Per completare i
lavori ai bastioni di Porta Lucchese e di Porta al Borgo, fu inviato a
Pistoia, nel maggio del 1544, Giovan Battista Bellucci detto il Sanmarino.
I lavori per portare a termine le opere dovettero iniziare con urgenza e
procedere celermente, con l'obbligo di concluderli entro tre mesi.
Il nuovo architetto ordinò le scapezzature delle mura tagliando i merli.
Il bastione di porta al Borgo è il complesso militare, dopo la fortezza,
più imponente. Come gli altri, esso si pose come elemento di raccordo fra
i due tratti di mura trecenteschi fasciando la porta al Borgo del XIV
secolo che fu spostata sul lato dell'attuale via Dalmazia, demolendo due
casamenti sul fianco sinistro di via porta al Borgo di proprietà della
Sapienza, incanalando la gora di Gora e realizzando la nuova porta. La
porta al Borgo era così descritta: «…a tettoia con imposta di
serramenti e rastrello in bilancia, e cancello; Una stanza per il cassiere
con caminetto e un'altra stanza per brace con luogo comune con sportelli
di legno; un'altra stanza per il servizio degli stranieri; e la casa per i
medesimi composta di quattro stanze con due imposte e serramenti…».
Il bastione realizzato in ciottoli di fiume e calce perimetralmente ha il
bastone o redentone in pietra serena, mentre lo stacco in alzato presenta
tre livelli: il primo di 3,4 m, la scarpa inclinata di 6 m separata da
quello da una fascia in pietra serena di 40 cm, e lo stacco in alzato
sopra il redentone di 2,47 m. L'altezza del bastione è caratterizzata
dalla sua collocazione che si sviluppa lungo il pendio dell’attuale via
dello Specchio.
Sui fianchi rientrati vi sono tre ordini di cannoniere, quelle che si
affacciavano su porta al Borgo erano armate con due smerigli sbocchettati
caricati a mitraglia per consentire di spazzare, a ridosso della porta, il
più alto numero di nemici, mentre le altre erano atte ad ospitare cannoni
superiori alle otto libbre di diametro (100 mm circa) e capaci di una
gittata di 650-700 metri, caratteristica delle concezioni architettoniche
del Sanmarino. La piazza d'armi che si apriva presso le cannoniere
presentava il pavimento in ciottolame, murato a calce per
consentire lo spostamento dei pezzi agevolmente. Sul lato sinistro della
piazza guardando le cannoniere, in direzione della porta, c'era la
santabarbara, demolita per far posto alla scuola, ma i cui resti sono
ancora ben visibili, mentre sul lato sinistro vi era l'accesso al
camminamento sotterraneo. Esso consentiva di arrivare alla sortita posta
sotto le cannoniere e, allo stesso tempo, di giungere con un percorso
perimetrale alla cannoniera opposta. Lo spigolo di raccordo fra il
bastione e le cannoniere è l'elemento che contraddistingue il disegno del
Bellucci, con esso separa la zona di difesa passiva da quella attiva
ponendo le cannoniere sullo stesso piano degli assedianti, quasi al
livello del suolo, contrapponendo il lato del bastione caratterizzato da
uno spiccato monumentale, vero fronte di inerzia passivo. All’interno
del bastione sono ancora percorribili due camminamenti sotterranei,
splendido esempio di architettura militare: il primo posto sul lato destro
del corridoio consente una sortita sull' attuale giardino di via dello
Specchio. Il secondo camminamento si sviluppa perimetralmente lungo il
bastione e misura circa 280 m, largo 1,10 e alto 2,2 alla chiave di volta.
Questo percorso era di collegamento fra due zone impegnate militarmente e
adatto anche per spostare le truppe al coperto dalla linea di fuoco
dell'avversario. Lungo il percorso si aprono 19 areatori che salgono in
superficie. Nel sotterraneo parallelo a via Dalmazia di fronte a via di
Gora e Barbatole è presente la presa della Gora di Gora che si immette
nel bastione, esternamente è ancora visibile la vecchia grata in metallo
che impediva l’accesso al bastione. Sulle mura di via porta al Borgo, a
fianco del "casottino" di servizio della vecchia villa Tiryon
con mascherone e fontana che si apre su via di porta al Borgo, sono
comparsi i resti degli stipiti della porta sia nel lato interno alla città
sia nel lato esterno. Sul fianco sinistro della porta, sono presenti i
resti di una torre di raccordo fra lo spigolo del fronte delle mura dove
si apre la porta e lo spigolo delle mura che provengono da porta Lucchese.
La torre scapezzata e inglobata dal bastione è ancora ben visibile dalla
parte esterna fra le abitazioni di via Dalmazia e lo stesso bastione. Gli
elementi architettonici che componevano la torre angolare scapezzata nel
Cinquecento sono stati riusati per costruire l'apparato del bastione e
delle cannoniere che si aprivano sulla porta.
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