I primi concreti interessi per la formazione a
Savona di una raccolta pubblica di opere d'arte
presero consistenza e maturazione solo dopo la
metà dell'Ottocento. Ciò che diede la spinta decisiva
e che impose quasi all'Amministrazione Comunale
un rapido e specifico impulso in questa direzione
, fu il dispaccio del Ministro della Pubblica
Istruzione del 22 febbraio 1868 che, rifacendosi
alla legge del 7 luglio 1866 sulla soppressione
delle Corporazioni religiose, sollecitava il Municipio
ad un rapido ritiro delle opere d'arte e lo obbligava
a istituire una pinacoteca. Il Consiglio Comunale
nella seduta del 2 aprile del 1867 all'unanimità
deliberò:"lo stabilimento in Savona di una
pubblica Pinacoteca ed incarica il Sindaco di
nominare una speciale commissione di quattro membri,
anche estranei al Consiglio, la quale provveda
per l'attuazione di questo nuovo Stabilimento".
La Commissione,
nominata e presieduta dal Sindaco avv. Luigi Corsi,
e di cui facevano parte, inizialmente , l'arch.
Giuseppe Cortese, l'avv. Domenico Ghigliazza,
il dott. Giovanni Zunino ed il sac. cav. Tommaso
Torteroli, venne insediata il 7 aprile del 1868
e diede inizio ai lavori. Il primo provvedimento
fu quello di far trasportare in alcuni locali
dell'ospedale S. Paolo un gruppo di opere già
in possesso del Municipio e quindi procedette
al ritiro di altre opere. Finalmente la Commissione,
dopo questo lavoro preliminare, poteva procedere
il 23 giugno 1869 alla
nomina del custode della Pinacoteca nella persona
del rev. P. Luigi Orlando, cappellano dell'Ospedale
S. Paolo che il 27 dello stesso mese prendeva
in consegna le due sale con il materiale.
Da quel lontano
1868 la Pinacoteca Civica ha arricchito
e ampliato sempre di più, grazie a donazioni e
acquisizioni, il suo patrimonio artistico. Dopo
un secolo e mezzo di allestimenti precari, prima
nell'Ospedale S. Paolo, poi dal 30 giugno 1901
nelle sale dell'ultimo piano del Palazzo
Pozzobonello, finalmente il 16 aprile 1939 trova
una sistemazione definitiva nel Palazzo Gavotti.
Ma, a causa degli eventi bellici dell'ultimo conflitto
mondiale, anche da qui viene ben presto sgombrata:
le opere d'arte trovano ospitalità dapprima nel
Santuario della Pace di Albisola Superiore, poi
dal 17 aprile 1943 nell'Abbazia del Tiglietto
ed infine il nucleo più importante fu portato
presso l'Isola Bella sul Lago Maggiore. Al termine
del conflitto, le preziose opere d'arte fecero,
finalmente, ritorno a Savona il 20 maggio
1948, ma restarono per lungo tempo imballate non
potendo trovare ospitalità nella sede naturale
di Palazzo Gavotti, nel frattempo diventata sede
di un istituto professionale e Biblioteca Civica:
furono di nuovo sistemate provvisoriamente nella
vecchia sede di Palazzo Pozzobonello, dopo un
lungo, accurato e dispendioso lavoro di ristrutturazione.
Nella Pinacoteca Civica
dal 28 marzo 1961 è stata allestita una "Sala
ceramica" che annovera circa duecento
pezzi di ceramica di autentico valore storico-artistico
tra cui una raccolta di 172 vasi, provenienti
dall'antico Ospedale S. Paolo, caratterizzati
da un raffinato decoro bianco-blu a "tappezzeria",
commissionati nel 1666, forse, alla fornace savonese
di Giuliano Salomone, funzionante in città tra
il 1660 e il il 1680. I vasi sono divisi in sette
tipologie vascolari: stagnoni, vasi da elettuari,
albarelli, vasi tronco conici, fiaschette, pillolieri
e boccali.
