Capitolo Secondo
Storia del movimento carismatico nel mondo
In questa sede non si tratterà delle varie fasi del movimento carismatico, ma si farà una radiografia al Rinnovamento Carismatico Cattolico, con riferimento particolare al Rinnovamento nello Spirito in Italia. Karl Barth, definito dallo stesso Papa Giovanni, "il più grande teologo protestante dei nostri tempi" aveva dichiarato in tono profetico: "Quando anche nella Chiesa cattolica nascerà un Movimento Carismatico, vedrete la manifestazione dello Spirito Santo nel mondo come non c’è mai stata nella storia della Chiesa" (In Logos: As International Carismatic Journal, Plainfield. N. J., USA nov.-dic. 1972). Fu lo stesso Giovanni XXIII a chiedere un rinnovamento nella Chiesa quando il 25 dicembre 1961, fece un accorato appello per il Concilio Vaticano II, concludendo la sua preghiera allo Spirito dicendo: "Si degni il divino Spirito di esaudire nella preghiera più consolante che ogni giorno a Lui sale da ogni angolo della Terra: ‘Rinnova nella nostra epoca i prodigi come una novella Pentecoste’" (Humanae salutis, in Tutti i documenti del Concilio e Post-Concilio, Edizione Domenicane Italiane, Napoli 1996). Nel 1966 un gruppo di professori, tra cui William Storey, professore di storia, e il teologo Ralph Keifer e di studenti dell’università di Duquesne di Pittsburg, in Pennsylvania, gestita dalla congregazione dello Spirito Santo (e non casualmente il motto dell’ateneo era "Spiritus est qui vivificant", ossia "é lo Spirito che dà vita"), seriamente impegnati nella vita di fede e di apostolato, durante una serie di riunioni, sottoposero a profonda revisione la loro esistenza cristiana. In un clima di preghiera si confrontarono col dinamismo delle primitive comunità cristiane, quale viene testimoniato dagli Atti degli Apostoli, che essi meditavano assiduamente. Sentivano che qualcosa mancava alla loro vita di cristiani, avvertivano la stanchezza di una fede, frenata nella sua forza di irradiazione e di crescita ecclesiale: "Non erano in grado di mettere il dito sulla piaga, ma sentivano un vuoto, una mancanza di dinamismo, una perdita di forza nella loro vita di preghiera e anche nella loro attività: come se la loro vita cristiana fosse fin troppo il risultato di una loro propria creatività, come se la crescita fosse dovuta alle loro sole capacità e alla sola loro volontà" (Ranaghan, Il ritorno, 17). Fu allora che intensificarono la preghiera allo Spirito Santo con la stessa fiducia con cui le primitive comunità cristiane chiedevano che lo Spirito venisse su di loro. Decisero di pregare ogni giorno l’uno per l’altro con l’inno della Pentecoste Vieni, Sancte Spiritus. Invocavano lo Spirito del Signore risorto, affinché desse nuova vitalità alla grazia del Battesimo e della Cresima. Nell’agosto 1966 i due professori parteciparono a un Congresso dei Cursillos de cristianidad, dove incontrarono altri due amici, Steve Clark e Ralph Martin, che erano animatori laici della parrocchia universitaria di S. Giovanni a East Leansing nel Michigan. Fu Steve Clark a parlare di un libro appena finito di leggere, che lo aveva incuriosito e sconcertato nello stesso tempo. Si trattava di The Cross and the Switchblade (Trad. It: La croce e il pugnale, Uomini Nuovi; Marchioro (Varese) 19734), in cui il pastore metodista David Wilkerson narra il suo apostolato tra i giovani dediti alla droga, al furto, alla prostituzione: gli emarginati del peggiore quartiere di New York (Bandford-Struyvesant). Tutto il libro è intessuto di fatti sorprendenti, attribuiti direttamente all’intervento dello Spirito Santo. Il Capitolo 21 del libro spiega il senso di quella esperienza: "Lo Spirito Santo è la risposta". Cosi i professori scoprirono tre tasselli, che mancavano nel mosaico dei Cursilios: Spirito Santo, Bibbia, Carismi. Fu come una scintilla. Nello stesso momento si accorsero, per la prima volta, che lo Spirito agisce tuttora potentemente ed efficacemente: era proprio quello che cercavano. Per due mesi il libro di Wilkerson diventa la sostanza della loro preghiera e delle loro discussioni, in vista di un rinnovamento di vita. Nel frattempo, Ralph Keifer scopre un altro libro, analogo al precedente, questo volta, era: They speak with other tongues (Trad. It: Es74si parlano in altre lingue, PADI, Roma 1972), in cui un giornalista, Jonh L. Sherril, presenta, in modo affascinante, lo sviluppo delle comunità pentecostali negli Stati Uniti. Impressionati dalla convergenza tra la Chiesa primitiva e certi tratti del movimento pentecostale e desiderosi di ricevere anch’essi quella nuova energia spirituale, che nei gruppi pentecostali veniva conferita col "battesimo nello Spirito", intensificarono le loro riunioni di preghiera, partecipando anche a quelle di un gruppo di neo-pentecostali, in un sobborgo di Pittsburg. Il 6 gennaio del 1967, giorno dell’Epifania, William Storey e Ralph Keifer con altri due amici s’incontrarono con il pastore episcopaliano William Lewis e una signora della stessa confessione religiosa, di nome Betty Shomaker, che risposero alle loro domande e conferma la realtà dei fatti, attribuiti all’azione dello Spirito Santo. La Donna li invita a partecipare alla riunione, che si sarebbe tenuta il venerdì 13 gennaio in casa della signorina Florence Dodge. Essi vi parteciparono. Era l’ottava dell’Epifania, giorno in cui la liturgia cattolica ricorda il Battesimo di Gesù, mediante lo Spirito Santo, nelle acque del Giordano. Dei quattro cattolici presenti i tre professori e la moglie di uno di loro Keifer è l’unico a ornare la settimana successiva, precisamente il venerdì 20 gennaio del 1967, con un suo collega della facoltà teologica, Patrick Bourgeoris. La preghiera e la discussione vertono sulla lettera ai Romani. Alla fine entrambi chiesero l’imposizione delle mani e la preghiera del gruppo, affinché ricevessero il "battesimo nello Spirito". "Essi si separarono in molti gruppi perché pregavano per varie persone. Mi domandarono semplicemente scrive Keifer stesso di fare un atto di fede, perché la potenza dello Spirito operasse in me. Io pregai in lingue molto agevolmente. La co7sa non ebbe nulla di particolarmente esaltante o di spettacolare. Provavo una certa pace o almeno un certo bisogno di pregare e certamente, ero piuttosto curioso di vedere a che cosa mi avrebbe portato tutto ciò... (Ranaghan, Il ritorno, 23). Scoprirono cose come la potenza rinnovatrice dello Spirito Santo si facesse anche sentire al di fuori dei confini visibili della Chiesa Cattolica. Del resto, questa verità era stata messa in evidenzia dal Concilio Vaticano II: "Inoltre, tra gli elementi o beni, dai quali, presi insieme nel loro complesso, la stessa Chiesa è edificata e vivificata, alcuni, anzi parecchi e segnalati, possono trovarsi fuori dei confini visibili della Chiesa Cattolica, come la Parola di Dio scritta, la vita della Grazia, la Fede, la Speranza e la Carità, e altri doni interiori dello Spirito Santo ed elementi visibili [...] Perciò le stesse Chiese e comunità separate, quantunque crediamo che abbiano delle carenze, nel mistero della salvezza non sono affatto spoglie di significato e di peso. Poiché lo Spirito di Cristo non ricusa di servirsi di Esse come di strumenti di salvezza, il cui valore deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità che è