XX secolo), rappresentato dalleClicca per ingrandire varie tipologie allora in uso: albarelli, idrie o stagnoni, boccali, piatti ecc., comprendendo altresì una notevole casistica di terraglia d’uso del XIX secolo, di tipo popolare: pentolame, scaldini, piatti da portata, ecc.
     Clicca per ingrandireIl nucleo più significativo della collezione è costituito da un gruppo di oltre cento esemplari di vasi da farmacia, dovuti ad un’unica fornitura, effettuata intorno al primo/secondo decennio del XVIII secolo dalla fornace albisolese della famiglia Isola per conto della farmacia genovese di Porta dei Vacca, realizzata in maiolica a decoro bianco – blu, con inserti – nei vasi di maggiori dimensioni – raffiguranti soggetti mitologici. Il complesso di vasi, ceduto nel dopoguerra dall’antica proprietà a collezionisti fuori regione, è stato circa venticinque anni or sono acquistato dalla Cassa di Risparmio di Savona e riportato alla sua naturale terra d’origine.
Quest’ultimo nucleo di pezzi è esposto, con un moderno allestimento che richiama l’antica collocazione negli scaffali della farmacia, all’interno di un salone con soffitto affrescato da Bartolomeo Guidobono che ha raffigurato nello sfondato centrale il “Carro del Sole” (1680 c.), entro quadrature eseguite da uno dei bolognesi fratelli Haffner. Al di sotto della cornice seicentesca, recenti restauri hanno portato al rinvenimento di un fregio affrescato monocromo, databile alla metà del XVI secolo.
     Il salone è collegato, mediante un moderno passaggio interno, al complesso del Palazzo del Monte di Pietà di Savona (istituzione fondata nel 1480 per iniziativa del Pontefice savonese Sisto IV appartenente all’illustre famiglia dei Della Rovere), sito nel centro storico cittadino.
     Il palazzo, d’origine medievale e nato come casa privata d’abitazione, conserva al suo interno una sala a soffitto ligneo con affreschi d’area culturale lombarda del XV-XVI secolo (Annunciazione e Compianto sul Cristo morto, d’ignoto, e Madonna di Misericordia attribuito a Lorenzo Fasolo) dovuti alla fase d’adattamento dell’edificio a sede del Monte dei Pegni. Interessante testimonianza delle precedenti vicende del palazzo sono le scritte e i disegni, rinvenuti su un antico intonaco sottostante gli affreschi, quasi certamente dovuti alla lunga permanenza nella sala di un gruppo di persone, probabilmente uomini d’arme, di cultura francofona, avvenuta nella prima metà del XV secolo.
     Il palazzo ha successivamente subito ulteriori modifiche agli inizi del XVII secolo, a seguito di ampliamenti della sede del Monte – individuabili nel salone al piano secondo, con portali e camino in ardesia – ed alla metà del XIX secolo, con la realizzazione dello scalone e la risistemazione decorativa della facciata.
(Purtroppo le ceramiche di cui sopra sono state trafugate dai soliti ignoti)

(da :http://palazzi.abi.it/dettaglio.php?aperti=si&comune=Savona)

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