Un giovane generoso

 

 La moltiplicazione dei pani e dei pesci è l’unico miracolo riportato da tutti e quattro gli evangelisti. Molti commentatori hanno scritto mettendo in rilievo l’intervento divino nel sfamare una così grande moltitudine. Voglio mettere in primo piano, invece, la figura del giovane che contribuisce attivamente alla realizzazione del miracolo. Gesù moltiplica i pani e i pesci che il giovane ha depositato nelle sue mani.

 

Il giovane diede tutto ciò che aveva

Giovanni dice che c’è molta gente affamata e non ci sono soldi sufficienti per comprare il pane per tutti. Andrea, fratello di Simon Pietro, presenta un’alternativa che sembra un assurdo: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?» (6,9). Cinque pani d’orzo e due pesci sono forse sufficienti per la moltitudine affamata?

“Un ragazzo”. Presso il popolo ebreo i ragazzi non godevano di molta considerazione e stima. Per ragazzo non dobbiamo pensare ad un bambino, ad un adolescente; qui si intende un “ragazzo di bottega”, cioè una persona che nella scala sociale si trova all’ultimo posto. Quando uno va ad apprendere un lavoro, presso un artista, presso uno studio ad imparare un mestiere, egli é il “ragazzo di bottega”, all’ultimo posto della gerarchia. Notiamo che sono sempre gli ultimi che vogliono condividere quello che hanno. La mamma di quel ragazzo aveva provveduto al suo pasto quotidiano. Egli poteva tenersi per sé quei pani e quei pesci, ma lì mostrò agli apostoli quasi per dire: ''Se io posso fare qualche cosa, ecco il mio pranzo''. Altruista, rinuncia alle sue provviste, si priva e condivide il suo pasto, comprende che ci sono persone che hanno bisogno. Mette a disposizione tutto quello che ha: cinque più due fa sette, sette é la totalità. La sua cesta resta completamente vuota. Ha dato tutto quello che possedeva, perché sa che «c’è più gioia nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Per lui non esistono mezzi termini, o si dona in maniera totale o non è dono. L’atteggiamento di quel ragazzo è veramente un grande esempio da seguire per i giovani del nostro tempo, spesso chiusi nel loro egoismo. 

 

Gesù apprezzò il gesto di generosità

Gesù avrebbe potuto facilmente trasformare le pietre in pane, o far cadere la manna dal cielo come ai tempi di Mosè nel deserto... ma preferisce che l’uomo collabori con Lui… Gesù apprezzò il gesto di generosità del giovane e, presi i pani, dopo aver reso grazie, li distribuì alla gente e lo stesso fece con i pesci. La generosità del ragazzo mise a disposizione la materia prima per sfamare tanta gente. Ciò che l’umana ragione non osava sperare, con Gesù divenne realtà grazie al cuore generoso del giovane. Il suo poco, passando per le mani del Signore, diventa nella condivisione abbondanza per tutti. Ecco il compito che è affidato ai nostri giovani: diventare, come il ragazzo del Vangelo, protagonisti generosi di un cambiamento che segni il futuro. Quel giorno il giovane ritornò a casa con la cesta piena e il cuore traboccante di gioia. Diede tutto e ricevette molto più di quello che aveva dato. Il messaggio evangelico è chiaro: donando e donandoci, aumentiamo il nostro capitale; la nostra ricchezza personale non diminuisce, ma si accresce.