CAPITOLO QUARTO

«COSA VUOL DIRE POETARE»

 

Secondo il mio parere poetare non è altro che esprimere i propri sentimenti. Infatti penso che tutti siamo capaci di scrivere qualche verso, sia esso d'amore o di malinconia, poiché tutti abbiamo dei sentimenti basta che esprima questi sentimenti in versi.

Questo accade solo se noi sappiamo far funzionare il nostro intelletto, ch'è il centro motore di ogni esperienza sentimentale. E' logico che non dobbiamo pensare che tutti siamo dei poeti, ma dobbiamo soltanto ritenere che esprimiamo qualche sentimento in versi perché il cuore ce l'ha dettato.

Quante volte hai scritto su di un foglio un verso o una frase dettata dal tuo intimo? Io ti dico che tu hai poetato, perché hai fatto sì che chi ti ha letto ha potuto capire i tuoi sentimenti senza scrutare il tuo io, non crederai per questo di essere come il Leopardi, Dante o altri, perché loro sono poeti. Noi non dobbiamo presumerci di essere annoverati fra i poeti che con le loro opere immortali hanno conquistato l'alloro della gloria. La poesia è un sentimento che, per meglio ricordarlo, lo esprimiamo sulla carta e questa operazione la si può paragonare alla fotografia, perché non è altro che un momento impresso su un foglietto che dura nel tempo. Quindi la poesia non è altro che un sentimento del poeta espresso in un determinato istante.

Se tu ricordi il «Sabato del villaggio» del Leopardi, noterai che il poeta mette in rilievo il sentimento che una persona prova il giorno prima della festa, e ci fa capire che è più bello il giorno d'attesa che il giorno proprio che si aspetta. Vedi come sempre il sentimento dell'essere umano prevale su ciò che si mette a fuoco. Possiamo dunque affermare che tutti gli uomini sono dei poeti, specie se per poesia intendiamo non già fan­tasia, ma sentimento intimo.

Bene anch'io, modestia a parte ho composto al­cune poesie, ma non le definirei poesie, ma versi espri­menti i sentimenti che provavo in quel momento. Que­sto mio poetare è accaduto quando iniziai a frequen­tare le scuola media del mio paese; le ispirazioni sono quelle che già ho espresso nel capitolo precedente, e cioè le ragazze, non avendo il coraggio di dire loro che provavo un certo affetto, sotto forma di versi, ho espresso questi sentimenti. E adesso vi riporto alcune di essi con una breve spiegazione, per meglio far com­prendere il loro significato. Inizio proprio con la prima; il titolo è: « Vola colomba », questa è stata scritta il 12 agosto 1981.

 

Vola colomba, vola da Rosaria

portale questo biglietto, è una poesia.

Vola t'aspetta povera piccola.

E se ti dà un bacio, e dopo un altro, oh! con le labbra

queste ali tocca, vola da me perché

fresca baciata, sento l'odore di quella bocca.

 

Ebbene questi versi erano per far capire ad una ragazza che l'amavo, ma non avendo il coraggio, un giorno mentre scrivevo a macchina mi vennero questi versi, che fecero molto contenta Rosaria.

Non potete immaginare quante ragazze pretesero che dedicassi loro qualche verso, per cui continuai la mia impresa ed eccovene un'altra:

 

Il vento tempestoso, passa e schianta,

e porta via con sé, ricco d'orgoglio:

l'amore nato fra noi.

Ma strappare non è capace

da questo petto il bene che ti voglio.

 

Come potete notare i miei versi sono spontanei, e sono quasi sempre versi dedicati a qualche ragazza.

Il problema ragazza mi affligge, molte volte mi sono paragonato a Ligabue. Chi non ricorda quello sceneggiato che molto tempo fa, la Rai ha trasmesso? In esso si parlava di quel pittore bravissimo, ma con delle deformazioni fisiche che non poteva avvicinarsi alle ragazze. Egli produceva dei bellissimi quadri e li dava alle ragazze che a lui piacevano, questo per mo­strare loro tutto il suo amore.

Anch'io scrivo per alcune ragazze per le quali provo molta simpatia ed affetto.

Molti hanno un concetto errato dell'amore, infatti si cerca sempre la bellezza esteriore, senza riflettere sul carattere o sul vero sentimento di una persona. Tutto ciò comporta un grave errore, perché chi è brutto o con qualche deformazione non si sente amato dal prossimo. Questo accade specialmente da parte di ragazze che sono nell'età dell'adolescenza, dai 14 ai 18 anni, infatti esse durante questa età guardano più all'aspetto esteriore che a quello interiore.

Conosco tante ragazze che dicono di amare il loro big, Claudio Baglioni, i Duran Duran gli Europa, Michel Platini ect.

