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Pistoia conserva ancora
leggibili le tre cortine murarie che sin dall'alto medioevo ne hanno
caratterizzato il tessuto urbano. La prima cerchia, completata attorno
alla metà dell'VIII secolo, racchiudeva una superficie di poco inferiore
ai nove ettari e, stando alla documentazione superstite e ai pochi resti,
doveva correre lungo il lato interno delle attuali vie: Pacini, Palestro,
Cavour, Buozzi, Curtatone e Montanara, Abbi Pazienza e delle Pappe. Le
mura, articolate in un doppio giro e separate dal cammino di ronda,
avevano alla base uno spessore di sei metri e si innalzavano per circa
quattordici con uno sviluppo complessivo superiore al chilometro. La prima
cortina difensiva dovette risultare ben presto insufficiente alle esigenze
della città, poiché sono noti edifici costruiti al di là di questa già
a partire dal X secolo. Sorsero così i borghi extraurbani tra i quali il
più antico fu quello di S. Bartolomeo sviluppatosi attorno all'importante
abbazia e edifici sacri il cui nome testimonia l'ubicazione oltre le mura.
Attorno agli anni trenta del XII secolo il Comune decise di innalzare una
seconda cerchia adatta a difendere la città il cui perimetro, rispetto ai
tempi antichi, era più che raddoppiato. Le nuove mura correvano con
andamento sinuoso da S. Maria a Ripalta sino all'Ospedale del Ceppo per
poi piegare verso sud sul tracciato delle attuali vie Chiappettini e
Trenfuni. Procedevano, quindi, verso meridione includendo le chiese di
S.Bartolomeo e di S.Pier Maggiore fino a S. Maria Nuova, tornando poi
verso occidente lungo il tracciato degli attuali corso Amendola, Fedi e
Gramsci per chiudere nuovamente a Ripalta. |