L'area EX-BREDA
EST, più vasta della OVEST, |
INDICE |
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- Premessa |
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- PREMESSA
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Questa relazione illustra
sinteticamente l’ipotesi di assetto urbanistico e funzionale formulata
per le aree ex Breda est, che viene oggi sottoposta alla consultazione
della città e dei suoi organismi elettivi. Le relative proposte,
descritte nella relazione e rappresentate nei grafici allegati, pur
essendo il frutto di ampie consultazioni a livello tecnico e di attente
analisi, sono pertanto esposte in forma non definitiva e talora
interlocutoria, in attesa di acquisire gli orientamenti e i contribuiti
necessari per l’elaborazione del progetto urbanistico definitivo. Quanto
rappresentato nei grafici non deve pertanto essere inteso come
“progetto” architettonico, ma unicamente come “schema” per il
dimensionamento, la localizzazione e l’organizzazione delle funzioni
all’interno dell’area ex Breda. Per semplicità di qui in avanti
indicheremo le aree ex Breda est, oggetto della presente relazione, con il
nome di “Area”. |
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1
- GLI OBBIETTIVI DEL RECUPERO
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1.0 Le premesse metodologiche |
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Il recupero delle aree ex Breda
rappresenta uno strumento concreto e decisivo per riqualificare il volto
urbanistico della città e rilanciare il suo ruolo nell’ambito
dell’area metropolitana e della Toscana centrale, sia per le funzioni
pregiate che l’area potrà ospitare direttamente, sia per il complessivo
riordino sul territorio delle funzioni pubbliche che le scelte per l’
Area renderà di fatto ineluttabile. Dopo quasi venti anni di dibattiti,
progetti ed elaborazioni, gli obbiettivi generali da perseguire tramite il
recupero dell’ Area possono ormai considerarsi ampiamente consolidati e
pertanto essere riconfermati nei seguenti: |
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1.0.1 - L’area ex Breda come "polo" del
sistema metropolitano. |
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L’ Area è individuata dallo
Schema strutturale dell’area metropolitana come “polo” per la sua
organizzazione. Questo riconoscimento tuttavia non è di per sé
sufficiente a garantirle realmente questo ruolo. |
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1.0.2 L'area come interfaccia fra città e territorio |
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Con il collegamento dell’area
centrale con il casello autostradale, tramite tunnel sottoferrovia e
l’apertura verso sud della Stazione ferroviaria, si realizzerà di fatto
una nuova “porta della città”, che renderà più accessibile e
permeabile il centro urbano alle relazioni con il territorio e in
particolare il suo ambito provinciale, valorizzando il ruolo di Pistoia
come “capoluogo” di provincia. A questo fine diviene obbiettivo
primario la localizzazione nell’Area di quelle funzioni, pubbliche o di
interesse pubblico, di livello sovracittadino, che non trovano oggi una
collocazione adeguata, purché esse risultino compatibili con il carattere
architettonico e urbanistico che si intende conferire all’area. (Vedi
tavola A) |
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1.0.3 - L'area come episodio organico di città moderna |
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Gli ampi consensi che a suo
tempo si registrarono sul piano ILAUD, del quale pure sono emerse le
carenze, debbono essere attribuiti essenzialmente ai suoi obbiettivi
progettuali, di ampio respiro, che puntavano a trasformare un ambiente
monofunzionale ( l’ex stabilimento San Giorgio), peraltro singolare e
spazialmente ricco e stimolante, in un brano significativo di città
moderna, integrata, vivibile e vissuta in tutto l'arco della giornata,
qualificata dal punto di vista architettonico, infrastrutturale e
ambientale. Questi obbiettivi risultano ancora oggi del tutto
condivisibili, anche se dovranno essere perseguiti con metodi e strumenti
