Capitolo sedicesimo

"La pace frutto dello Spirito Santo"

 

La pace è un altro frutto dello Spirito in noi (Gal 5,22). Essa può essere considerata come la verità nel vangelo di Giovanni: non basta sapere la verità, bisogna farla! Tutti parlano di pace nessuno depone le armi… si strumentalizza persino Dio, per giustificare le guerre…. (vedi "guerre sante"). Paolo VI, il 4 ottobre 1965, all’Assemblea Generale dell'ONU, affermava: "Non più la guerra, non più la guerra! La pace, la pace deve guidare le sorti dei popoli e dell’intera comunità". Sono trascorsi anni e quest’affermazione è rimasta inascoltata. Perché? Il male è nel cuore dell’uomo… non si sente in armonia con se stesso, con gli altri e con Dio. Il termine ebraico Shalom (pace), deriva dalla forma verbale Shalem, che significa essere o rendere completo, condurre ad armonia ed a compimento. La pace è… la tranquillità dell’ordine (De civitate Dei, 19,13)..Dove c’è lo Shalom l’uomo non si sente più frammentato, ma avverte l’armonia. Se non c’è pace nel cuore dell’uomo, non vi sarà nemmeno pace nel mondo....

La pace è essenzialmente un dono di Dio (Fl 4,7). Nel suo nome Aronne ed i sacerdoti possono pronunciare la formula di benedizione di Dio (Nm 6,24-26). Ma dobbiamo comprendere che questa realtà stupenda non è qualcosa, ma Qualcuno che è la nostra pace (Ef 2,14). Una delle profezie più antiche presenta il Messia come il Principe della pace (Is 9,6); perciò quando Egli nasce a Betlemme, gli angeli cantano pace in terra agli uomini (Lc 2,14)... Sia prima di morire che quando risuscitò, Egli donò la pace ai discepoli, ed in loro a noi (cf. Gv 14,27; Lc 24,36). Compartecipando la pace ai discepoli, Li rende messaggeri e costruttori di pace. Il suo regno è di operatori di pace (Mt 5,9). ... Oggi più che mai il mondo ha bisogno di uomini e donne che, pervasi dalla pace di Cristo, agiscano come tali (cf. LG 38). Come S. Francesco, noi dobbiamo pregare: fa di me uno strumento della tua pace. "Pace, tu grande palpebra, che copri ogni inquietudine con la tua celeste corona di ciglia" così la poetessa Nelly Sachs, premio Nobel per la letteratura, chiamava quello stato che tutti gli uomini desiderano.