INTRODUZIONE
"Lo Spirito ci congiunge sempre più col Figlio al Padre" (Il venerabile Don Giustino Maria Russolillo)
L’argomento proposto risulta di particolare attualità per il grande Giubileo del Duemila. La Tertio millennio adveniente, prevedeva per l’anno pastorale '96-'97 la riflessione su "Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre" (n.40); il '98 anno dello Spirito Santo (n. 41) e il '99 la riflessione sul Padre (n. 42). Cristo certamente è il personaggio più studiato … fa quasi da "spartiacque": la storia si è divisa tra prima e dopo Cristo. Tuttavia bisogna domandarsi, dopo duemila anni … Conosciamo Gesù?. Fin dagli inizi, si è destato uno straordinario interesse.. molte domande attraversano i vangeli: Chi è dunque costui (Mc 4,41). Egli domanda quale opinione abbia la gente su di lui (cf. Mt 16,13) e interpella direttamente i discepoli: Voi chi dite che io sia? (16,15)… Lungo i secoli gli interrogativi si sono moltiplicati. Di Gesù si sono dipinti volti diversi… ci siano due tendenze che sembrano le più marcate… quella che riconosce un Gesù che non é Cristo e l’altra che afferma un Cristo che non è Gesù (Cf. Lambiase F., Credo in Gesù Cristo, Paoline, Cinisello Balsamo 1993, specie 9-14). La prima riduce un Gesù troppo umano é noto l’appello di Garaudy: Uomini di chiesa, restituiteci Gesù (Riportata da Lambiase, Credo, 10; Cf. pure Chiarinelli L., Tu sei il Cristo, in Via Verità e Vita 3-4(1997), 22-27), la seconda ne svaluta l’umanità. La prima parte il testo vorrebbe tracciare… la "carta d’identità" di Gesù ... Non intende presentare studi scientifici… pur tenendo presente tale ricerca, che solo raramente emerge in superficie, ma ha lo scopo di farLo conoscere in maniera diretta ed esperienziale… Nella seconda parte si è cercato di evidenziare la terza Persona della Trinità viene fatto con un taglio particolare: in relazione all’associazione Rinnovamento nello Spirito (…) Uno dei movimenti che lo Spirito ha suscitato in seno alla Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. Vi è la consapevolezza che lo Spirito è il protagonista nella vita della Chiesa e di ogni cristiano. Nel '68, a Uppsala, durante un incontro del Consiglio Ecumenico delle Chiese, il metropolita Ignazio Di Latakia sottolineò con parole mirabili l’importanza dello Spirito nella vita della Chiesa: senza di Lui Dio è lontano, il Cristo resta nel passato, il Vangelo lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità un dominio, la missione una propaganda, il culto una semplice invocazione e la condotta cristiana una morale da schiavi. Ma, in Lui (…) il Cristo risuscitato è vicino a noi, il Vangelo diventa potenza di vita, la Chiesa significa la comunione trinitaria, l’autorità diventa un servizio liberatore, la missione è una Pentecoste, la liturgia un memoriale e un’anticipazione, l’agire umano viene deificato (Ignazio di Latakia., Discorso alla III Assemblea mondiale delle chiese, Luglio 1968, in The Uppsala Report, Ginevra 1969, 298.) Senza di Lui, fra il Cristo e il nostro presente vi è un maledetto largo fossato (Lessing G. E., Sopra la prova dello spirito e della forza, tr. Bianco B., in Grande Antologia Filosofica, XV, Milano 1968, 1557-1559). Solo Lui può farci contemporanei di Gesù. Il nome, sotto cui lo Spirito viene indicato più frequentemente è quello di ruah (soffio, alito), tradotto in greco con pneuma e nel latino della Vulgata spiritus. La Sua azione è indicata attraverso verbi, che importano moto: discendere, effondersi, versarsi, riversarsi… Nell’ultima parte si è delineata la figura del Padre… Nelle diverse