diversi, e pertanto possono essere assunti come caposaldo delle scelte
funzionali e progettuali. |
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1.0.4 - L'area come estensione del centro storico |
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L’area, posta immediatamente a
ridosso delle mura trecentesche, rappresenta la naturale “estensione”
del centro storico. Tuttavia, unicamente a causa dell’ insediamento
dello Stabilimento San Giorgio avvenuto ai primi del ‘900, essa è
rimasta “segregata” dal resto della città. Si presenta oggi
l’occasione di ricucire questo strappo, recuperando alla città storica
un’area centralissima, prevedendovi un mix complesso e articolato di
funzioni pubbliche e private, capaci di conferire all’insediamento
ristrutturato la vitalità e la vivibilità che caratterizza l’ambiente
del centro storico. Nel contempo si tratta di riammagliare le relazioni
del C.S. con l’intero territorio creando, tramite il sottopasso
ferroviario, una nuova porta, attraverso la quale possano accedere alla
città storica importanti flussi di relazioni sociali ed economici, oggi
inesorabilmente attratti verso altri poli del territorio urbano e
metropolitano. Di questi flussi potrà beneficiare, oltre che l’area ex
Breda recuperata, l’intero centro storico, senza peraltro dover scontare
i disagi ingenerati dalla pressione del traffico veicolare privato, che si
dovrà attestare nelle aree ex Breda e nei parcheggi scambiatori previsti
a sud della ferrovia. Al fine di massimizzare la permeabilità dalle
relazioni e ai flussi fra centro storico e Area, nella politica di
gestione e di recupero della città murata, si dovranno privilegiare gli
interventi che possono oggettivamente favorire il collegamento fisico fra
le due aree, sia tramite la creazione di percorsi pedonali qualificati e
attraenti, sia con la valorizzazione di itinerari commerciali esistenti e
la riqualificazione degli edifici che vi si affacciano. (Vedi tavola B) |
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2
- LE RELAZIONI DELL’ AREA EX BREDA CON IL CENTRO STORICO E IL TERRITORIO
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2.1 - Il sistema degli accessi all'area e la nuova porta
della città (Vedi tavola A) |
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Fino dai primi studi, la
necessità garantire all’Area un accesso adeguato dal territorio, che
superasse la cintura di ferro costituita dalla ferrovia, si è segnalato
quale problema cruciale. Non è infatti realistico pensare di ubicare
nell’area funzioni di grande richiamo senza nel contempo assicurare una
alternativa praticabile all’odierno sistema degli ingressi attraverso le
porte, storicamente concepito per respingere e non per accogliere chi
intendeva accedere alla città murata. La soluzione del collegamento
dell’area tramite un tunnel sotto la ferrovia e del suo proseguimento
fino allo svincolo sulla Tangenziale è stata pertanto verificata in
un‘ottica più generale, che ha comportato anche il ripensamento del
ruolo e dell’organizzazione urbanistica della vasta area posta fra la
ferrovia per Lucca e la Tangenziale. In particolare, rispetto alle
soluzioni individuate nel Piano ILAUD: - Si è localizzato il tunnel
sottoferroviario più a ovest, dove esistono più spazio per la sua
risalita in superficie a nord della ferrovia e in generale più
convenienti condizioni per la sua realizzazione. - Si è evitato di
scaricare il traffico territoriale direttamente sul centro storico,
facendolo mediare dai sistemi di sosta e cambio previsti immediatamente a
sud e a nord della ferrovia. L’organizzazione della circolazione, che
peraltro dovrà essere ulteriormente verificata nel quadro del piano del
traffico di medio e lungo periodo e più in generale della pianificazione
urbanistica generale del Comune, consentirà inoltre di impedire che la
nuova viabilità prevista fra Porta Lucchese e la Stazione ferroviaria
venga impropriamente usata come circonvallazione esterna. |
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2.2. La stazione intermodale a sud della ferrovia |
