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Durante la prima metà
del Trecento una fanciulla ricoverata nell'ospedale dei santi Donnino e
Lorenzo fu guarita dall'infermità grazie all'intervento della Vergine
Maria. A seguito di questo miracolo la stanza dell'ospedale in cui era
avvenuto fu trasformata in oratorio. Un valente pittore che prende il nome
dall'evento, il Maestro del 1336, vi affrescò l'immagine della Vergine
con il Bambino in braccio proprio come era apparsa alla giovinetta
malata. Un secolo dopo al posto dell'oratorio venne edificata una
chiesa che fu detta della Madonna delle Grazie o del Letto perché in una
delle cappelle aperte sulla parete sinistra venne custodito il letto della
miracolosa apparizione. La chiesa, sobria ed allo stesso tempo elegante,
ha il fronte aperto da un semplice portale cui fanno da cornice le
candelabre scolpite sugli stipiti e il lunettone con al centro lo stemma
del Comune di Pistoia. Si tratta di un un bell'esempio di architettura
rinascimentale del grande architetto fiorentino Michelozzo.
Nonostante sia sconosciuto il progettista è noto l'impegno economico
sostenuto dal comune per far bello il santuario verso cui i pistoiesi
hanno sempre mostrato un particolare affetto. E'invece sicuro che alla sua
costruzione partecipò l'architetto pistoiese Ventura Vitoni la cui
presenza nei maggiori cantieri cittadini dell'ultimo Quattrocento sembra
oramai indubbia. |
L'interno, ad una
sola navata coperta da un bel soffitto a cassettoni, termina
nell'imponente coro che appare quasi un edificio a sé stante tanto da
richiamare la pianta centrale propria delle chiese dedicate alla Madonna,
come nella basilica della Madonna dell'Umiltà. L'altare maggiore conserva
l'affresco trecentesco eseguito in occasione del miracolo e traslatovi una
volta ultimata la chiesa. La porzione del coro che conserva integro il suo
aspetto rinascimentale rimanda con chiarezza all'edificio che dovette
ispirare la chiesa: la brunelleschiana cappella Pazzi di Santa Croce a
Firenze. A lato di S. Maria delle Grazie sorse un monastero affidato ad
una comunità di monache soggette alla regola di sant'Agostino. |
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