RETE LOMBARDA
VERSO LA
COSTITUZIONE DELLA RETE LOMBARDA DEI COMITATI PER LA DIFESA
DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE
Il grado di vivibilità e di sostenibilità
ambientale del territorio lombardo sta notevolmente peggiorando. Questo è
quanto dicono tutta una serie di indicatori che attestano uno scadimento
dei parametri relativi alla qualità dell'aria, sistemi di trasporto,
rifiuti, qualità dell'acqua, siti contaminati, inquinamento acustico,
inquinamento elettromagnetico, ecc.
Siamo in presenza di una situazione di degrado e di crisi ambientale che
non è solo conseguenza di un dato quantitativo, l'alta densità degli
insediamenti produttivi, residenziali, o di modelli di consumo e di
trasporto tipicamente urbani. Questa situazione è anche e soprattutto il
frutto di una politica orientata all'abbandono di strumenti di
programmazione e di governo del territorio, di una politica orientata a
dare preminenza all'interesse privato rispetto all'interesse pubblico. Ed
ancora, nel corso di questi anni abbiamo assistito ad una politica di
sviluppo fondata su un'idea di crescita senza limiti, rivolta a rilanciare
la Lombardia come "territorio della competizione e della
produzione" tramite una piena valorizzazione economica - meglio
sarebbe dire pieno sfruttamento - dei fattori di contesto territoriale:
ambiente, risorse naturali, beni comuni, servizi. Tale, in
definitiva, è il progetto di Expo 2015. Presentato come un progetto che
mette al centro i temi agro alimentari in realtà Expo è il
paravento ideale dietro cui si nasconde una nuova ondata di speculazioni
immobiliari, cementificazioni, realizzazioni di grandi opere, autostrade,
alta velocità, ecc.
Di contro a questo modello di sviluppo che è causa di distruzioni
ambientali sempre più vistose e visibili si sono costruite nel corso
degli anni una molteplicità di iniziative di denuncia, di dibattito, di
mobilitazione. Iniziative ambientali e pratiche di partecipazione per lo
più agite sul piano locale, rivolte a difendere i propri territori dal
saccheggio e dalle privatizzazioni. Noi riteniamo che queste pratiche e
iniziative territoriali, al di là di essere una risposta fondamentale sul
terreno della difesa della qualità della vita e della salute,
rappresentano un potenziale di cambiamento, la possibilità di delineare
un altro modo di fare economia, di intendere lo sviluppo non più
incentrato sulla crescita fine a se stessa, ma basato sulla capacità di
interagire positivamente con i cicli ambientali. Una idea di sviluppo
qualitativo capace di ridurre e recuperare rifiuti, di fermare la
cementificazione e le grandi opere speculative, di affermare il diritto
alla mobilità nei termini di un rilancio delle diverse forme di
trasporto pubblico e collettivo, di approntare un politica energetica
fondata sul risparmio e le fonti rinnovabili, di attuare una politica di
risanamento territoriale e di riuso urbano, di attuare una politica di
difesa dei beni comuni, di contrastare i cambiamenti climatici tema quest'ultimo
per cui è prevista l'importante manifestazione nazionale del 7
giugno a Milano.
I comitati, le diverse realtà associative che operano sui temi
della salvaguardia del territorio e dell'ambiente possono rappresentare -
laddove la politica tradizionale allo stato attuale registra e segnala una
sua crisi profonda di rapporto con l'insediamento sociale - un terreno di
ricostruzione di una nuova stagione di partecipazione, di vertenze in
direzione di una difesa durevole delle risorse ambientali e territoriali,
di un ripensamento del nostro modello di sviluppo. Unitamente al
riconoscimento e alla valorizzazione piena di tutti i contributi, le
sollecitazioni che sono proprie di una politica di prossimità ci sembra
altrettanto importante costruire la dimensione di una riflessione e di un
intervento più a carattere regionale attraverso la condivisione di
obbiettivi comuni e molteplici..
A tal proposito, come persone, comitati, organismi vari impegnati a vario
titolo sui temi della salvaguardia del territorio e dell'ambiente, nonché
della difesa dei beni comuni, proponiamo un incontro regionale per dare
vita ad una rete aperta a tutti gli interessati - come già avviene in
Toscana e in altre regioni - quale strumento di supporto alle forme di
partecipazione, di mobilitazione, di vertenze presenti a livello locale.