Ma questo amore è un sentimento che è dettato non dal vero amore, ma dalla bellezza o dall'affermazione dell'artista. Tante ragazze sono innamorate di Semon Le Bon, addirittura hanno girato un film su questo argomento, e nel film è stato messo in rilievo che le ragazze perdono il senso della ragione per quest'uomo che poi non fa altro che svolgere la propria professione. In questo film ancora si mette in evidenza come queste fans escono dal limite umano, infatti, Simon si rompe la caviglia destra e molte sue fans si procurano degli incidenti affinché possano vederlo in ospedale.

Vi presento un'altra nella quale metto in evidenza la bellezza di una mia amica. Il titolo di questa poesia è: «Barbara».

 

Barbara con quegli occhi azzurri,

e quei capelli biondi, non mi fai capire

più niente. Penso solo a te.

Faccio i compiti, ma lì sbaglio perché

il mio cuore e la mia mente sono da te.

E quando ti sento parlare, mi sembra

di ascoltare una musica, una musica che

entra nel mio cuore e mi dà tanta felicità.

Questa felicità, oppure amore,

ma che belle parole

ma il mio destino è scoperto

perché son handicappato.

Ma non m'importa perché quando vedo te

mi sento un ragazzo normale.

 

Anche nei versi che scrivo pongo alla base della mia vita, l'importanza dell'amicizia con una donna, la ragazza che riesce a capirmi mi fa contare sull'avvenire in cui molto spesso non credo. Tanti sono i versi che ho espresso, ma essi sono quasi sempre dedicati alle ragazze per le quali provo un certo sentimento.

Molte volte mi vengono quando sono nervoso o turbato, allora ho questo sfogo cioè scrivere i sentimenti di quell'attimo su di un foglio ed ecco la poesia. Tutte le mie poesie se così possiamo chiamarle sono sempre oggettive, su quello ch'è la realtà.

Se ricordiamo un grande commediografo latino Terenzio, lì possiamo riscontrare che fu il primo ad occuparsi dei problemi di quel tempo, infatti egli ci inizia a descrivere il problema che c'era fra suocera e nuora, il rapporto fra padre e figlio. Al contrario di Pauto che s'interessava soprattutto di far divertire il suo pubblico. Quindi possiamo dire che ci sono molti aspetti di poetare, esso è legato soprattutto al sentimento dell'autore in quell'attimo.

Quanti poeti conosciamo perché a scuola li abbiamo studiati, ma i nostri docenti non ci hanno mai detto che anche noi siamo dei poeti, basta essere buoni di sentimento, ebbene adesso ve lo dico io, tu che stai leggendo sappi che sei un poeta se riesci ad esprimere i tuoi sentimenti su carta. Ma adesso non credere che tu sei un vero poeta, perché sì è vero che la poesia è un sentimento d'animo, ma non dimenticare che c'è bisogno di una grande tecnica e bravura per riuscire a far si che i versi che vuoi esprimere vengano espressi nei migliori dei modi, infatti vi porto un esempio del '700, è cioè Gianbattista Marino. Egli non s'interessava di far comprendere al lettore il messaggio ma era un abilissimo artefice della parola, un tecnico di grande maestria: infatti nelle sue composizioni vi è una dovizia di vocaboli, di cui si serve per esprimere, però, sempre gli stessi motivi. Mi accorgo, quindi, che il 'mestiere' di poeta è molto difficile: unire alla profondità dei sentimenti l'abilità tecnica, la capacità di esprimere nel modo più efficace i pensieri, le emozioni, le speranze e le ansie dell'animo umano è estremamente arduo e forse di pochi, grandi artisti.

Mediante questi versi ho potuto comprendere che il Signore permette certe situazioni perché un giorno vuole darci il suo immenso amore. Tante volte ascolto dei brani e penso che prima di essere cantato sia stato una poesia. La poesia è un sentimento d'animo che l'autore ha in quel determinato istante, voglio portarvi un esempio di un poeta, Totò.

Egli ha scritto molte poesie, tutte belle ma in una egli ha espresso con alcune espressioni che cosa sarà l'uomo dopo la sua morte. Sicuramente già avete capito di quale poesia stò parlando: è la Livella. Infatti in essa si parla di due uomini di classe sociale diversa, uno è marchese e l'altro è un modesto spazzino.

Totò in questa poesia ha voluto far comprendere all'umanità intera che non bisogna guardare ciò che uno fà o ciò che uno è. Perché? Ecco come si ritorna sempre a colui che ci ha creati. Un giorno dovremo morire, quindi pensiamo che dobbiamo cercare di conquistarci la visione di Dio. Allora possiamo affermare che la poesia è anche un mezzo per comunicare fra gli uomini, non dimentichiamoci che i grandi poeti in tante loro composizioni hanno voluto descrivere la realtà che li circonda.