Prima tappa: la lode

 

Bisogna precisare che questa preghiera non è una novità né una esclusività del Rinnovamento, anche se ha il merito di averla fatta riscoprire. La lode è presente già nella tradizione ebraica, sono molti i Talmud che esprimono questo tipo di preghiera (CALISI M, La lode nella tradizione ebraica, in "Alleluja" 4(1977), 6-7).

Già nell’Antico Testamento troviamo inni di lode (Is 25; 42,10-13; Na 1,-8), così come lo sono molli salmi (Molti salmi sono preghiere o inni di lode- La loro struttura e semplice. Una breve introduzione dà il tono di lode: "Anima mia, loda il Signore. lo loderò il Signore finché avrò vita" (SaI 146), "Cantate con giubilo al Signore, o terre tutte" (100); "Anima mia, benedici il Signore" (103). Segue il contenuto della lode, quello per il quale il salmo loda Dio: la creazione (cf. 104; 148), la sua bontà (cf. 103; 117; 145), i suoi interventi potenti nella storia (cm 135; 136), o semplicemente la sua gloria (cf. 29; 113). La conclusione ripete il grido iniziale di lode, come "Lodate il Signore o "O Signore, nostro Dio, quando è grande il tuo nome su tutta la terra" (8). Oppure la conclusione riassume i temi principali di lode contenuti nel corpo del salmo: "Perché il Signore è buono; in eterno dura la sua misericordia, e rimane fedele per latte le generazioni" (100).

Nel Nuovo Testamento, Luca dà molta importanza alla lode: nel Vangelo con il Magniflcat di Maria(Lc 1,46-55) con il cantico di Zaccaria(Lc 1,68-79), e con quello degli angeli e dei pastori che lodano e glorificano Dio alla nascita di Gesù; negli Atti degli Apostoli ci sono altri esempi di lode(At 3,8-9; 4,21; 10,46; 11,18; 19,17; 21,20). Così nelle lettere di San Paolo ci sono molte acclamazioni di lode, e Paolo ci dice che noi che abbiamo "sperato in Cristo, siamo destinati a vivere, a lode della sua gloria" (Ef 1,12). Dio e l’Agnello sono lodati in cielo, dai vegliardi, nella visione dell’Apocalisse di Giovanni (4,8-11; 11,16-17;). Sant’Ignazio, all’inizio dei suoi esercizi spirituali, nel "Principio e fondamento" scrive: "L’uomo fu creato per la lode". La vocazione profonda dell’uomo è lodare Dio(De Monlèon A., La lode è la nostra vocazione, in Rinnovamento nello Spirito 10(1989),6-8) per l’eternità. Dio ha voluto fan di noi il popolo che "si è acquistato a lode della sua gloria" (Ef 1,6). Jean Viannen, Curato d’Ars, disse: "Dio ha donato all’uomo la bocca, perché lo lodasse"(De Chaterac D. e Moens J., La lode, in "Rinnovamento nello Spirito Santo" 74(1992), 34-35).

I salmi invitano a lodare il Signore con la bocca, le labbra e la lingua. "Benedirà il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode" (Sai 34,2); "Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio" (44,4); "Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode" (51,17); "con voci di gioia ti loderà la mia bocca" (66,6b); "Della tua lode è piena li mia bocca, della tua gloria, tutto il giorno" (71,8); "A lui ho rivolto il mio grido, la mia lingua cantò la sua lode" (66,17); "Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode" (63,4b); "Il Signore mi ha dato in ricompensa una lingua, con cui lo loderò" (Sii 51,22).

A questo punto è bene chiarire una cosa: Dio non ci ha creati perché aveva bisogno della nostra lode. Sant’Agostino scrive che "la lode non serve al Signore, non gli aggiunge niente; ma la lode è di aiuto a noi, ci serve, ci aiuta a crescere"(Commento al Salmo 102,4, in Opera, vol XXVII, 583). E ancora: "Non è che Dio cresca per le nostre lodi, ma noi si" (Commento al Salmo 134, in Opera, vol. XXVIII, 335).

Ma che cosa significa lodare? "Lodare è elogiare. È applaudire. E congratularsi. E parlare bene di qualcuno. È ingrandire ed esaltare"(Alirio J. Pedrini, Come partecipare ai gruppi di preghiera del RnS, Ed. RnS, Roma 1990, 11).

I motivi per lodare il Signore sono mille. Pedrini, nel testo citato, li riassume in tre grandi gruppi: per quello che Dio è; per quello che ha fatto e fa nel creato; per quello che ha fatto e continuerà a fare per te.

Posso lodare il Signore per la sua bontà, il suo amore, la sua saggezza, la sua infinita grandezza. Posso lodarlo per la sua creazione e per ogni parte di essa, per la sua azione salvifica, per tutto, insomma, dal momento che egli è il Padrone di ogni cosa. Lo glorificherò perché è il Dio che è (Catechismo Chiesa Cattolica, 2639), perché ha creato l’universo, per il mondo in cui continuamente opera. Agostino scrive: "La nostra felicità nell’eternità sarà la lode. Nessuno potrà essere adatto a questo avvenire, se non si esercita da ora. E per questo che fin da oggi lodiamo Dio"(Commento al Salmo 148, in Opera, vol. XXVIII, 865).