L'incontro che si terrà sabato 14 giugno, ore 10- 16, presso la Sala
Conferenze presso il Teatro Donizzetti a Bergamo, piazza Cavour, sarà
brevemente introdotto da
Ezio Locatelli e Mario Agostinelli
e vedrà la partecipazione di
Alberto Asor Rosa
Promuovono, aderiscono e intervengono (primi nominativi): ), Mario
Agostinelli ( portavoce contratto mondiale energia), Ezio Locatelli
( già Consigliere regionale e Parlamentare, comitati ambientalisti vari),
Pino Vanacore (portavoce Unaltralombardia), Luigi Mara (Centro per la
Salute Giulio A. Maccacaro), Domenico Finguerra (Sindaco Cassinetta
di Lungagnano), Bruno Muratore (ex Dirigente Regione Lombardia-settore
Agricoltura), Ivana Brunato, Livio Muratore (Cgil Varese), Giorgio
Ferraresi (Politecnico di Milano), Gianni Beltrame (Professore di
urbanistica), Francesco Chiodelli (dipartimento architettura e
pianificazione del Politecnico di Milano), Francesco Macario (urbanista
nonché assessore al Comune di Bergamo), Fausto Amorino /Assessore
all'ambiente al Comune di Bergamo), Marco Caldiroli (Medicina
Democratica), Andrea Di Stefano (direttore rivista Valori), Franco
Morabito (Presidente Circolo Peppino Impastato Paullo), Antonio
Fiascone (Unaltralombardia Magenta), Paolo Cagna Ninchi (Unaltralombardia
Milano), Massimo Tafi (esperto di comunicazione, Varese),
Bianca Dacomo Antoni (Lista Fo), Luca Trada (No expo), Sergio Finardi (Attac
Italia), Andrea Savi (Associazione ex Fornace Rho), Antonio Corbelletti,
(Rete Green, Pavia), Dijiana Pavlovic (cittadina italiana, Comunità Rom),
Salvatore Amura (Vicepresidente Associazione Rete Nuovi Municipi), Roberto
Fumagalli (Presidente Circolo ambientale "Ilaria Alpi"
Merone-Como), Nicoletta Pirotta ( Territorio precario-Como), Massimo
Patrignani (Forum Ambientalista), Maurizio Mazzucchetti e Marina Zanella
(Comitato contro l'interporto di Montello), Matteo Gaddi (Associazione
culturale Punto Rosso), Davide Biolghini (Lilliput Milano), Rolando
Mastrodonato (Vivi e Progetta Milano), Amalia Navoni (Comitato San
Siro Milano), Franco Azzali (Lega Cultura di Piadena), Roberto
Molinari (Forum Sinistra Canegrate), Sergio Cordibella (ex Consigliere
regionale), Sergio Clerici (No Polo logistico, Arese),
Tronconi Pierattilio (No centrale di Bertonico), Adriano Pirotta
(ingegnere, esperto in trasporti e territorio), Francesca Berardi
(Comitato per l'acqua pubblica Cremona), Giorgio, Simone e Stefano Zenoni
(architetti), Emanuela Garibaldi (architetto), Marco Brusa (ingegnere
nucleare, consulente associazioni ambientaliste), Rocco Cordì (Unaltralombardia
Varese), Alessandro Moroni (Comitato promotore Parco Agricolo/Ecologico
Bergamo, Giovanna Galli (Comitato Ambientalista Treviglio), Pino Timpani
(Associazione per i Parchi del Vimercatese), Daniele Icari (Terra Nostra),
Rete Bassa Ceru, Mattia Avigo (Collettivo uscita di sicurezza), Comitato
per la salvaguardia sociale e ambientale della Martinella, Paolo
Longaretti (Comitato di Levate), Alberto Scanzi (Presidente Circolo
Gramsci di Bergamo), Adele Ghilardi (Comitato pendolari Romano di
Lombardia), Anna e Joris Bettoni (Tavernola Democratica), Adriana Beretta
(Comitato ecologico Caravaggese), Milvo Ferrandi (Comitato per Redona),
Claudio Sala (Comitato contro il megacentro commerciale di Quitntano),
Vittorio Armanni (consigliere provinciale di Bergamo), Luca Benedini
(Codiamsa di Mantova). Partecipa Ezio Corradi (coordinamento dei Comitati
ambientalisti Lombardia)
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