Creatività come valore

- prima parte-

 

La creatività e l’interiorità sono due valori che riguardano una caratteristica fondamentale e tipica dell’uomo che è il suo spirito. Aspetto quest’ultimo che spesso viene ignorato, il motivo è che molti dell’uomo hanno una visione solamente materiale e di conseguenza si fermano al solo aspetto corporeo. Personalmente invece ritengo che bisogna ribadire con forza che non è cosi, poiché l’uomo è tridimensionale cioè è formato da corpo, anima e spirito.
Questa visione dell’uomo, possiamo affermare è certamente propria dell’antropologia cristiana, la quale vede nell’uomo l’impronta trinitaria. L’uomo non è binomio (corpo-anima razionale), ma è formato da corpo, anima o psiche con le sue facoltà, e spirito con le sue facoltà.
Nel presente articolo cercherò di affrontare brevemente la creatività come valore mentre fra due numeri quello dell’interiorità. Voglio premettere che non tratterrò l’argomento in modo scientifico anche perché non ne ho le competenze.
L'idea di creatività come atteggiamento mentale proprio degli esseri umani nasce nel Novecento. L'atto del creare, nell’antica Grecia e nell’antica Roma, era percepito come attributo esclusivo della divinità: Platone, Socrate, Catullo, Cicerone, Archimede, Dante, Leonardo, infatti, non avrebbero mai definito sé stessi dei creativi. Proprio dell'uomo erano invenzione, genio e, dal 1700, progresso e innovazione. La parola creatività entra nel lessico italiano solo negli anni Cinquanta.
Tutti noi, almeno una volta, ci siamo chiesti: “Che cos'è la creatività”? Alberto Melucci, sociologo famoso per i suoi studi dei movimenti sociali – morto nel 2001- scriveva: "La parola creatività compare nei dizionari alla fine del secolo scorso, ma rimane confinata al linguaggio degli specialisti" (in Melucci A., Creatività: miti, discorsi, processi; Feltrinelli, Milano, 1994, p. 11). Consultando il vocabolario troviamo che è una “capacità produttiva della ragione o della fantasia” e ancora “talento creativo, inventiva”.
Questa prima definizione ci aiuta a capire che la creatività può essere rivolta sia alla fantasia sia al pensiero razionale; in entrambi i casi, comunque, è caratterizzata dalla produzione di qualcosa di “nuovo”. Sappiamo bene come i ragazzi sentono il bisogno di doversi esprimersi, di agire, di fare… di creare.
La creatività è uno dei tratti salienti del comportamento umano, è dettata da un’intelligenza non logica più evidente in alcuni individui che sono in grado di produrre novità e cambiamenti grazie alla loro capacità di intuire nuove connessioni tra pensieri ed oggetti.
Vorrei riportare, a tal proposito, una frase piuttosto significativa di Horace Walpole, scrittore inglese del 1700, sulla creatività: “Essere creativo significa saper intraprendere una strada che sfugge al controllo della razionalità per vedere le cose in maniera diversa, per scoprire il nuovo nel conosciuto, per trovare innovazione nel consueto. Viaggiare con la mente per far scattare in noi nuove intuizioni, nuove idee”.
Per creatività si intende: l’uso di tutti i linguaggi possibili come strumenti di conoscenza e comunicazione; saper fornire risposte originali alle differenti situazione che si presentano; capacità di trovare nuove relazioni tra le idee e le cose e di trovare nuovi modi per esprimerle.
La creatività è un fattore principale di sviluppo delle capacità nei ragazzi. È uno strumento formidabile che permette di agire in modo originale sulla realtà, allo scopo di soddisfare i propri bisogni e di mettere in relazione il proprio complesso mondo interiore con quello che poi esprime e manifesta all’esterno. È un atteggiamento attivo, propositivo, dell’individuo nei confronti della vita che, se stimolato adeguatamente, aumenta la sua attitudine a ricercare sempre soluzioni nuove.
Negli adolescenti, ci dicono gli studi, serve a instaurare una relazione positiva con la realtà e con il mondo degli adulti e permette di sviluppare, al tempo stesso, fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. La creatività è una risorsa insita nell’adolescente e per lui essere creativo significa soddisfare il bisogno di autonomia e di liberazione dalle appartenenze familiari attraverso la deviazione dalla norma, familiare (genitoriale) e sociale.
La creatività invita a vivere i giovani ed i ragazzi da protagonisti e non da spettatori. Importante, è allora, l’esplorazione di tutte le forme di creatività nel periodo pre-scolare e durante l'educazione primaria e secondaria. Le teorie sul pensiero creativo sono d’accordo sul fatto che esistono diversi modi di pensare e agire in maniera creativa e quindi diversi “processi creativi”: il pensiero immaginativo, il pensiero artistico, il pensiero filosofico-speculativo, il pensiero investigativo e, infine, il pensiero generativo.
La scuola, a mio avviso, deve aiutare i ragazzi a sviluppare tutti questi processi e tanto possono fare gli istituti d’arte, i licei artisti… Soprattutto nei primi quattro processi creativi citati ritroviamo i “creativi” del design e della moda, i ricercatori e gli scienziati, i filosofi, gli artisti (pittori, scrittori, musicisti). Chi meglio della scuola per promuovere la creatività? Vedremo nel prossimo numero come la scuola può aiutare i ragazzi a promuovere e sviluppare la creatività.