|
|
La facciata principale,
prospiciente sulla via Abbi Pazienza, coincide con il tratto delle mura
urbane altomedioevali. Nella seconda metà del Cinquecento l'Opera della
Sapienza decise di costruire un palazzo per impiegare manodopera in un
periodo di crisi economica. Quando pochi anni dopo l'inizio dei lavori
l'architetto fiorentino Bernardo Buontalenti ebbe l'incarico di proseguire
i lavori secondo un suo progetto la costruzione era già in fase avanzata.
La facciata principale si presenta con un disegno molto semplice secondo
lo stile equilibrato che contraddistingue il suo artefice. |
|
Al termine dei lavori il palazzo
fu acquistato dalla famiglia Sozzifanti che nel corso del XVI secolo aveva
raggiunto una notevole consistenza patrimoniale. Gli Sozzifanti rendono al
palazzo dignità, tanto che viene considerato uno dei più importanti a
Pistoia. Successivamente il palazzo viene scelto come la residenza del
granduca Ferdinando e della sua famiglia e per l'occasione viene costruito
un piccolo corridoio sopra Vicolo
dei Pedoni che collega il primo piano del palazzo e la canonica di San
Biagino; questo per consentire alla famiglia regnante di raggiungere
con riservatezza la vicina Chiesa di San Biagino. L'ultimo erede
della famiglia, alla metà dell'Ottocento, nominò suo erede Carlo
Lodovico di Borbone, quest'ultimo, una volta entrato in possesso del
patrimonio, donò il palazzo al Comune di Pistoia che agli inizi di questo
secolo lo destinò al Monte di Pietà. |