La famiglia

dal "diario di Annalisa Durante"

 

Nell'ambito del progetto sulla legalità "Democrazia è legalità", la classe ha letto il "diario di Annalisa Durante" e ha potuto riflettere su alcune tematiche presenti nel libro. Qui riportiamo alcuni brani

 

 - rapporto con il Padre, la Madre e la Sorella Manuela

«Caro diario, oggi l’ho combinata davvero grossa. Mamma mi ha rincorso per tutta fa casa, minacciandomi che non mi avrebbe fatto più uscire. Mi ha urlato che con quell’orecchino al naso sembravo una indigena di una qualche sconosciuta tribù africana. Lo so, adesso mia madre mi terrà il muso per qualche settimana però ho raggiunto lo scopo. Il piercing è stato fatto.

Mi sento carinissima. le mie amiche mi hanno un po' invidiato. Anche loro volevano farselo fare, ma i genitori glielo hanno impedito. Io come al solito sono un po' ribelle. E così ho fatto dì testa mia. Sapevo che mamma mi avrebbe dato qualche schiaffo ma che poi  l’avrei spuntata. Ancora una volta papà mi è venuto incontro.

Quando ha visto il mio naso rosso rosso mi ha abbracciato: "Adesso mi farai litigare a morte con tua madre. Sicuramente dirà che è colpa mia, perché ti lascio fare tutto quello che vuoi”. Mi sono messa a ridere. Lo so che non è vero [...]» (da Il diario di Annalisa, Tullio Pironti, Napoli 2005, 27).

«Caro papà, so che non ho mai espresso chiaramente i miei sentimenti per te. Forse non ho mai pronunciato questa frase. Ma, oggi che è la festa del papà voglio di che: "Ti voglio tanto, tanto bene". La tua Annalisa» (da Il diario di Annalisa, 38).

«[...] Adoro il mio papà perché è l'unico che mi capisce e cerca di accontentarmi sempre. È stato lui a convincere mamma a darmi via libera il sabato sera [...]. Da qualche settimana, dopo cena, io e Manu ci alterniamo a lavare i piatti. Odio fare la cucina. Non mi va proprio di lavare i piatti tutte quelle pentole e bicchieri. Così tutte le volte che viene il mio turno raccomando a tutti di mettere poche cose a tavola. Papà mi sorride e mi aiuta. Litiga con mamma, dice che sono ancora troppo piccola per pensare la casa» (da Il diario di Annalisa, 43-44).

«[...] Oggi ad esempio a tavola ho detto la mia: ho detto a papà che volevo il motorino. L'ho detto con calma, senza urlare, guardandolo in faccia. Mamma ha fatto finta di niente ed è scesa in cucina» (da Il diario di Annalisa, 62-63).

«[...] Oggi è l’onomastico dì mia sorella Manuela. Ho voluto fare tante sorprese. Prima ho telefonato alla nostra radio preferita per dedicare a Manu una canzone: ho chiesto di mettere una canzone di Gianluca Capozzi. Ma non è finita. Ho regalato a mia sorella anche un bellissimo fascio di fiori. Margherite bianche, roselline e fiori rosa. Glieli ho portati questa mattina alla fabbrica di borse. Ho chiamato il suo capo e gli ho chiesto se potevo fare una sorpresa a mia sorella. Quando li ha visti è scoppiata a ridere. Poi ha letto il messaggio. Spero che Manu è contenta. Per lei ho disegnato anche questo angioletto con i capelli biondi. Mi somiglia. Mia sorella mi vede come un angelo anche se in realtà faccio i dispetti» (da Il diario di Annalisa, 138).

 

«Oggi Manu si è arrabbiata moltissimo. Mi sono fregata le sue scarpe un'altra volta. Non lo faccio spesso ma negli ultimi tempi sta diventando un'abitudine. Ma che ci posso fare se sono troppo carine? Lei mi proibisce di metterle perché dice che sono grandi per me. Infatti è vero. Però me le metto sotto i jeans e nessuno ci fa caso. Mi metto sempre i calzini doppi e così da 38 divento numero 40. La differenza non si vede proprio. Per scappare da Manuela, mi sono chiusa in bagno per due ore aspettando che si stancava di aspettarmi. Alla fine mi ha salvato Antonio, mio cognato. Ha citofonato e lei è stata costretta a scendere. Quando torna mi trova a letto. E domani mattina mi inventerò un mald di pancia. Cara Manu, anche questa volta vincerò io» (da Il diario di Annalisa, 142).

 

«[...] Manu e Antonio invece si adorano e si vogliono bene alla follia. Li invidio ma in senso buono. Lo so che io ho ancora 14 anni. Manu mi dice che sono piccolina. È vero pure che sono piccolina i però soffro lo stesso. Mia sorella dice che France è piccolo e che non mi devo aspettare niente da uno così. Però sto piangendo uguale. Ora sto zitta zitta a coccolare il mio cagnolino, di pezza e a sentire la radio. Manu mi è troppo addosso. Si intromette sempre. Anche questa estate quando c'era uno dei Quartieri Spagnoli che mi faceva il filo. Lei pensava che io mi volevo mettere con Lui. Ma non potevo. A me non mi piacciono quelli che hanno 17 anni. Sono troppo grandi e mi mettono paura. Li sfotto e li mando via» (da Il diario di Annalisa, 156).