A. Giustinian, Percorsi di speranza. Incontri integrativi di Religione cattolica per la Scuole secondaria superiore, Introduzione di P. Giustiniani, Luciano Editore, Napoli 2008, pp. 155, € 20,00.

Amelia Giustiniani è docente di Religione presso una scuola secondaria superiore e docente di Didattica generale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Capua (Ce). Percorsi di speranza è nato da un corso di formazione organizzato dall’Ufficio di pastorale scolastica della Diocesi di Nocera-Sarno diretto proprio dall’autrice e dal fratello Pasquale, Ordinario di Filosofia nella Facoltà Teologica di Napoli, che ha curato la densa e corposa prefazione del testo (pp. 5-12).

Perché un percorso integrativo di educazione alla speranza per la scuola secondaria superiore? In primo luogo, per sintonizzarsi con il cammino che si va sviluppando in tutta Italia alla luce degli orientamenti pastorali per il primo decennio del Duemila. Il testo fornisce indicazioni per cinque percorsi di apprendimento sulla speranza ed è costruito idealmente da un gruppo di adolescenti che si incontrano in un forum. I percorsi offerti sono Viaggio tra le speranze dei giovani (pp. 13-37), Le diverse strade della speranza (pp. 39-73), Essere salvati, speranza dei credenti (pp. 75-104), Sperare nella scienza o nella fede? (pp. 105-133), I volti della speranza (pp. 135-156). Ogni percorso parte dalla discussione di ragazzi fatta sul forum in rete dove liberamente esprimono i loro pensieri e le loro perplessità e riflessioni.

Ecco i punti salienti del primo itinerario didattico: Viaggio tra le speranze dei giovani. L’uomo è l’unica creatura vivente, che di fronte alla realtà, si pone la domanda “Perché?”: perché esisto? Da dove vengo? Dove vado? Ha senso la mia vita? Perché desidero la libertà, la felicità e la giustizia? Perché c’è il dolore? È possibile ancora sperare? La risposta chiede di andare oltre le possibili ed argomentate soluzioni già offerte dalla ragione umana (soprattutto quella scientifica e filosofica) e impone una ricerca consapevole e seria sull’ipotesi della realtà come “mistero” in cui soltanto l’intervento di un Dio può aprire sentieri di vera comprensione. Nel primo percorso si propone, dunque, un viaggio fra le speranze e le domande dei giovani di ieri e di oggi. Si parte sempre da una discussione sul forum Chiacchiere fra amici (p. 14-16) dove sono i ragazzi a porre la questione iniziale. Vi sono, poi, materiali per un maggior approfondimento: poesie di C. Pavese, S. Quasimodo, V. Cardarelli, Primo Levi e R. M. Rilke; la canzone Ragazzo mio di L. Tenco e brani di A. De Saint-Exupery, di A. Schopenhauer, di L. Biffi. Il tutto corredato da domante per riflettere insieme. Interessante è l’Appendice perché riporta tutti i versetti dell’Antico e del Nuovo Testamento dove è usato il termine Speranza (p. 31-37). Infine, viene proposto l’attività che il docente insieme ai ragazzi potrebbe fare nell’aula.

Il percorso Le diverse strade della speranza mette in risalto le diverse religioni presenti nella storia umana, tenendo ben presente che non basta soltanto uno studio ed analisi delle diverse fedi o gruppi religiosi, ma è importante un profondo coinvolgimento esistenziale. L’occasione, per un confronto fra le diverse religioni, è data sempre da una discussione incentrata in tre forum. Nel primo si cerca di comprendere il cristianesimo nel Dialogo di Akela con Michele, che narra di aver letto per caso il racconto dell’incontro di Gesù con la Samaritana ad un pozzo… Viene riportato il testo proponendo un lavoro di gruppo. Nel secondo si presenta l’Islam nel testo Meno intervista Aisha, una ragazza musulmana, che vive in Italia da oltre 10 anni ed è innamorata di un ragazzo di religione cattolica. Memo le chiede di raccontare un po’ della sua vita per capire se ci sono differenti modi di vivere la stessa religione musulmana… Aisha racconta la sua esperienza e chiarisce alcuni concetti, come, ad esempio, che non tutti i fedeli musulmano considerano la jihad come una vera e propria “guerra santa” da combattere violentemente e riporta anche la dottrina in cui lei crede. La ragazza, però, da quando si è innamorata di un giovane cattolico, è andata in crisi perché la sua famiglia di origine sta facendo di tutto per allontanarla da lui, sostenendo che l’amore non basta: per essere felici bisogna condividere anche la religione; pertanto, la famiglia vede lui come un infedele. Il ragazzo, per sposarla, si dovrebbe convertire all’islam, ma lei non ritiene che sia giusto. Memo le dice che proporrà al preside un confronto culturale pubblico, aperto anche ai genitori, in cui discutere i problemi legati alla convivenza multiculturale. La scuola è un luogo neutro, quindi, il migliore per dibattere senza prevenzioni; la scuola italiana è una scuola pubblica e laica (cf. p. 50). L’autrice, poi, riporta una scheda di approfondimento su Maometto e alcune sure del Corano.

