Il valore della giustizia
In questo periodo si parla spesso di
giustizia, non c’è telegiornale oppure mass media che non dedica un
servizio a questo argomento. Credo, inoltre, che spesso di giustizia se ne
parla anche troppo e a vanvera. Altre volte se ne parla da una solo
prospettiva: la propria, cioè quello che secondo me è da considerare
giustizia. Per il valore della giustizia vale quello Paolo VI sosteneva
nell’Evangeli Nuntiandi e cioè che il nostro “tempo ha bisogno di
testimoni più che maestri”. I testimoni, infatti, sono come degli exempla
che, facendo, parlano. Proprio per questa ragione vorrei partire per la
riflessione sulla giustizia da una frase di Giovanni Falcone «A questa
città vorrei dire: gli uomini passano, le idee restano, restano le loro
tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini».
Un personaggio, Falcone, che ha segnato le istituzioni e la società
italiana. Il suo impegno mi fa pensare non tanto alla mafia,
all'impossibilità di fare del bene ma al contrario, l'esempio di
quest'uomo mi dà una grande speranza, un esempio di coraggio, un esempio
di giustizia! Per questo credo che sia attualissimo parlare di giudici,
magistratura, diritto, giustizia, bene comune...
Ma che cos'è davvero la giustizia? È un valore fondamentale? Una virtù,
come quella dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova?
Molti vorrebbero rispondere, ma la
risposta non potrà mai essere sufficientemente completa, per chi ancora si
chiede se essa esista; e se esiste, dove essa sia. La giustizia appare
come una legge che governa l’essere, e dunque come una sorta di ordine
stabilito no dall’uomo ma da Dio stesso. La giustizia consiste nel non
trasgredire alcuna delle leggi dello stato di cui uno sia cittadino.
Credo che bisogna subito evidenziare
che la giustizia non è solo una faccenda di tribunali, ma un processo
culturale dal passo molto lento, che può affermarsi solo attraverso
processi educativi che sappiano sensibilizzare le nuove generazioni.
Questo compito di sensibilizzazione, credo, è affidato a tutte le agenzie
educative: famiglia, scuola e chiesa.
La giustizia, oserei dire, è la prima
esigenza dell’amore perché solo chi è giusto sa veramente amare. Amare nel
senso di rispettare, di
comprendere,
di perdonare, di saper accettare, di essere sinceri
eccetera. Agire nel giusto, a mio avviso, significa agire con amore.
Chi è giusto non usa mai gli altri e rispetta sempre i loro diritti, ma
soprattutto non sfrutta gli altri ne la natura
ne il mondo per il proprio interesse economico. Chi è giusto ritiene che
tutti debbano
avere le stesse opportunità nella vita. È difficile, però, dare una
definizione precisa di giustizia, poiché le cose "giuste" possono essere
anche relative... Per me è giusta una cosa, per altri è giusta un'altra
cosa; la cosa che a me sembra giusta, per te può essere sbagliata.
Il bisogno di giustizia è uno dei più
radicati nel cuore e nella mente degli uomini, compito della giustizia è
quello di dare "a ciascuno il suo". Questa definizione fu data da Ulpiano,
che visse nel III sec. d.C. Fu uno dei maggiori giureconsulti romani e
suona così: "Justitia est constans et perpetua voluntas jus suum cuique
tribuere" ("La giustizia è la ferma e costante volontà di dare a ciascuno
ciò che gli spetta di diritto"). Giusto, allora, è ciò che si deve
attribuire a ciascuno, né più né meno. La giustizia è l'azione che rende
questo principio reale, ossia, dare a ciascuno il suo.
Da questo principio possiamo trarre la
prima importante caratteristica della giustizia. Essere giusti non
significa trattare tutti allo stesso modo, come tanti pretendono oggi, ma
riuscire a cogliere le differenze tra le persone e saperle trattare nel
modo in cui spetta loro. È questo un punto importantissimo per i genitori
e per gli educatori: pensa se ogni genitore trattasse i proprio figli
tutti allo stesso modo, senza tener conto del carattere di ciascuno, senza
cogliere le singole esigenze... Questo esempio ti fa capire subito che
l'uguaglianza non è sempre giustizia. Il dizionario specifica, come primo
significato: “la giustizia è la virtù per la quale si riconoscono e si
rispettano i diritti altrui”. In sintesi possiamo dire che la giustizia è
il retto funzionamento dei rapporti sociali, nel quale le leggi regolano
la vita collettiva. L'aspirazione dei cittadini alla giustizia si coniuga
con l'aspirazione più generale alla libertà e all'uguaglianza.
I ragazzi di oggi hanno una forte
sensibilità verso la tematica giustizia ed è considerata al primo posto
come valore con il 62.1 % e spesso dimostrano di saper sviluppare idee e
iniziative che li rendono pienamente protagonisti: come non ricordare
l’impegno per la legalità (valore che tratterò in un prossimo numero) e la
giustizia ad esempio dell’associazione “Libera”, le cooperative coraggiose
formate proprio da giovani che lavorano in luoghi e ambienti il più delle
volte confiscati alle organizzazioni criminale, quali la mafia, camorra e
ndrangheta. In tutti questi ragazzi io ci vedo una speranza di giustizia,
un vero e proprio riscattarsi da tutto quella che è ingiusto. Notiamo una
domanda profonda di giustizia, i ragazzi guardano la realtà che li
circonda e pensano alle tante situazioni di ingiustizia che hanno vissuto
e visto in prima persona o riscontrato nella vita degli altri: la
trasgressione delle regole e leggi, il non rispetto per qualcuno. Spesso a
scuola i ragazzi giudicano ingiustizia anche la valutazione che i docenti
fanno fra gli alunni attribuendo voti diversi. Spesso mi son sentito dire:
ma prof. il compito era uguale io ho avuto sei e il mio amico sette..
perché? E dicono: “Non è giusto”, vedono in questo un ingiustizia da parte
del docente.
Gli educatori devono con pazienza
aiutarli a comprendere ed osservare da vicino il mondo dei diritti e delle
regole, una delle vie principali per vivere insieme. La giustizia è il
principio cardine della democrazia, in quanto il mezzo per realizzarla sta
solo nell’esercizio coerente e costante dell’equità, dell’uguaglianza,
della legalità, del rispetto e della libertà. La giustizia è il principale
valore per i ragazzi al di là delle personali convinzioni politiche e
religiose.
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