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Consolidando e
specificando l’ipotesi, già contenuta nel P.R.G. vigente, di collegare
pedonalmente oltre che veicolarmente la zona posta immediatamente a sud
della Stazione ferroviaria con il centro, si è proposto di creare,
immediatamente a sud della ferrovia, una nuova stazione intermodale
(Ferrovie, Terminal COPIT , parcheggi per autovetture) aperta al
territorio, dove il traffico automobilistico privato proveniente dai
quartieri esterni al Centro Storico e più in generale dal territorio,
quello pubblico su gomma di tipo urbano ed extraurbano e quello su ferro
potranno confluire e interscambiarsi. A fianco della nuova stazione sono
previsti ampi parcheggi con funzioni di attestamento e interscambio fra
mezzo privato e mezzo pubblico. Il collegamento fra le due parti della
città poste a sud e a nord della ferrovia, vitale per garantire la
necessaria accessibilità al Centro Storico e all’Area, deve essere
garantito, oltre che dal tunnel sottoferroviario per il traffico
veicolare, da un secondo ingresso alla Stazione da sud, che eviti a tutti
gli utenti del servizio ferroviario che provengono dalla montagna e dalle
piana dell’Ombrone di dover penetrare in città. Questo collegamento
pedonale potrebbe essere realizzato anche prolungando l’attuale
sottopasso di stazione, attrezzandolo preferibilmente di scale mobili e”
tapis roulant”, che congiunga i due estremi del percorso a nord e a sud
della ferrovia. |
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2.3. La riqualificazione dell’area tra ferrovia e
tangenziale |
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La nuova posizione
individuata per il tunnel sotto la ferrovia e il suo collegamento con lo
snodo sulla tangenziale esistente in linea con il casello autostradale ha
comportato una attenta riflessione sulla congruità delle soluzioni
attualmente previste dal PRG vigente per l’area a sud, che ha
evidenziato in particolare i seguenti punti: - L’urgenza di creare
incroci a più livelli in corrispondenza delle vie Montalbano, Fiorentina,
Erbosa, al fine di restituire alla circonvallazione la necessaria
scorrevolezza e di eliminare il traffico di attraversamento che oggi, a
causa dell’inefficienza della viabilità tangenziale, affligge la città
storica. - La necessità di organizzare in un sistema coerente il nuovo
snodo sulla tangenziale e quello esistente in corrispondenza della Via
Ciliegiole, tramite l’integrazione e il completamento della viabilità
interna di tutta l’area e in particolare fra via Ciliegiole e via
Montalbano. - L’opportunità di ricercare una organizzazione più
significativa e strutturata di un'area finora trattata come residuale e
utilizzata in modo episodico. Nel contempo si tratta di riqualificare
l’immagine urbana di quella che è destinata a divenire la nuova e più
frequentata “porta della città”, tramite la previsione di opportuni
“canocchiali” visivi a tutela dello “skyline” della città
storica, da sottolineare con la creazione di significative quinte di
verde. Questi problemi emergenti, insieme ad alcune ipotesi relative alla
loro soluzione, sono stati sottoposti all’Amministrazione comunale e i
suoi Uffici affinché vengano elaborate e adottate le opportune soluzioni
urbanistiche generali. |
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3
- CRITERI PROGETTUALI E DI ORGANIZZAZIONE URBANA
LE AREE EX BREDA |
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3.1. - La viabilità e il sistema dei parcheggi in
superficie e in struttura |
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Dopo aver
acquisito le risultanze della perizia sull’Area, che non hanno
evidenziato particolari problemi di fattibilità idrogeologica per la
previsione di volumi e parcheggi in struttura interrati si è definita una
proposta di organizzazione della mobilità e della sosta all’interno e
sul perimetro dell’area, che può essere così riassunta: |
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3.1.1. - Parcheggi privati in struttura in edifici
privati |
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3.1.2. - Parcheggi in struttura a rotazione |
