Capitolo diciassettesimo

"L’amicizia: dono dello Spirito"

 

Paolo ci precisa che il frutto dello Spirito è l’amore (Gal5,22). Lo Spirito è dono di Dio agli uomini, ma è anche il donatore dell’amicizia e ci fa entrare nel circolo trinitario. Si realizza il dimorate nel mio amore (Gv 15,9). La carità non avrà mai fine (cf. 1Cor 13), poiché l’amore è la vocazione originaria dell’uomo. "Interroga il tuo cuore e se vi trovi la carità verso il fratello sta tranquillo. Infatti non c 'è amore senza Spirito Santo" (In Commento alle prima lettera di Giovanna. 6,3,10). L’amicizia presuppone lo Spirito di Dio. Perché è Lui il donatore dell’Amicizia e ci unisce in un sol corpo!. E' l’agente principale in un rapporto amicale.

L’amicizia domanda amicizia

Gesù stesso ha intessuto rapporti amicali con uomini e donne del suo tempo. Egli conosce il sentimento dell’amicizia e piange alla morte Lazzaro (Gv 11, 36). L’amicizia domanda amicizia! L’uomo sente il bisogno di donare amicizia. Molti dicono ho tanti amici. Chiedo: sei sicuro di avere amici?...

Il possesso paralizza l’amore

Chi renderà l’uomo capace di amare? Chi lo libererà dalla gelosia del possesso, dall’amarezza dell’ingratitudine e dalle lacerazioni della cattura? Lo Spirito ha questo compito, il Profeta di Gibran ha intuito la grande risposta: "Quando ami non dire ho Dio nel cuore, ma piuttosto sono nel cuore di Dio" (Gibran K., Il profeta, Milano 1983, 30). Si diventa capaci di amare quando ci si scopre amati per primi . È Lui che ci contagia l’amore, è Lui che inizia in noi quello che noi non saremo mai capace di iniziare. "Non c‘è invito più grande all’amore che prevenire l’amore" (Agostino, De Catehizandis rudibus, 4,7). Dio amandoci ci rende capaci di amare. Dio contagia, in noi, il dono dell’amore: amati cominciamo ad amare. Bisogna riconoscersi bisognosi di amore! Colui che crede di non aver bisogno è perso. Sarà come l’avido illuso che narra il vangelo: "Demolirò i miei magazzini beni. Poi dirò a me stesso Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni: riposati, mangia, datti alla gioia. Ma Dio gli disse: stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita" (Lc 12,18-20). Il possesso paralizza l’amore, perché impedisce il dono…