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La chiesa con la
sua facciata in marmo bianco e verde rappresenta l'ultima testimonianza
della straordinaria stagione del policromismo pistoiese del quale
interpreta con compiuta maturitā il sentimento. Un motivo ad arcatelle
sostenute da piatte lesene, impreziosito in alto da rombi policromi, corre
lungo il fianco meridionale ed include il portale laterale sormontato da
una ghiera in marmi bianchi e neri. Il
medesimo motivo scandisce la facciata dove si aprono i tre portali dei
quali il centrale ha l'architrave scolpito. Le sculture che raffigurano Cristo
e gli Apostoli sono molto vicine alla maniera dell'officina dei Guidi,
artisti presenti a Pistoia intorno alla metā del Duecento. La maestria
dell'intaglio, le figure sono separate da colonnine di marmo verde, si
combina con le belle tarsie i cui soggetti sono tratti dal ricco bestiario
medioevale popolato di animali fantastici. Due bellissimi grifoni in marmo
bianco introducono in alto, a destra e a sinistra, i portali d'ingresso.
L'origine della chiesa di S.Pietro č assai remota, tanto da rendere
possibile una sua eventuale relazione con l'impianto della cattedrale
paleocristiana. Giā edificata in etā longobarda dovette rivestire una
notevole importanza se dette il nome alla porta meridionale della cittā,
detta appunto porta Sancti Petri, dalla quale in etā longobarda si
originava la via regis. |
S. Pietro,
interamente ricostruita alla fine dell'XI secolo, venne ampliata nel
monastero che da quel momento ha ospitato una comunitā di religiose
benedettine sino alla fine del Settecento. Fu profondamente modificata
durante il XVII secolo quando l'architetto gesuita Tommaso Ramignani
intervenne sul coro, acquistando in quegli anni l'aspetto barocco che
ancora oggi caratterizza le sue tre navate. Dal 1822 sulla controfacciata
campeggia l'organo progettato da Benedetto Tronci, originale per la
complessitā della sua struttura e per il numero dei registri. |
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