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Complessivamente i
parcheggi in struttura da realizzare dovrebbero oscillare fra i 1.715
posti auto (970 + 745) e i 2.090 posti auto (970 + 1.120). |
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3.1.3. - Parcheggi in superficie a nord della ferrovia |
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Gli spazi di sosta
in superficie reperibili nell’Area, che potranno essere realizzati con
parcheggi alberati disposti a sud degli edifici “N”, “O” , “P”
, “Q” , “V” e “U” ammontano complessivamente a 270 posti auto |
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3.2 - Primi criteri di intervento sugli edifici |
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Prima di formulare
ipotesi in ordine alle funzioni da localizzare nell’Area, si è
proceduto alla ricognizione degli edifici esistenti nell’area, al fine
di valutarne lo stato di consistenza e di conservazione, l’affidabilità
e la possibilità di recupero strutturale e funzionale rispetto alle
destinazioni ipotizzate, il valore di testimonianza e di immagine, la
fattibilità degli eventuali interventi di recupero da parte di soggetti
pubblici o privati. Sulla scorta di queste valutazioni si è proposto di
conservare gli edifici più significativi e più adatti al recupero e di
demolire e sostituire quelli inidonei. La superficie degli interventi
suddivisi per tipo risulta così ripartita: |
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Edifici già ristrutturati o in corso di
ristrutturazione:................... 12 % |
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3.3 - L'organizzazione degli spazi esterni |
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Come a suo tempo
chiarito in sede di definizione dello stralcio delle Aree ex Breda a ovest
di Via Ciliegiole, si ribadisce che la qualità dell’insediamento delle
aree ex Breda est dipenderà in larga misura dalla qualità dei suoi spazi
pubblici. |
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3.3.1 - "La "Spina" centrale |
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E’ costituita
dal grande spazio inedificato su cui si affacciano gli edifici
dell’Area. Caratterizzata dalle singolari proporzioni di una
strada-piazza affiancata da porticati lungo tutto il suo sviluppo, essa
sarà riservata essenzialmente all’uso pedonale e diverrà il “luogo
centrale” dell’area, sede degli incontri e degli scambi sociali. |
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3.3.2 - Il percorso dalla Stazione alle Mura |
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La nuova strada
corre parallela alla via XX Settembre, costituendone il “doppio”
pedonale. Posta a collegare il centro storico con la stazione, essa
incrocia la “Spina” alla metà del suo sviluppo ed è fronteggiata
lungo il suo sviluppo da funzioni commerciali, pubblici esercizi e da una
“piazza” coperta, che potrà ospitare manifestazioni estemporanee al
riparo della pioggia e del sole. |
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3.3.3 - Il sistema degli spazi laterali (piazzette) |
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Oltre il percorso
trasversale che si snoda fra le mura e la stazione e lo spazio pedonale
della “Spina” , sono previste alcune piazzette ad essa laterali,
aventi funzioni di raccordo e di integrazione con gli edifici pubblici.
Arricchiti da alberature e sedute esse offriranno un ambiente più
“tranquillo” rispetto a quello della “Spina” centrale. Particolare
significato viene attributo alla piazzetta che verrà a formarsi fra la
palazzina liberty e l’edificio dei bagni comunali, in corrispondenza con
l’ingresso storico della San Giorgio per la sua funzione di raccordo con
la città murata. |
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3.3.4 - Il parco e il sistema del verde pubblico |
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In corrispondenza
del grande piazzale occupato attualmente dal deposito COPIT, si conferma
la previsione del spazio verde a suo tempo proposto dal Piano ILAUD.
