MALPENSA-BOFFALORA
30 MARZO 2008:
INAUGURAZIONE
L’aeroporto
di Malpensa, a 45 km. da Milano, si trova tra due autostrade e poteva
essere logico pensare che dovesse essere collegato con entrambe. Il
collegamento con la A8 è stato “ammodernato” grazie ai mondiali di
calcio “Italia 90” ma è costituito da un “budello” a due
carreggiate senza corsie di emergenza e, quindi, con svincoli molto
pericolosi. La Malpensa-Boffalora, collegamento con la
A4, che viene inaugurata oggi, ca. 10 anni dopo l’apertura
dell’ampliamento di Malpensa, è quindi un esempio di programmazione
fallita. Viene inaugurata solo oggi, mentre se ne parla dal 1998
(anno di inaugurazione di Malpensa 2000), oggi, quando si parla di
ridimensionare Alitalia e Malpensa. E’ tuttavia doveroso chiedersi perché
c’è voluto così tanto tempo, così come altrettanto tempo ci vorrà
per completare il raccordo FFSS-Ferrovie Nord a Castellanza per il
collegamento delle FFSS da MICentrale a Malpensa. In compenso è stato
progettato un assurdo (tanto costoso quanto devastante sotto il profilo di
impatto ambientale) collegamento denominato “Accesso ferroviario da nord
a Malpensa”. Progetti “faraonici”, senza avere, dei
faraoni, né le risorse economiche, né le capacità decisionali, né gli
spazi per realizzarli. E’ fin troppo evidente che l’area di Malpensa
non è in grado di ospitare un hub, se non a prezzi economici, sociali e
ambientali impossibili da sostenere. La Boffalora-Malpensa ne è un
esempio paradigmatico: è un disastro ambientale. Questo
collegamento, lungo 18 km., è stato realizzato scavando una trincea larga
ca. 60 m e profonda ca. 10 m. Lo sbancamento ha riguardato 1.080.000 mq,
pari a 108 ettari, e sono stati rimossi qualcosa come 10 milioni di mc.
Questo per il tracciato, a cui va aggiunto un ulteriore consumo di suolo
per i 6 svincoli: in media uno svincolo ogni 3 km. Logico o assurdo?
Si
tratta inoltre di uno dei maggiori impatti ambientali causati da
infrastrutture nel Nord Italia dell’ultimo decennio: i
18 Km di trincea sono infatti tutti in un’area tutelata da un parco. Molti critici, cioè quei Tecnici che non sono pagati per
sostenere quel che serve ai cattivi politici ed ai pessimi Amministratori,
l’hanno definita , da tempo, un tragico sproposito. E inoltre, brillante, ironica e
satirica ciliegina sulla torta, amara, di questa cerimonia, l’inaugurazione
dell’opera tanto attesa e celebrata, coincide con il tracollo di
Malpensa, l’hub che non c’è, che non c’è mai stato. Ma se
Malpensa crescesse davvero fino ad un traffico di 40-50 milioni di
passeggeri/anno, più del doppio di quelli raggiunti finora, cosa faremmo
del territorio, del Parco Ticino, dei paesi e delle persone che vivono da
sempre intorno all’aeroporto e che finiranno sotto le nuove rotte? Si
propone ancora, per salvare Malpensa, di potenziare la sezione Cargo
24 ore su 24 (lo si dice con vanto: l’unico aeroporto,
in Europa, con i voli notturni...)
“Delocalizzeremo”
ancora altre migliaia di persone: a Tornavento, ad Arsago, a
Somma, com’è già stato deciso, ma non ancora attuato completamente, a
Case Nuove, Lonate e Ferno, perchè la delocalizzazione, oltre ad un costo
sociale, ne ha uno, altrettanto elevato, economico? Purtroppo non
è finita qui: altri danni incombono a partire dal prolungamento della
Malpensa- Boffalora fino alla Tangenziale Ovest, ulteriore devastazione
ambientale ed economica Noi non siamo contro il progresso, le
infrastrutture, lo sviluppo.
Siamo
contro un certo tipo di “sviluppo”, che va a favore dei grandi
interessi economici, delle speculazioni edilizie, dei “signori del
cemento” (e in questo caso dell’asfalto).
Malpensa,
al di la delle strumentali e paradossali polemiche e manifestazioni di
campagna elettorale, può benissimo rappresentare un aeroporto importante,
funzionale, redditizio ed attraente senza ulteriori colate di danaro
pubblico e cemento, e senza devastare ulteriormente il territorio,
semplicemente svolgendo un ruolo primario in un moderno e concreto”sistema
aeroportuale del Nord”, produttivo, funzionale, razionale, compatibile e
non necessariamente “malpensocentrico”. Anche perché, da sempre,
abbiamo avuto il sospetto che non di Malpensa 2000 si trattasse, ma di
2000 speculazioni su Malpensa...
Gallarate,
30 marzo 2008
Unione Comitati Comprensorio Malpensa
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