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Il vecchio palazzo
episcopale di piazza del Duomo non dovette corrispondere in nessun modo
alle aspettative del vescovo Scipione de' Ricci se appena un anno dopo la
sua nomina a capo della Diocesi di Pistoia e Prato, avvenuta nella seconda
metà del XVIII secolo, ne proponeva all'architetto Bernardo
Fallani una totale ristrutturazione. Il progetto non andò a buon fine,
vuoi per l'effettiva difficoltà di riadattare l'edificio, vuoi perché
questo era ormai divenuto simbolo degli antichi ordinamenti che Scipione
mostrò di avversare profondamente durante il suo ufficio. In attesa di
costruire un nuovo palazzo così da rendere ben visibili nella città le
nuove idee di colui che guidava le istituzioni ecclesiastiche fu
individuata una diversa e provvisoria sede nel soppresso monastero degli
Olivetani. Il progetto del nuovo palazzo prevedeva la sua realizzazione
nell'orto dello Spedale di San Gregorio, lungo la via lucchese oggi Niccolò
Puccini, e fu commissionato all'architetto pistoiese Stefano Ciardi, una
personalità poco nota ma di stretta osservanza ricciana. L'edificio ha
una certa imponenza e rispecchia con l'attuale facciata i canoni
dell'edilizia settecentesca. E' di rigorosa impostazione con il fronte
diviso in riquadri verticali e con al centro un portico composto da
quattro colonne. Contrariamente a quanto s'immagina questa facciata nel
progetto originale corrispondeva alla parte posteriore dell'edificio,
infatti il Ciardi aveva progettato il fronte principale sul lato opposto
prevedendo l'ingresso al palazzo attraverso una strada che doveva correre
lungo le mura che però non fu mai realizzata. Il vescovo Scipione de'
Ricci non abitò mai il nuovo palazzo perché i moti popolari suscitati
dalla sua riforma lo costrinsero a lasciare Pistoia quando ancora
risiedeva nella sede provvisoria. Il primo inquilino dell'imponente
residenza fu il suo successore e da quel momento il palazzo non ha smesso
di ospitare i vescovi della città. Molti sono stati i personaggi famosi
che vi hanno trascorso qualche tempo, da un ancora sconosciuto Napoleone
al comando dell'Armée d'Italie, a Pio VII che fu di passaggio a Pistoia
durante il viaggio alla volta di Parigi per l'incoronazione dello stesso
Bonaparte. |