Articolato su più livelli, come il Parterre di Piazza San Franceso e
contornato da alte alberature, offrirà ai residenti dell’Area e delle
popolate zona di Porta Lucchese un ampio e qualificato spazio per il gioco
e il riposo, e nel contempo contribuirà ad attenuare il disordine visivo
che caratterizza i retri delle schiere poste su via Pacinotti e via
Ciliegiole. Questo spazio verde si prolunga al di là della via Ciliegiole
in quello previsto nella Breda ovest, dando luogo a un sistema di spazi e
percorsi pedonali che verranno a collegare Piazza Treviso con Porta
Lucchese. |
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4
- LE FUNZIONI DA LOCALIZZARE NELL'AREA
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4.1 - Criteri per la scelta delle funzioni da ubicare
nell’Area |
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All’inizio di
questa relazione sono stati ricordati gli obbiettivi generali di politica
urbana e territoriale che si intendono perseguire tramite il recupero
delle aree ex Breda. Questi obbiettivi risultano largamente condivisi e
possono considerarsi ormai consolidati. Pertanto le funzioni da collocare
per l’Area dovranno essere scelte in funzione della loro possibilità di
concretare quegli obbiettivi e rispondere, con realismo ma anche con
preveggenza, a bisogni reali, presenti e futuri, della città e relativi
al consolidamento del suo ruolo di polo primario dell’area
metropolitana. |
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4.2 - Criteri per la localizzazione delle funzioni all’interno dell’Area
(dimensionamento) |
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Le funzioni
individuate come necessarie od opportune sono state disposte nell’area,
verificando innanzitutto la congruenza degli edifici che si è deciso di
recuperare, per i loro valori tipologici e di immagine, rispetto alle
nuove funzioni proposte. La scelta prioritaria di qualificare l’Area
ristrutturata inserendovi un insieme complesso e articolato di funzioni
pubbliche e private, capace di conferire all’insediamento ristrutturato
la vitalità e la vivibilità che caratterizza l’ambiente delle “aree
centrali”, ha indotto a seguire alcuni criteri di base: |
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- La previsione “diffusa” di quote di residenza,
quasi esclusivamente in edifici di nuova costruzione, all’interno di
tutta l’area. |
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Le funzioni pubbliche di competenza comunale previste
nell’Area riguardano quattro edifici: |
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4.3.1 - Edificio E - da ristrutturare - SALA POLIVALENTE |
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Si tratta della
palazzina caratterizzata dalla facciata liberty del Coppedè, prospiciente
la piazzetta che si affaccia sulla Via Pacinotti, attualmente utilizzata
come palestra. |
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Dato il suo
elevato valore di testimonianza e il suo interesse architettonico si
ritiene che essa dovrebbe essere conservata alla proprietà comunale per
essere adibita a Sala polivalente per riunioni, assemblee, spettacoli ed
esposizioni , con una capienza di circa 800 persone. Una sala di queste
dimensioni, che peraltro non si ritrova a livello cittadino, potrebbe
essere utilizzata anche come aula magna per Università e istituti
superiori, per iniziative culturali della Biblioteca o di altri Enti. |
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4.3.2 - Edificio E - Prospetti laterali e sezioni |
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4.3.3 - Edificio P - da ristrutturare - BIBLIOTECA |
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Previa demolizione
del capannoncino posto alla estremità est, da restituire ad area libera,
il grande edificio, attualmente occupato dall’officina del COPIT e in
buono stato di conservazione, opportunamente ristrutturato su due o tre
livelli, si presterebbe ottimamente ad accogliere la biblioteca comunale
che, conservando il suo fondo antico nella sede storica della Sapienza,
potrebbe trasferirvi tutte le attività di consultazione e di prestito,
ampliando sensibilmente i propri servizi a tutta l’area degli strumenti
multimediali. Nel contempo, date le dimensioni dell’edificio, potrebbero
esservi trasferiti il Centro di documentazione, la Biblioteca dei ragazzi,
l’Emeroteca, e quella parte dell’archivio storico del Comune che
risulta significativo per la documentazione della storia della città. |
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4.3.4 - Edificio Q - Parzialmente da ristrutturare -
UFFICI COMUNALI |
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L’edificio, già
ristrutturato da qualche anno, potrebbe accogliere una quota parte degli
uffici comunali che attualmente sono ubicati in immobili in affitto o
