Capitolo diciottesimo
"Il Rinnovamento nello Spirito
ed i carismi"
In Italia il Rinnovamento Carismatico Cattolico si preferisce chiamarlo Rinnovamento nello Spirito. Tale differenza scaturisce da una serie di obiezioni sollevate contro il termine carismatico, da parte di osservatori benevoli, compreso l'eminente teologo Yves Congar: "Nessuno può dirsi carismatico - afferma - perché tutta la Chiesa è carismatica ed all'interno di essa non vi sono cristiani di serie A e serie B" (Congar Y., Charismatique, ou quoi?, in La Croix, 19 gennaio 1974, Paris (Quotidien cattolique d’infomation), 10-11). Nel documento di Malines è scritto: "Lo Spirito Santo ed i suoi carismi fanno costitutivamente parte della natura della Chiesa in quanto doni gratuiti, non è possibile che la Chiesa esista senza l'uno o gli altri. Senza lo Spirito ed i suoi carismi non c'è Chiesa. è dunque fuori questione che un gruppo o un movimento particolare, all'interno della Chiesa, rivendichi una specie di monopolio dello Spirito e dei suoi carismi... In questo senso ogni cristiano è un carismatico" (Il Rinnovamento Carismatico. Orientamenti teologici e pastorali, Paoline, Alba 1976, 20n uomo, ma viene applicato unicamente a Dio. Definizione di Carisma La definizione più bella e più esatta è quella di Paolo che definisce il carisma: "manifestazione particolare dello Spirito Santo per l'utilità comune" (1Cor. 12,7). Ce ne sono tante altre, ma questa mi sembra la più adatta. Comprenderemo il perché se teniamo presente il fine dei carismi. Per stabilire la teologicità (il fine) dei carismi, bisogna partire da 1Cor 12, 7; ove testualmente è detto: "Ed a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità (pros to sumpheron)" Sto citando la versione ufficiale, ma qui si potrebbe tradurre l’ultima frase così: per uno scopo proficuo. Pros to sumpheron significa con scopo che rechi vantaggio. La traduzione per l'utilità comune potrebbe indurre in errore se fosse presa nel senso che un dono, principalmente utile alla persona che lo possiede, non possa essere classificato carisma per il motivo che non rende servizio al bene comune. Infatti né il testo greco né la Vulgata riportano l'aggettivo comune. È chiaro che questa non è l'intenzione di Paolo: lo vediamo dal fatto che egli da un lato elenca il dono delle lingue tra i carismi e da un altro lato dice che uno che parla in lingue "edifica se stesso" (14,4). Mentre in 1Cor 14,26, dopo aver riportato alcuni carismi, afferma: "ma tutta si faccia per l’edificazione". Nella costituzione dogmatica del Concilio Vaticano Il sulla Chiesa è scritto: "Lo Spirito Santo non solo per mezzo dei sacramenti e dei ministeri santifica il popolo di Dio e lo guida e adorna di virtù, ma, "distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a lui" (1Cor 12,7), dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali, con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi varie opere o uffici, utili al rinnovamento della Chiesa ed allo sviluppo della sua costruzione, secondo le parole: "a ciascuno... la manifestazione dello Spirito è data perché torni a comune vantaggio" (1Cor 12,7). E questi carismi, straordinari o anche più semplici e più largamente diffusi, siccome sono soprattutto appropriati ed utili alle necessità della Chiesa, si devono accogliere con gratitudine e consolazione" (Lumen Gentium n. 12). Quanti e quali sono i carismi in senso stretto? Degli elenchi forniti da Paolo, il più completo è quello della 1Cor. 12, 4-11; ove ne enumera 9, ma il numero non è esaustivo. 1) Linguaggio di sapienza (non è uno dei Sette Doni); 2) Linguaggio di scienza; 3) Dono della fede; 4) Dono delle guarigioni; 5) Dono dei miracoli; 6) Profezia; 7) Discernimento; 8) Lingue; 9) Interpretazione delle lingue. Per un maggiore approfondimento possiamo confrontare altri elenchi: Mc l6, 14; Rm 12, 6-8; 1Cor 12, 28-30; 14, 26; Ef 4, Il - 12; Alcuni ripetuti più volte; pertanto dalle lettere Paoline ne ricaviamo in tutto 19. Volendo dare un quadro sintetico e sistematico possiamo parlare di: a) Carismi di Parola (Lingue, Profezia, Interpretazione). b) Carismi di Opere (Guarigioni, Miracoli, Fede). c) Carismi di Conoscenza (Discernimento, Sapienza, Scienza). L'Apostolo non ha intenzione di dare un numero definito o fare una classificazione sistematica... Cerchiamo di riflettere sui carismi, partendo dal nostro battesimo. Nel battesimo ci viene donato lo Spirito, e con Lui i doni (i 7 doni) ed i carismi. Nel battesimo Dio ci dona in primo luogo le tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. Chiamate teologali perché ci vengono date (infuse) direttamente da Dio. Paolo afferma il primato della fede, della speranza e della carità nella 1Cor 13: "Queste dunque le tre cose che rimangono: le fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità"!. Vi è una differenza fra doni e carismi; e per comprenderla è opportuno richiamare ancora la distinzione dei doni soprannaturali. Essi sono di due specie: - La prima è quella della gratia gratis data, cioè data senza alcun merito e data per l'utilità comune; ed è la grazia dei carismi. - La seconda si riferisce a quelli che i teologi definiscono gratia gratum facientes, ordinata alla santificazione della persona; grazie cioè che danno o aumentano la vita divina, e sono: la grazia santificante, le virtù infuse (teologali o cardinali), i sette doni dello Spirito Santo, le grazie attuali di fede, speranza e carità. Mentre i primi sono per l'utilità comune, i secondi sono per il soggetto che li riceve. Possiamo affermare che se delle qualità del singolo, ciò vale anche dei carismi, così come ogni membro partecipa ai vantaggi ed agli svantaggi degli altri che fanno parte dello stesso corpo. Anche il letto e le sponde di un fiume ricevono beneficio dall'acqua che scorre e va al mare! Molti non ne hanno preso coscienza ed i carismi sono stati soffocati. Con il battesimo non solo diventiamo figli di Dio, ma partecipiamo al triplice munus di Cristo: sacerdotale, profetico e regale. Ora elencheremo i carismi in relazione a questa triplice funzione. 1) Carismi connessi alla funzione profetica: testimonianza; evangelizzazione; profezia; discernimento. 2) Gesù è il Re dei Re ed il Signore dei Signori. … Questo potere regale si manifesta in Gesù nella forma del servizio: "il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servire" (Mt 20, 28). Egli che è Re si fa servo. Carismi connessi alla funzione regale sono quindi quelli della liberazione, della guarigione e dei miracoli. 3) Gesù è Sacerdote in eterno, e fa parte del popolo dei salvati, "un regno di sacerdoti per Dio suo Padre" (LG. 10). Gesù, sommo sacerdote, ha offerto se stesso al Padre, e così quelli che partecipano al suo Sacerdozio. L'offerta consiste nel donarsi al Padre per compiere la sua volontà. I carismi con riferimento al munus sacerdotale sono essenzialmente carismi di offerta e di preghiera nelle sue varie forme.... |