Dal febbraio 1984, la
Pinacoteca si è arricchita di 26 opere (disegni
ed olii) di Eso Peluzzi, opere che l'artista ha
donato alle opere Sociali di N. S. di Misericordia
di Savona e che per contenuto sono legate
alla vita del Santuario alla quale Peluzzi fu
molto sensibile e ne seppe cogliere gli aspetti
etici ed umani più significativi.
Ma anche da Palazzo Pozzobonello,
la Pinacoteca Civica venne sfrattata nel 1996
a causa delle pessime condizioni ambientali che
stavano fortemente compromettendo lo stato di
conservazione delle opere d'arte. Trovò
sistemazione provvisssoria nel Complesso Monumentale
del Priamar, nel Palazzo della Loggia,
in attesa della sistemazione definitiva nella
sede dello storico Palazzo Gavotti: sistemazione
che ha avuto luogo, finalmente, il 18 luglio 2003.
Un restauro costato 3 milioni di €, sapientemente
curato dall'architetto Marcello Spina, fanno della
Pinacoteca un museo come raramente capita di vedere
anche nei musei più celebrati del mondo:
allestimento elegantissimo, vetri con pellicole
che filtrano la luce, faretti mobili per illuminare
le tele, velari, divanetti blu che fanno un bel
contrasto con i pavimenti di marmo prezioso che
si trovano negli ultimi piani, ascensori per disabili.
Situata nel cuore della
città, in favorevole posizione di collegamento
fra il centro storico e i quartieri ottocenteschi,
munita di servizi di accoglienza in grado di offrire
opportuni strumenti informativi relativi al museo
e alla città, , dotata di un'area multimediale
per conferenze, seminari e incontri culturali,
attrezzata grazie al contributo della "Fondazione
A. De Mari, Cassa di Risparmio di Savona"
oltre che di ambienti destinati alla consultazione
ad ai servizi educativi, la Pinacoteca Civica
ospita un potrimonio di grande rilevanza artistica
comprente dipinti, sculture, ceramiche, monete,
disegni e stampe dal Trecento fino al Novecento
suddivisi fra esposizioni pemanenti, allestimenti
temporanei e depositi.
Nel percorso museale
della Pinacoteca Civica si possono ammirare opere
in ceramica di autentico valore storico-artistico.
La documentazione è vasta ed abbraccia
un periodo importante per la produzione savonese:
dal XV secolo ai giorni nostri. Un viaggio articolato
attraverso tipologie , iconografie, decorazioni
e artisti di grande fam; basti ricordare, tra
tutti, il ceramista Giacomo Boselli. Si possono
osservare le diverse decorazioni dei Laggioni,
il superbo corredo di maioliche seicentesche,
composto da 172 Vasi
da farmacia, provenienti dall'antico Ospedale
S. Paolo, caratterizzati da un raffinato decoro
bianco-blu a "tappezzeria", commissionati
nel 1666, forse, alla fornace savonese di Giuliano
Salomone, funzionante in città tra il 1660 e il
il 1680. Un altro importante pezzo è rappresentato
dall'Albarello
istoriato del secolo XVI, raffigurante
la lotta di S. Giorgio e il drago, l'olocausto
di Marco Curzio ed il sacrificio di Muzio Scevola.
Altra importante opera è una targa
murale quadrata con l'efigge della Vergine
circondata dagli angeli, risalente al XVII secolo,
dipinta da B. Guidobono. Tre Vasi
ornamentali da parata, eseguiti intorno
al 1720, decorati da A. Ratti; due magnifiche
opere di A. Brilla: La
glorificazione di Gabriello Chiabrera e
una Grande
zuppiera con vassoio.
In anni recenti la Pinacoteca
Civica si è arricchita di due donazioni:
il Principe Arimberto Bomcompagni Ludovisi di
Firenze ha donato una preziosa e consistente collezione
di antiche maioliche savonesi che documentano
importanti tipologie vascolari e decorative; la
donazione di Flavia Folco, invece, documenta la
produzione savonese tra la seconda metà
del XIX e i primi del XX secolo e l'attività
manifatturiera della omonima fabbrica.
