Capitolo ventiquattresimo
Dio Padre "Amante della vita" (Sap
11,26)
La croce non è l’ultima parola, ma ad essa segue la resurrezione, cioè la vita. Anche nella resurrezione l’iniziativa è del Padre. È Lui che ha toccato con il suo dito, lo Spirito Santo (dexterae Dei tu digitus), il corpo morto di Gesù e lo ha costituito Signore. Il Padre ha fatto tutto questo con un tenerezza infinita... "Il Padre lo ha risuscitato" (At 2,42: la formula ritorna continuamente negli Atti). Dobbiamo pensare che il Padre si è contenuto nei giorni della passione, ha dovuto farsi violenza perché poteva intervenire in qualsiasi istante. In Isaia è scritto: "per molto tempo ho taciuto, ho fatto silenzio, mi sono fatto violenza, mi sono contenuto, ma ora griderò" (42,14). La resurrezione è il grido del Padre che viene a ridestare il Figlio dalla morte... La Chiesa inizia la liturgia nel giorno di Pasqua mettendo sulle labbra del Cristo: Sono risorto e sono ancora con Te. Con la resurrezione di Cristo sta in piedi o cade tutto l’edificio della fede! ... La resurrezione è il grande "si che il Dio della vita dice sul Figlio suo e in lui su di noi" (Forte B., Trinità come storia. Saggio sul Dio cristiano, Paoline Cinisello Balsamo 19884, 33). La resurrezione di Cristo rivela all’uomo due realtà fondamentali: la prima che il Dio di Gesù Cristo è il Dio dei vivi e non dei morti (cf. Mt 22, 32) ed è il "Signore, amante della vita" (Sap 11, 26); la seconda che vi è l’esistenza di un altra vita, la vita eterna, che dura per sempre. Ognuno di noi è tenuto a custodire e difendere la nostra e altrui vita. Sovente si sente dire che se il nascituro è malformato sarà destinato all’infelicità. Allora si trova la soluzione per renderlo felice: l’aborto. Addirittura Peter Singer affermò che l’aborto in questi casi è necessario: "la nascita di un bambino è di solito un evento gioioso per i gemitori... E’ diverso il caso in cui il bambino risulti malformato. Naturalmente le malformazioni possono essere di diversi tipi. Alcune sono banali, e hanno scarsa incidenza sulla felicità del bambino e dei suoi genitori, ma altre rendono il gioioso evento della nascita una minaccia alla felicità dei genitori, e degli altri bambini che possono vivere" (in Etica pratica). Ma chi realmente sa cos’è la felicità per l’altro? E chi ha detto che una persona malformata non sarà felice? Il nascere è un diritto anche per lui. Poiché "il diritto alla vita è, per l’uomo, il diritto fondamentale" (Giovanni Paolo II, Varcare la soglia della speranza, Arnoldo Mandatori editore, Milano 21994, 223). La Fallaci a scritto: "Non tocca a noi stabilire a priori chi sarà sbagliato o no. Omero era cieco e Leopardi gobbo. Se gli spartiani li avessero gettati dalla rupe Trarpea, se le loro madri si fossero stancate di portarli in seno, oggi l’umanità sarebbe più povera: escludo che un campione olimpionico valga più di un poeta storpio" (Fallaci O., Lettera a un bambino mai nato, Super Pocket, 1975,81). I primi cristiani avevano un grande rispetto per la vita: "Non uccidere il bambino con l’aborto..." (Didaché, 2, 2; Lettera di Barnaba, 19, 5; Lettera a Diogneto, 5, 6 in Padri Apostolici, Città Nuova, Roma 19896). …"La vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l'aborto come l'infanticidio sono abominevoli delitti" (Gaudium et Spes, 51). Il medesimo concetto Giovanni Paolo II, nell’enciclica Evangelium vitae (1995), lo ribadisce quando scrive che occorre riaffermare il valore della vita umana e la sua inviolabilità, ed insieme rivolgere un appassionato appello, in nome di Dio, ai nostri fratelli: rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita umana! (cf. 28). C’é per fortuna chi difende la vita del nascituro fino a mettere a rischio la propria. Queste donne "coraggio" realizzano in pieno le parole di Gesù "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15, 13). Gianna Beretta Molla può essere registrata tra i martiri di oggi… Quando Gianna è in attesa del quarto figlio, deve sottoporsi a intervento chirurgico. Porta a termine la gravidanza, ma le circostanze lasciano intuire a lei, medico, che l’offerta della sua vita sarà presto accolta da Dio. Prima del parto dichiara: "Se dovete scegliere tra me e il bimbo, scegliete il bimbo. Lo esigo. Salvate lui". E il comandamento del Signore, la vita è sua. Nasce una creatura bella e sana che lei può abbracciare. Gianna si spegne tra atroci sofferenze ma cosciente e serena il 28 aprile 1962. Ella è entrata nella logica del Maestro, ne ha fatto propria la Parola: ha accettato di essere il chicco di frumento che deve morire per generare la spiga (In Battistella B., Con Maria Madre del Signore, Edizioni Paoline, Cuneo 19892). Anche ai nostri giorni troviamo delle testimonianze del genere. … la storia di Lorena Polita riportata dal quotidiano Il Mattino, 2 Aprile (venerdi santo), pag. 8 dal titolo "Ha il cancro, rifiuta le cure perché é incinta: muore un mese dopo il parto". Ecco uno stralcio più significativo: "Lorena é affetta da un polipo al retto di natura non benigna. A questo punto davanti agli occhi di Lorena, che sta aspettando il suo primo bambino dopo otto anni di matrimonio, si presenta una scelta drammatica: fare di tutto per cercare di guarire dal tumore oppure continuare a dedicarsi anima e corpo alla nascita del figlio. La donna non ha dubbi: prima bisogna pensare a far nascere Francesco... Nella stanza dell’ospedale che non ha mai lasciato la giovane madre trova consolazione soltanto tenendo fra le sue braccia il suo bambino, cullandolo, allattandolo con il bibero..." Lorena é morta il 1 aprile. È vero che ora Francesco crescerà senza madre, ma quando sarà grandi sicuramente apprezzerà il gesto della madre e gusterà e custodirà gelosamente la sua vita. Sapendo che la vita é degna di essere vissuta con tutte le gioie e le preoccupazioni che essa comporta… "La vita è il dono che Dio ci ha fatto. Il modo in cui vivete la vostra vita è il dono che voi fate a Dio" (Leo Buscaglia). La vita é dono, ma non tutti l’accolgono con gratitudine, vedi il fenomeno della tossicodipendenza e dei suicidi nel mondo dei giovani.. Questi non hanno ancora compreso che con tutti i suoi affanni comunque... La vita é bella. |