stata affidata alla Chiesa cattolica. [...]" (UR 3). "Né si deve dimenticare che quanto dalla Grazia dello Spirito Santo viene fatto nei fratelli separati può contribuire alla nostra edificazione" (UR 4). La tipica esperienza pentecostale che ne segui dette loro lo slancio per dar vita, tra professori e studenti dell’università di Duquesne, ai primi gruppi del pentecostalismo cattolico. Da venerdì 17 Febbraio 1967 [Gli autori non concordano: secondo Laurentin si tratterebbe del 18-19 febbraio (p.15); "alla metà di febbraio" afferma Smet (p. 35); il Panciera dice che si tratta del 17 febbraio (p. 116)] a domenica 19, il gruppo di preghiera, animato dai quattro pionieri, decise di dedicare un fine settimana a un ritiro spirituale per una trentina di membri del gruppo cristiano "Chi Rho", attivo nella Duquense, presso la casa The Ark and the Dove ("L’arca e la colomba"), gestita dalle suore olandesi Dame di Betania. Il tema era "Le Beatitudine: ovvero come agire da cristiani", ma, su sollecitazione dei due docenti che avevano già ricevuto il Battesimo dello Spirito, ci fu un approfondimento sui primi quattro capitoli degli Atti degli Apostoli al fine di rivivere l’esperienza religiosa dei primi cristiani, e scoprire quale fosse la volontà di Dio nei loro riguardi. Ogni momento di preghiera veniva fatto precedere dal canto comune dell’inno allo Spirito Santo. Quasi tutti avevano letto il libro di Wilkerson, ed erano desiderosi di conoscere la volontà del Signore per la loro vita. Il sabato, in un momento di relax in cui bisognava portare avanti i preparativi per festeggiare un anniversario, tutto precipita. Paul Grey e Maryanne Springle, due fidanzati che hanno sentito parlare del "Battesimo nello Spirito" chiesero a Ralph Keifer di pregare per riceverlo anch’essi. Si recarono con discrezione al piano superiore della casa e, durante la preghiera, tutti e due incominciarono a parlare in lingue. Durante tale ritiro furono molti, che fecero un’esperienza forte del Signore. Un altro dei partecipanti al ritiro, David Mangan, entrato in cappella fu come avvinto da un trasporto estatico, che gli permise d’intuire vivissima la presenza di Cristo nella sua vita (La documentazione relativa ai fatti si trova in Ranaghan, Il ritorno, 17-24). Nel frattempo, una delle studentesse del gruppo, Patricia Gallagher, si era recata in cappella per pregare, e subito si era sentita investita dal senso della presenza dello Spirito del Risorto. Trascrivo la sua testimonianza così come essa stessa la racconta qualche anno dopo. Così scrive il teologo René Laurentin: "L’ho sentita dalle sue stesse labbra, il 21 Giugno 1974, a New Orleans. Eravamo tutti stanchi, dopo quella giornata di preghiera e di riflessione. Il nostro spirito era distratto. Non c’era animazione per preparare la festa di quella sera. Il Signore era al lavoro in noi, e noi non lo sapevamo. Volevo mettere un po’ di vita, organizzare qualcosa, così andai in cappella, per vedere se c’era qualcuno. Entrando mi sono inginocchiata e ho tremato, sentendo la presenza del Signore. Il timore mi aveva preso, eppure sentivo soltanto il desiderio di stare lˆ e pregare. Ma ancora mi dicevo: "Abbiamo già pregato abbastanza, oggi. Adesso potremmo anche fare un p˜ di festa per i nostri fratelli". Uno studente che si trovava lì, mi disse: "Patty, non capisco... Sta accadendo qualcosa che non era nei nostri programmi". Gli risposi: "Voglio pregare". E ho improvvisato una preghiera: "Signore, non so cosa vuoi da me, ma io sono pronta". Allora l’amore di Dio mi si fece sensibile: fu un’esperienza. Ero prostrata a terra, invasa dalla follia di quell’amore. Io, che non sapevo