Presentazione
Sono parole di esperienza quelle che Francesco Pisano scrive sulla preghiera: gravide di silenzi, feconde di vissuto, suscitatrici di pace per chi le ascolta con spirito e cuore. La meditazione teologica – affinata nel paziente lavoro degli anni dalla tenacia e dall’amore dell’autore – nulla ha tolto alla franchezza della testimonianza: la bocca dice parole precise, ricche di documentazione e di confronto, ma non di meno parla per la sovrabbondanza del cuore. Come la Verità, la preghiera non è qualcosa che si possiede, è Qualcuno che ci possiede. Di questo vivente Signore, l’autore è innamorato cantore, e la preghiera di cui scrive è null’altro che l’essere nascosti con Cristo in Dio (cf. Col 3,3), in obbedienza alla Parola della rivelazione, custoditi nell’abissale silenzio di Dio. Ĕ la grande lezione della preghiera liturgica della Chiesa, che non ci porta a pregare un Dio, ma in Dio, per il Figlio, nello Spirito, il Padre, da cui proviene ogni dono perfetto. E il libro è un itinerario prezioso che suggerisce tempi e luoghi e forme della preghiera, non come arida tecnica, ma come voce di un vissuto che si fa contagioso ed attraente. Un inno dell’Amante, un rendere ragione dell’unica ragione che dia gioia e forza per continuare a vivere e a sperare: l’amore. Perciò questo è un libro importante: nella sua umiltà, ci riporta all’essenziale. Fa risuonare per noi la certezza di Paolo, che nulla vale se non abbiamo l’amore (cf. 1Cor 13). Ci ricorda che ciò che dà senso e valore non è un atto di fredda convinzione intellettuale, ma questo atto in quanto scaturente da un cuore che ama, e amando spera: "Essere innamorati di Dio, in quanto sperimentato – scrive il gesuita Bernard Lonergan, una delle menti speculative più alte del Novecento cristiano – è essere innamorati in maniera che non conosce limite alcuno. Ogni amore è donazione di sé, ma essere innamorati di Dio è essere innamorati senza limiti, né restrizioni, né condizioni, né riserve. Come il nostro potere illimitato di domandare scaturisce la nostra capacità di autotrascendenza, così l’essere innamorati in maniera illimitata scaturisce l’attenzione propria di siffatta capacità. Questa attuazione… smantella e abolisce l’orizzonte entro il quale finora si verificava la nostra conoscenza e la nostra scelta, e stabilisce un nuovo orizzonte nel quale l’amore di Dio transvalorerà i nostri valori, e gli occhi di questo amore trasformeranno la nostra conoscenza" (Il metodo in teologia, Brescia 1975,125s). La preghiera – santuario vivente dell’adorazione, luogo dell’esperienza sempre viva dell’essere innamorati di Dio e amati da lui, anche nella notte della prova e nel silenzio della fede in attesa – è allora la sorgente dove si aprono gli occhi della vita, dove si riscalda il cuore e più leggera si fa la fatica dei giorni, dove tutto può essere trasfigurato e rinascere e nuova esistenza in Dio. E questo non per pochi privilegiati, ma per tutti; non in luoghi speciali, ma nella dimora del cuore, dovunque esso palpiti, purché accetti di bruciare dell’amore più grande. Ĕ quanto tante esperienze personali e comunitarie del nostro tempo stanno mostrando nella Chiesa, a cominciare dalle più profonde e mature di quelle esperienze del Rinnovamento nello Spirito Santo di cui il libro è anche espressione e parola. E quanto l’autore dimostra, con una convinzione e una trasparenza, che a loro volta colpiscono e contagiano… don Bruno Forte |