Capitolo quinto

La prima predica di Gesù

 

Quando un seminarista diventa prete tutti sono desiderosi di partecipare alla sua prima Messa per ascoltare la sua prima omelia. Confesso che sono stato sempre curioso di sapere quale sia stata la prima omelia di Gesù. … la troviamo nel Vangelo: "il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi (metanoèite) e credete al Vangelo" (Mc 1,15). Se uno dei nostri amici seminaristi, nella sua prima Messa esordisse con una predica del genere, chissà cosa penseremmo di lui, poiché ci aspetteremmo una predica basata sull’amore... Gesù non perde tempo, va diritto al cuore del problema dell’uomo: la sua conversione.

Tema non è nuovo per gli ascoltatori di Gesù; … se ne parla in tutto l’Antico Testamento ed in modo particolare nei profeti. Ma prima di Lui convertirsi significava tornare indietro (come indica lo stesso termine ebraico usato: shub); significava essenzialmente tornare all’alleanza violata con osservanza della legge… Nell’Antico Testamento convertirsi ha un significato prevalentemente ascetico, morale penitenziale e si attua con un cambiamento di vita. Anche per Giovanni Battista… ha questo significato (cf. Mt 3,3). Con Gesù… conversione assume un significato più pregnante, perché ora convertirsi significa credere alla buona notizia. La buona novella è che la salvezza è stata offerta da Dio in Gesù Cristo a tutti gli uomini. Conversione e salvezza ora si sono scambiati di posto: non prima la conversione e poi la salvezza (convertitevi e sarete salvi, asserisce l’Antico Testamento), ma prima la salvezza e poi la conversione (convertitevi perché siete salvi in Cristo). Prima c’è l’opera di Dio e poi la risposta dell’uomo, non viceversa. Ma perché la salvezza si realizzi c’è bisogno che l’uomo collabori con Dio… Agostino affermava: Chi ti ha creato senza di te, non salverà te senza di te … Dio chiama, l’uomo risponde. Dio bussa alla porta del cuore (cf. Ap 3,20), l’uomo gli apre. Oggi l’uomo moderno pensa di poter fare a meno di Dio. Ed ecco le conseguenze: ci troviamo in un mondo lacerato delle guerre; un mondo fatto di soprusi (a volte anche da parte della Chiesa) sulle minoranze; un mondo dove vige la legge dell’efficentismo, per cui i bambini, i disabili, gli anziani non sono considerati perché non sono efficienti. é un mondo in cui non viene tutelata la vita (vedi aborti, eutanasia…), e non c’è la più gioia di vivere (vedi il fenomeno della tossicodipendenza e dei suicidi nel mondo dei giovani) e l’elenco potrebbe continuare inserendovi criminalità, prostituzione, pedofilia (tanto diffusa in quest’ultimi tempi) e tangentopoli. Perché questo disordine morale? Perché l’uomo ha bisogno di conversione!…

Usando un linguaggio caro all’apostolo Paolo, convertirsi significa "non conformarsi alla mentalità di questo secolo" (Rm 12,2), ma "camminare secondo lo Spirito e non secondo la carne"… (Gal 5,16-22). Tutta la Parola di Dio porta in sé un continuo e amoroso invito alla conversione... Convertirsi significa abbandonare la mentalità egoistica per aprirsi all’altruismo, all’amore disinteressato.

Il convertito non è colui che non pecca più, ma colui che sente il bisogno di collaborare con Dio affinché il mondo avverte la presenza di Dio nella storia. Il convertito è colui che non rimane spettatore di un mondo che va a rotoli, ma si "sporca le mani" perché ci sia un mondo migliore.