assolutamente nulla di teologia e non ero mai stata educata in scuole cattoliche, restavo lì prostrata, realizzando così quello che aveva detto sant’Agostino: "Signore ci avete fatti per Voi e noi non troveremo pace se non in Voi". Ho capito che anche gli altri stavano facendo in quel momento la stessa esperienza" (Il movimento, 15). Tutti quanti, infatti, furono investiti da una ondata di spiritualità: "Alcuni lodavano Dio con lingue sconosciute, altri piangevano silenziosamente per la gioia, altri ancora pregavano e cantavano. Pregarono dalle dieci di notte alle cinque del mattino. Non tutti furono immediatamente toccati ma, durante quella notte, Dio si fece guida di ciascuno in modo meraviglioso" (Ranaghan, Il ritorno, 27). Scossi da questi intensi avvenimenti, i convenuti al ritiro si radunarono in cappella, ponendosi in umile ascolto dello Spirito e in piena disponibilità ad accogliere la Sua azione, che non tardi a farsi sentire. Realtà? Suggestione? Gli interessati, più che insistere sullo straordinario, amano attestare il fatto della trasformazione interiore, che si è verificata in loro sotto l’influsso delle mozioni dello Spirito Santo. In che cosa è consistita questa loro trasformazione? Essi parlano di senso di pace e di gioia inesprimibile che ha invaso le loro esistenze, di una singolare attrazione verso la lettura e la meditazione della Sacra Scrittura, dell’acquisizione di una più viva coscienza dell’amore di Dio e della vita di comunione con Lui, del bisogno incontenibile di glorificarLo nella preghiera di lode, del desiderio di affidare a Cristo la direzione della propria vita, dello slancio generoso e del coraggio nel renderGli testimonianza senza timori o reticenze, dell’urgenza di uscire dalla mediocrità e dal formalismo per vivere con maggiore consapevolezza gli impegni cristiani (Cf. Ranaghan, Il ritorno, 29). Questo incontro memorabile è passato alla storia del Rinnovamento cattolico, come il famoso "Week-end Duquesne", che segna l’inizio, non più a livello di singoli, ma di un gruppo, del movimento carismatico nella Chiesa Cattolica. Da questo momento il gruppo carismatico cattolico di Duquesne cominciò a camminare da solo e di tanto in tanto s’incontravano nelle loro case per pregare. In uno di questi incontri di preghiera, tenutesi a casa dei coniugi Kevin e Dorothy Ranaghan, vi partecipò anche padre Edward D. O ‘Cannor. Si pregò con grande fervore. Non si ebbero lì per lì doni eccezionali, che apparvero gradualmente nei giorni successivi come testimonia Egli stesso (O' Connor D. E., The Pentecostal Moviment in the Catholic Church, Notre Dame (Indiana) 1971, 42-48). Il fuoco, fatto discendere dallo Spirito sui giovani cattolici dell’Università di Pittsburg, si propagò con la rapidità del vento. Nel giro di poche settimane quelle scintille di amore divino intensissimo, trasportate da coloro che avevano ricevuto il "Battesimo nello Spirito", giunsero ad incendiare gli ambienti più diversi e più lontani, incominciando dall’Università di Notre Dame (a South Bend, nell’lndiana), retta dalla congregazione della Sacra Croce, dove il 4 Marzo era previsto un incontro di preghiera. Vi intervenne Ralph Keifere, che testimoniò tra l’altro: "Io non ho bisogno di credere alla Pentecoste perché l’ho vista". L’esperienza si divulgò in parrocchie e conventi di molte parti del Paese. Nel 1980 tale Ufficio fu trasferito a Roma col nome di ICCRO (International Catholic Carismatic Renewal Services Office). Il Rinnovamento nello Spirito è il più diffuso movimento ecclesiale dei nostri tempi. Secondo una stima numerica, si parla di oltre 60milioni di cattolici, presenti ormai in ogni nazione. |