L'antica Phocaea o Phokaia (per i Genovesi Focea),
attualmente Foça o Eskifoça, si trova all'estrema propagine
turca verso il Dodecaneso, all'interno del golfo di Izmir.
Il nome deriva dalla "foca" (animale), simbolo della città,
raffigurato anche sulle monete.
Fu fondata dai colonizzatori di Erythrea e Teos nell'VIII secolo a.C., faceva
parte un tempo della Federazione Ionica. Per il suo eccellente porto, Focea si
sviluppò rapidamente diventando un importante porto commerciale. I Focei
erano famosi costruttori di navi sia da trasporto passeggeri (con capacità
fino a 500 persone) sia da cargo (di considerevoli quantità).
Dopo le conquiste persiane, romane e bizantine, fu colonia genovese e le sue
vicissitudini sono state parallele a quelle di Chios fino alla conquista turca
del 1566.
La sua posizione è stata sempre strategica come punto di rifornimento tra
il Mar Nero e le rotte verso il Medio Oriente.
L'iniziale insediamento di Focea "vecchia" è l'attuale Eskifoça.
La "Focea nuova", così chiamata dai Genovesi, è ora Yenifoça.
I Focesi erano grandi navigatori e fondarono molte colonie sul Mar Nero, nell'Ellesponto e nel Mar Mediterraneo occidentale, intorno al VII secolo a.C. Sono stati i fondatori, tra altri, di Massalia (Marsiglia, Francia), Nizza, Tartessus (vicino a Cadice in Spagna), Ampurias (in Catalogna), Alalia (o Aleria) in Corsica e Elea in Italia.
La città perse il suo potere dopo l'invasione dei persiani e participò alla Ribellione Ionica (500 al 494 a.C.) con tre navi. Dopo la vittoria mantenne la sua indipendenza; comunque, il danno che i persiani procurarono alla città fu tale che Focea non riguadagnò mai più la sua magnificenza originale.