Una sezione di Palazzo
Gavotti è dedicata alle opere della "Fondazione
Museo di Arte Contemporanea Milena Milani in memoria
di Carlo Cardazzo", nata dal proposito della
scrittrice savonese Milena Milani di creare una
istituzione dove poter ammirare e studiare le
opere di artisti taliani e stanieri tra i maggiori
del XX secolo. Sono in tutto un' ottantina di
opere, fra dipinti e sculture, di maestri del
calibro di Hans Arp, Victor Brauner, Alexander
Calder, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi,
Giorgio de chirico, Paul Delvaux, Filippo de Pisis,
Jean Dubuffet, Lucio Fontana, Franco Gentilini,
Asgere Jorn, René Magritte, Georges Mathieu,
Joan Mirò, Pablo Picasso, Man Ray, Cy Twombly
ecc.
L'esposizione delle
opere si articolata su due livelli secondo un
ordine cronologico ed offre, a partire dal XIV
fino al XX secolo, una panoramica significativa
delle principali scuole artistiche e dello sviluppo
dell'arte figurativa a Savona, contraddistinta
da frequenti rapporti con l'esterno e da esperienze
eterogenee. Ai dipinti a volte si alternano pregevoli
sculture tra cui uno splendido bassorilievo marmoreo
con la Madonna
e il Bambino del Quattrocento e un grande
Crocifisso
ligneo.
Il percorso espositivo
inizia al terzo piano con una serie di opere del
secolo XIV di autori di importazione toscana
in cui si fondono elementi culturali complessi
ed eterogenei: alla
Croce stazionale
di ignoto e alla Madonna
col bambino
di Taddeo di Bartolo, seguono Cristo
in croce tra le Marie e San Giovanni Evangelista
del lombardo Donato de' Bardi che seppe fondere
nelle sue tele la cultura padana, mediterranea
e fiamminga.
A queste straordinarie
opere d'arte (la Crocifissione del de' Bardi
costituisce il più antico dipinto italiano su
tela attualmente conosciuto) seguono le opere
degli artisti che, sotto l'influenza e la committenza
dei papi Sisto IV e Giulio II, frequentarono Savona
tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento:
Giuseppe Mazone, Ludovico Brea, Niccolò da Voltri,
Vincenzo Foppa, Fra Gerolamo da Brescia, Luca
Baudo, Lorenzo
Fasolo per citare i più importanti.
La scuola
genovese del Seicento è rappresentata con tele
di artisti tra cui Valerio Castello, Luciano Borzone,
Gioacchino Assereto, Domenico Fiasella, Gio Andrea
De Ferrari, Orazio De Ferrari, Gio Battista Carlone,
Domenico Piola.
Tra i maestri savonesi
dei secolo XVI-XIX sono presenti opere di Giovanni
Stefano Robatto,Bartolomeo e Domenico Guidobono,
Gio Agostino e Carlo Giuseppe Ratti, Giuseppe
Frascheri, Paolo Gerolamo Brusco, Lazaro De Maestri
e di Giuseppe Bozzano.
Non mancano
alcune figure del Sei e Settecento italiano: Bartolomeo
Manfredi, Domenico Fetti, Giuseppe Zais, Pietro
Domenico Oliveri.
L'esposizione
si conclude con opere del XX secolo tra cui opere
di Agenore Fabbri, Eso Peluzzi, Alberto Helios
Gagliardo. La Pinacoteca ospita anche le opere
della "Fondazione Museo d'arte contemporanea
Milena Milani" in memoria di Carlo Cardazzo,che
tra dipinti e sculture allinea artisti del calibro
di Pablo Picasso, Giorgio De Chirico, Renè Magritte,
Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Asger Jorn,
Juan Mirò, De Pisis, Mathieus.
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