religioni vi sono vari volti e nomi di Dio: Dio-luce, Dio idea, Dio demiurgo, Dio etnico... La società moderna in nome dell'emancipazione della ragione adulta ritiene di fare a meno di ogni norma e di ogni autorità (uccisione del padre)… L’illuminismo, sfociato nella morte di Dio (Nietzsche) e l’ateismo ideologico di massa, ha creato sostitutivi del padre: ideologie, partiti, capi carismatici... La crisi delle ideologie, però, ha condotto all’esaltazione del pensiero debole; sfiducia nella religione e nella fede, agnosticismo, relativismo religioso. Sia in forma comunitaria (liturgia), che individuale si continua a recitare il Padre Nostro, ma senza convinzione e fiducia. Giovanni Papini già nel 1922, in un brevissimo commento al Padre Nostro, scriveva: La secolare ripetizione, meccanica ripetizione della lingua formale, rituale, disattenta, indifferente, ne ha fatto quasi una collana di sillabe delle quali s’è perso il senso... (Papini G., Storia di Cristo, Vallecchi, Firenze, 1922, 12). Per dirla con F. Garelli, sociologo delle religioni, ci troviamo di fronte alla religione dello scenario. Dio fa da scenario nella vita dell’uomo, si parla di Lui e si conviene con Lui, ma senza lasciarsene interpellare. Il volto del vero Dio è regredito a vago Dio, tipico della New Age. … Ho cercato di presentare la figura di Dio Padre partendo da una riflessione psicologica (l’uccisione del Padre- Freud) sociologica (società orfana di padri Mitscherlich) e teologica (un Dio punitivo per l’offesa ricevuta) fino ad arrivare a presentare il volto del Padre rilevatoci da Gesù quale Padre misericordioso (Lc 15). La missione del Figlio è stata il rivelare agli uomini che Dio è Padre… Il cristiano è chiamato, in modo particolare questi anni, a riscoprire il suo rapporto con il Padre, poiché senza di esso l’uomo è orfano, solo, smarrito, depresso, disperato. Ernest Hemingway in uno dei suoi quarantanove racconti, ha composto una parodia del Padre nostro: un Padre nostro per pregare il Dio del nulla, o meglio il nulla diventato Dio.
"O
nulla nostro che sei nel nulla,
sia
nulla il tuo nome,
e
sia nulla la tua volontà,
così
in nulla come in nulla.
Dacci
oggi il nostro nulla quotidiano.
Ave,
nulla, pieno di nulla,
il
nulla sia con te".
Hemingway nel 1961 con un colpo di fucile si è suicidato. Giovanni Paolo II, nella Tertio millennio adveniente, propone la visione cristiana della vita ed afferma che l’uomo va verso la casa del Padre (49), quel Padre che aspetta l’uomo per entrare con Lui in una comunione d’amore ed è chiamato a sperimentarLo, perché l’amore paterno di Dio - ha scritto uno che l’ha sperimentato - è l’unica cosa incrollabile nella vita, il vero punto di Archimede (Kierkegaard S., Diario, III A, 73). Questo è appunto lo scopo del presente: dire a tutti che il Padre vi ama! (Gv 16,27). Desidero dedicare questo libro ai ragazzi nonché ai colleghi dell’ITIS di Pozzuoli (Na), della scuola media statale R. Viviani di via Manzoni (Na), alle ragazze dell’ITIF "Vittorio Emanuele II" di Fuorigrotta (Na), del Liceo Scientifico "Labriola" di Bagnoli (Na), scuola media statale "Russo II" di Pianura (Na), scuola media statale "G. Diano" di Pozzuoli, scuola media statale "P. Godetti" di Quarto (Na) e Liceo Scientifico "E. Maiorana" di Pozzuoli e Bacoli. Tra questi giovani, per la prima volta, ho avuto la gioia di fare l’esperienza di insegnare, come supplente, religione cattolica, essi con le loro provocazioni mi hanno stimolato ad interrogarmi in prima persona sul Cristo e su come Egli possa essere annunciato...
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