comunque in sedi inadeguate o scarsamente accessibili dal pubblico, quali
l’Ufficio Tecnico, il C.E.D, ed eventualmente, data la contiguità della
Biblioteca, gli uffici dell’Assessorato alla Cultura e alla Pubblica
Istruzione. Una parte del piano terreno dovrebbe invece essere utilizzato
per spazi complementari (Studioli e uffici) alla adiacente Accademia
d’organo, ubicata nel contiguo edificio della “Cattedrale”. |
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4.3.5 - Edificio T - Da ristrutturare - PALESTRA
SOCIETA’ SPORTIVE |
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E’ costituita
dalla porzione sud della “Cattedrale”, non utilizzata per
l’Accademia d’organo. Date le sue caratteristiche dimensionali essa può
essere adattata senza importanti interventi strutturali qua |
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4.4 - Le funzioni pubbliche di altri enti |
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Amministrazione Provinciale |
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Si prevede il
completamento dei lavori di ristrutturazione della ex palazzina uffici
della San Giorgio, che prospetta sulla Via Pacinotti. Tuttavia dato che lo
spazio appare esuberante rispetto alle esigenze scolastiche, si propone
che la maggior parte del piano terreno ospiti funzioni commerciali o di
servizio compatibili con la scuola (es. Organismi studenteschi, Libreria,
copisteria, bar, etc.) |
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COPIT o altro Ente pubblico o privato |
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Si tratta di un
edificio di nuova costruzione, disposto su tre piani fuori terra che al
piano terra potrebbe ospitare temporaneamente i servizi per il terminal
COPIT, fino a che non verrà trasferito nella nuova stazione intermodale
posta a sud della ferrovia, ed essere successivamente utilizzato per
funzioni terziarie e direzionali. Sorgendo su terreno attualmente di
proprietà dell’Ente ferrovie, potrebbe essere realizzato dallo stesso
Ente. |
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Questura e Polizia Stradale |
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A seguito del
protocollo di intesa fra la Prefettura e il Comune di Pistoia si è
proceduto a verificare la possibilità di inserire correttamente la nuova
sede della Questura e della Polizia Stradale nell’Area. Preliminarmente
si è valutato che l’edificio esistente non potesse essere utilmente
recuperato, sia a causa delle sue deficienze strutturali, sia per la
necessità di costruirvi parcheggi e autorimesse interrate. Si è quindi
valutato che rispetto all’ipotesi generale che guida la scelta delle
funzioni nell’Area, la sede della Questura sembra poter garantire, al
contrario della maggioranza degli altri uffici pubblici, una presenza
umana e una positiva vitalità di relazioni estesa all’intero arco della
giornata, in grado di attivare funzioni indotte, quali pubblici esercizi,
agenzie di pratiche, uffici privati, etc. |
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Università e Laboratori scientifici |
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Si ipotizza la
localizzazione di attività di ricerca e didattica a livello
universitario, in settori che corrispondano alle vocazioni economiche e
produttive della realtà pistoiese. |
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Partendo da corso
di diploma universitario in “Produzioni vegetali” istituito dalla
Facoltà di Agraria e Scienze Forestali dell’Università di Firenze
presso l’Istituto Professionale “Fondazione Agraria De Franceschi”,
si intende verificare quale concreto spazio esista per l’istituzione o
il trasferimento a Pistoia di corsi di diploma universitario, di laurea o
di perfezionamento post laurea da parte delle Università toscane e a
quali specificità della realtà socio-economica pistoiese essi debbano
riferirsi. Nel passato, partendo dalla forza e dalla dimensione del
comparto vivaistico, si è lavorato per l’istituzione di corsi di
progettazione dell’ambiente e del paesaggio. La presenza della Breda
Ferroviaria, azienda leader nel settore, potrebbe favorire la creazione di
un corso in Ingegneria dei trasporti e/o delle Comunicazioni. L’ampia
disponibilità di spazi consente inoltre di ipotizzare la presenza di
strutture di ricerca, di formazione e divulgazione scientifica |
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Accademia Italiana d’Organo |
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L’ Accademia Italiana
d’Organo svolge una attività didattica e promozionale riconosciuta alla
Regione Toscana, che le eroga attualmente un consistente contributo. L’
ipotesi è quella di creare a Pistoia, nelle aree ex Breda un Centro per
il perfezionamento organistico, utilizzando l’edificio ex industriale
detto “la cattedrale” per le sue suggestive forme e proporzioni.
