Questione di terminologia riguardo al nome
Mentre in tutto il mondo il movimento viene chiamato "Rinnovamento Carismatico cattolico" in Italia si preferisce chiamarlo: "Rinnovamento nello Spirito Santo", "Gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo", o semplicemente "Gruppi del Rinnovamento". Tale differenza nella terminologia scaturisce da una serie di obiezioni sollevate contro il termine "Carismatico", da parte di osservatori benevoli, compreso l’eminente teologo Yves Congar (in Charismatique, ou quoi?, in La Croix, 19 gennaio 1974, Paris (Quotidien cattolique d’information), 10-11). "Nessuno può dirsi carismatico - afferma - perché tutta la Chiesa é carismatica ed all’interno di essa non vi sono cristiani di serie A e serie B". Il Cardinale Willebrands, del Segretariato per l’Unione dei cristiani, intervenendo al III Congresso Iternazionale del movimento carismatico cattolico che si tenne a Roma, presso le catacombe di san Callisto dal 16 al 19 maggio 1975, ebbe fra l’altro ad affermare: "Ci sono carismatici perché la Chiesa é carismatica. Una delle missione dei carismatici è di ricordare a tutti i cristiani che lo sono" (18 maggio 1975, Pentecoste). "Stiamo assistendo all’avvio di un nuovo movimento assai promettente", ne concludeva padre Congar "Bisogna trovargli un nome cui nessuno possa rimproverare niente"(in Charismatique, ou quoi?, in La Croix, 19 gennaio 1974, Paris (Quotidien cattolique d’information), 10-11). René Laurentin rispose che questa obiezione non è fondata: benché tutti i cristiani siano in "compagnia di Gesù", ciò non ha impedito il formarsi di una Congregazione religiosa con quel nome e non ha creato un complesso di inferiorità negli altri cristiani (in Il movimento carismatico: rinnovamento profetico o neo-consevatorismo, in Concilium 1(1981), 69). Il prof. Salvatore Cultrera, che, assieme ad altri teologi, ebbe l’incarico di scegliere la nuova denominazione, in un articolo spiega il motivo per cui è stato scelto "Rinnovamento nello Spirito" (Cultrera S., Perché ci chiamiamo "Rinnovamento nello Spirito", in Alleluya 2(1991), 4; Cf. anche Mattei Giammarco, Rinnovamento carismatico o Rinnovamento nello Spirito?, in Rinnovamento nello Spirito, 12(1992), 28). Già prima di questa decisione gli autori del Documento di Malines (uno studio sul Rinnovamento promosso, insieme ad altri, dal cardinale Suenens) avevano scritto: "Lo Spirito Santo e i suoi carismi fanno costitutivamente parte della natura della Chiesa in quanto doni gratuiti, non è possibile che la Chiesa esista senza l’uno o gli altri. Senza lo Spirito e i suoi carismi non c’è Chiesa. E’ dunque fuori questione che un gruppo o un movimento particolare, all’interno della Chiesa, rivendichi una specie di monopolio dello Spirito e dei suoi carismi... In questo senso ogni cristiano è un carismatico"(Il Rinnovamento Carismatico. Orientamenti teologici e pastorali, Paoline, Alba 1976, 23-24). "In Italia, come in altre nazioni, si preferisce la dicitura Rinnovamento nello Spirito, perché la precedente appare limitante e può dare l’impressione di un monopolio sui carismi"(Panciera M. (a cura di), Supplemento al n. 96 di "Avvenire" del 23 aprile 1989, 4-5). Ad ogni modo, l’una o l’altra denominazione sono equivalenti: questo ci viene confermato autorevolmente dal Decreto emesso dal Pontificio Consiglio per i Laici (n. 1565/93 AIC-73) in data 14 Settembre 1993, firmato da S. Em.za Rev.ma il Cardinale Eduardo Pironio e controfirmato da S. Em.za Rev.ma Mons. Paul J. Cordes, rispettivamente presidente e vicepresidente dello stesso organismo Pontificio citato sopra, nel quale, in premessa, viene detto fra l’altro: "Le correnti, i movimenti e le testimonianze di santità rinnovano la comunione e la missione della Chiesa, edificate attraverso i doni gerarchici e carismatici. Tra questi ci sono il Rinnovamento Carismatico Cattolico o il Rinnovamento nello Spirito e le nuove forme di comunità che nascono in esso". Noi incontriamo l’espressione "Rinnovamento nello Spirito" due volte nel Nuovo Testamento, in forma equivalenti. La prima volta la incontriamo nella lettera agli Efesini: "Dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente" (4,23). In questa pericope ci accorgiamo che "spirito" è scritta con la lettera minuscola e giustamente perché indica il "nostro" spirito, la parte più intima di noi stessi, quella che, di solito, la Scrittura definisce "cuore". In questo passo, la parola "spirito" indica il luogo dove bisogna rinnovarsi, nel nostro intimo. Questo, non è altro che l’oggetto del Rinnovamento; ora passiamo soggetto, che è delineato nel brano sempre della lettera a Tito: "Dio ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo" (3,5). Si può notare che in quest’altro passo la parola "Spirito" è scritta con la lettera maiuscola, perché non indica il "nostro", ma quello di Dio. Da questa espressione prende nome il movimento: "Lo chiamiamo ‘Rinnovamento nello Spirito’, perché crediamo che nei nostri tempi il Signore stia effondendo il suo Spirito per condurre i credenti già battezzati e cresimati a una nuova, più profonda accettazione della sua Signoria, e quindi a rinnovamento della loro vita cristiana" (Foglio, Il vero, II vol., 168). |