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Il palazzo fu
ereditato dalla famiglia Cancellieri nel 1609. La costruzione è
attribuita all’architetto pistoiese Jacopo Lafri ed al momento
dell’acquisizione non era ancora ultimato, ma lo fu ben presto divenendo
la dimora della nobile e potente famiglia. Nel 1667, al di sopra della
finestra centrale del primo piano, fu collocato il grande stemma della
casata (ma con l’immagine del porco invertita) comunemente ritenuta
proveniente dal vecchio palazzo di piazza San Bartolomeo (vedi sotto). Nel
1795, con la morte dell’ultimo dei Cancellieri, il palazzo passò in
eredità ad un nipote, Luigi, nato da una figlia sposata a Giacinto
Ganucci, nobile fiorentino, il cui cognome venne aggiunto a quello dei
Cancellieri. |
Sul lato orientale
della piazza san Bartolomeo, fra le vie Buonfanti e Porta San Marco, venne
costruito il palazzo della famiglia dei Cancellieri bianchi. Sebbene non
si abbiano precisi riferimenti cronologici circa l’inizio della
costruzione del palazzo, nel 1575 doveva essere pressoché terminato un
primo nucleo abitativo (probabilmente quello meridionale), mentre per il
completamento definitivo sarebbero ancora occorsi altri vent’anni. A
quella data (1575) era già realizzato, posto sull’angolo sud della
facciata, lo stemma dei Cancellieri eseguito da Romolo Ferrucci da Fiesole
su disegno di Bartolomeo Carafonti. Identico stemma si ritrova nel più
tardo palazzo Ganucci-Cancellieri (vedi sopra) all’interno della città,
ma con l’immagine invertita del porco, emblema della famiglia: da
sinistra a destra anziché da destra a sinistra. |
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