Questo edificio infatti, si presterebbe ottimamente la sua altezza libera
a ospitare più sale di studio e per concerto da attrezzare con diverse
tipologie di organo. L’attività di perfezionamento organistico potrebbe
così contare, oltre che sugli organi italiani e della tradizione
costruttiva locale già disponibili nell’area pistoiese, su una completa
gamma di strumenti che consentirebbe l’esecuzione di ogni tipo di musica
organistica barocca, sinfonica, moderna. |
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Edificio R - La "Cattedrale" |
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4.5 - Le funzioni private di tipo “profit” |
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4.5.1 - Edificio A - Da ristrutturare |
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Si tratta dell’edificio in
stile eclettico che ospita attualmente i “Bagni Pubblici”. Data la sua
posizione centrale rispetto all’Area e alle mura urbane, questo
interessante edificio, contornato da un piccolo spazio a verde, potrà
essere ristrutturato per ospitare un pubblico esercizio (caffè,
ristorante) anche al fine di vitalizzare la piazzetta antistante.
L’ampio seminterrato potrebbe essere utilizzato come galleria d’arte
privata annessa al caffè o, in alternativa, come locale per l’ascolto
di musica dal vivo. |
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4.5.2 - Edificio B - Nuova costruzione |
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Posto ai margini della grande
piazza-parco al confine con la via Ciliegiole, è previsto un edificio
residenziale in linea che costituisce l’ideale estensione delle schiere
edilizie esistenti sulle via Pacinotti e Ciliegiole. |
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4.5.3 - Edificio D - Nuova costruzione |
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In sostituzione del fabbricato
esistente, fatiscente e assolutamente privo di interesse architettonico,
è prevista la costruzione di un nuovo edificio a due piani che si
affaccia lungo la “Spina”, a sud delle nuove aule dell’I.T.C.
Einaudi. Una piazzetta alberata separa l’edificio scolastico dal nuovo
edificio Il Piano terreno è destinato ad attività commerciali e P.
esercizi; il primo piano a residenza (per una superficie di 600 mq.) .
Sotto l’edificio e la piazzetta retrostante sono previste autorimesse
private interrate. |
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4.5.4 - Edificio F - Da ristrutturare |
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E’ costituito dalla ex
palazzina della direzione che si affaccia sulla Via Pacinotti. Come detto
prima il primo piano è destinato a residenza, anche in forma di residence
(per una superficie di 550 mq.) Al piano terreno troveranno invece posto
attività commerciali e pubblici esercizi, che contribuiranno a
vivacizzare questo tratto centrale del Viale Pacinotti. |
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4.5.5 - Edificio G - Da ristrutturare |
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Questo complesso di capannoni,
posto sul retro della ex Palazzina uffici (F), corrispondono, insieme a
quelli dell’edificio E, al nucleo insediativo più antico degli
stabilimenti San Giorgio ( 1907-1908 ). Pur avendo subito il rifacimento
delle coperture a seguito dei danni dell’ultimo conflitto mondiale,
conservano ancora alcuni elementi di suggestione, sia nella cadenza delle
aperture lungo la traversa di via Pacinotti, sia nelle strutture
metalliche di copertura, costituite da capriate composite in acciaio.Si
propone il recupero abbastanza libero di questi volumi, da articolare su
due, tre livelli, conservandone tuttavia i caratteri architettonici
salienti. |
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Al piano terreno dell’edificio
più alto potrebbe essere prevista una galleria pedonale che metterebbe in
comunicazione la strada con il contiguo centro commerciale. Le nuove
funzioni ipotizzate sono appunto commerciali e artigianali qualificate.