Nell’ultimo si presenta il buddismo nel brano Hakkai intervista un amico buddista. I due ragazzi si sono conosciuti al mare, si rincontrano e Hakkai chiede a Peter di aiutarlo a capire qualcosa sul buddismo. Peter  gli parla di Buddha, il principe Gautama, l’Illuminato, delle quattro nobili verità e dell’ottuplice sentiero. Il testo, inizialmente, riporta un’intervista a Ratzinger quando era prefetto della Congregazione vaticana della dottrina per la fede: una religione vale l’altra? (p. 63-69), per concludersi, poi, con la scheda Una speranza che diviene salvezza, con la rilettura dell’enciclica “Spe salvi” di papa Benedetto XVI.

Il terzo percorso Essere salvati, speranza dei cristiani, presenta le beatitudini evangeliche come un programma di vita, una “regola d’oro”, in cui tutti gli esseri umani sono chiamati ad atteggiamenti di prossimità, di relazione e di cura accanto agli altri, in vista del bene comune (cf. p. 75). Interessante è l’intervista che Squib, idealmente, fa a Marx (p. 79-82). L’autrice, poi, riporta in sinossi tre diverse possibili traduzioni di alcuni brani evangelici: le beatitudine di Matteo, l’incontro di Gesù con Nicodemo e il racconto del buon samaritano. Ogni brano offre una riflessione che aiuta il ragazzo a comprendere il loro significato profondo.

Nel percorso Sperare nella scienza o nella fede? si propongono questioni che per gli alunni di oggi sono di estremo interesse: evoluzionismo, big bang, bioetica. Su questi temi la religione cattolica è considerata da sempre un ostacolo al progresso della conoscenza. Oggi, però, i pericoli integralisti arrivano da altri mondi. Lo sostiene un laico, Claude Allègre, scienziato e ministro dell’Istruzione francese (cf. p. 110-112) che indica le strade da seguire nell’era della genetica. Dalla discussione del forum emerge la figura dello scienziato credente, abate Mendel, al quale è dedicata una scheda (p. 113-116). Altra riflessione interessante è quella dell’impiego del concetto di persona in bioetica. Si mettono a confronto due correnti di pensiero partendo dalle domande “Che cosa è persona?” e “Chi è persona?”. La prima concerne l’elaborazione della definizione di persona, la seconda l’identificazione dei soggetti a cui attribuire la qualificazione di persona. Si riportano due linee: la posizione funzionalistica, che cerca di definire la persona a partire da sue operazioni ritenute particolarmente qualificanti e la linea del personalismo ontologico, che ricerca una determinazione sostanziale e attualistica dell’essere persona (cf. p. 125). La persona è unicità, relazionalità, profondità. Vi sono anche degli spunti biblici di riflessione partendo da tre brani: Gen 2, Sal 139 e Gb 10,8-12.

L’ultimo percorso I volti della speranza permette agli studenti un incontro con alcuni dei tanti volti del passato e del presente che testimoniano la verità rivelata della fede e della speranza. Ciascun volto si presenterà nell’oggi dei ragazzi. Immaginiamo, infatti, un salto virtuale nel nostro tempo per sottolineare la responsabilità comune (del passato e del presente) nella costruzione di un futuro di vera speranza per l’umanità intera (cf. p. 135). Nel forum di questo percorso, in modo immaginario e appunto virtuale, troviamo due volti femminili della Bibbia: Sara, moglie di Abramo, che racconta la sua esperienza di fede e di speranza; il volto di Maria, la madre di Gesù che riporta la propria esperienza. Accanto a questi due volti, l’autrice ne presenta altri che appaiono in sequenza, come se provenissero da second life: Sant’Alfonso Maria de Liguori, Giuseppina Bakita, Giorgio La Pira, Madre Teresa di Calcutta, Tommaso Maria Fusco, Alfonso Maria Fusco. Poiché ve ne sono tanti altri, in un’appendice intitolata I volti concreti di speranza sono riportati alcuni esempi che il docente, insieme agli alunni, può approfondire.