L’edificio posto più a sud, lungo la “Spina” potrebbe eventualmente
essere sostituito da uno di nuova costruzione, che al primo piano preveda
una modesta quota di residenza. (per una superficie di 650 mq.) |
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4.5.6 - Edificio H - Nuova costruzione |
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Questo edificio o, meglio,
complesso di edifici, che necessariamente dovrà essere progettato in modo
unitario, occupa una posizione strategica sul nuovo asse pedonale che
unisce la Stazione ferroviaria alle mura e a via della Costituzione. Esso
si prolunga in una sorta di “piazza coperta” che fronteggia la strada
e che potrà ospitare attività temporanee e varie manifestazioni. Per la
sua collocazione è destinata a divenire lo spazio in cui Centro storico e
Area si interfacciano e si relazionano. In sostituzione dei capannoni
esistenti che hanno precariamente ospitato per molti anni varie attività
espositive, è prevista la costruzione di un nuovo edificio destinato ad
accogliere al piano terreno un centro commerciale di tipo tradizionale,
pubblici esercizi, locali per spettacoli e per il tempo libero, fra i
quali si ipotizza una multisala cinematografica. Queste attività si
disporranno lungo percorsi pedonali interni e piazzette in parte coperti e
di uso pubblico. Al primo e al secondo piano troveranno posto piano uffici
privati e residenze, queste ultime per una superficie complessiva di circa
3.800 mq pari a circa 40 alloggi. Qualora gli strumenti di programmazione
della rete commerciale lo valutino opportuno, al primo piano interrato
potranno trovare posto ulteriori spazi commerciali, da organizzare attorno
a una piazza a livello inferiore al piano di campagna. Ai piani interrati,
su due o più livelli, si ritroveranno gli spazi di parcheggio in
struttura necessari per le attività sovrastanti. Molte sono le ragioni
che hanno impedito di conservare gli immobili esistenti. Oltre alla
inadeguatezza delle strutture esistenti, costruite a suo tempo con
materiali poverissimi e praticamente non recuperabili rispetto alle
caratteristiche di sicurezza oggi richieste, si deve infatti considerare
l’impossibilità di ricavare nell’interrato degli edifici esistenti
spazi di parcheggio che risultavano comunque necessari. Inoltre anche
l’inserimento di quote di residenza, necessario per le ragioni di
equilibrio urbanistico prima chiarite, non poteva ragionevolmente avvenire
con le modalità ipotizzate nel progetto ILAUD (recupero di parte dei
capannoni e ampliamento delle loro parti sommitali). Si è invece ritenuto
necessario e possibile salvaguardare i valori di immagine e di
testimonianza delle facciate che costituiscono il fronte dei capannoni
lungo la Via Pacinotti e che vengono descritti di seguito. |
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4.5.7 - Edificio K - Da ristrutturare |
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Come detto sopra si tratta della
prima campata della schiera di capannoni che si affaccia su via Pacinotti,
da conservare nel loro disegno e volumetria, ma modificandone le aperture
in modo da renderli accessibili dal Viale Pacinotti e ricavando al loro
interno due livelli, da destinare ad attività commerciali e pubblici
esercizi. |
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4.5.8 - Edificio I - Nuova costruzione |
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Disposto lungo il nuovo asse
pedonale previsto fra le mura e la Stazione ferroviaria, di fronte alla
“piazza coperta”, è previsto un edificio residenziale in linea.
Insieme all’edificio “L”, sotto descritto, esso costituisce la
quinta edificata che accompagna il percorso pedonale per la stazione.
Lungo questo itinerario, che potrà svolgersi al coperto utilizzando i
porticati disposti sul fronte degli edifici, si disporranno vivaci attività
commerciali e di servizio, mentre i tre piani superiori saranno riservati
alla residenza, per una superficie complessiva di 1.800 mq. (per circa 20
alloggi). |
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4.5.9 - Edificio L - Nuova costruzione |
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Sul prolungamento ideale
dell’edificio “I”, su terreno dell’Ente Ferrovie è previsto un
nuovo edificio in linea, anch’esso dotato di porticati al piano terreno.
Al piano terra troveranno posto attività commerciali e di servizio, al
primo piano uffici privati, mentre l’ultimo piano avrà carattere
residenziale, per una superficie di 700 mq. (per circa 6- 8 alloggi). |
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Assonometria
| Parcheggi
| Piano
Terra | Piano
Primo | Piano
Secondo | Piano
Terzo |