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Città Continua
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ELEZIONI
POLITICHE E DIFESA DEL TERRITORIO,
Risposte
di Emanuela Beacco, candidata alla camera dei deputati Domanda N°1: La cementificazione del territorio
Come
pensa di porre fine a questo meccanismo? Sarebbe
disposto a farsi promotore di una legge nazionale che ponga fine alla possibilità
di finanziare la spesa corrente dei comuni con gli oneri di urbanizzazione come
del resto avveniva prima del 2001? Come ho già avuto modo
di evidenziare in tempi non
sospetti ( cfr. qui
) per porre rimedio a quella che si sta sempre più configurando come una “vera
e propria alluvione cementificatizia”del nostro territorio è necessario,
innanzitutto, intervenire sulla normativa fiscale, espungendo dal nostro
ordinamento quella disposizione, introdotta dalla L.
finanziaria del 2001, e confermata da tutti i governi successivi, che
conferisce ai Comuni la facoltà di finanziare le c.d “spese correnti” (vale
a dire “costo dei dipendenti, servizi e simili”) con gli oneri di
urbanizzazione, cioè con la “contropartita in termini economici”
che il privato deve corrispondere all’ente locale in cambio dell’assenso
all’edificazione Nel corso della mia
esperienza di amministratrice locale, ho, potuto e dovuto, constatare che
nell’ambito di un sistema caratterizzato da una sempre progressiva e maggiore
riduzione dei finanziamenti statali ai comuni, anche i Sindaci “più
virtuosi”, per garantire ai loro cittadini quei servizi cui hanno diritto, per
evitare di ricorrere all’aumento della pressione fiscale (ICI – addizionale
IRPEF) sono costretti a ricorrere ad una vera e “propria vendita del
suolo”. La mia risposta è, pertanto, “assolutamente si”. E’, peraltro, chiaro
che l’eliminazione della norma sugli oneri di urbanizzazione deve essere
accompagnata – se non si vuole fare inutile demagogia - dall’individuazione
di nuovi introiti per le casse comunali. Gli
enti locali non possono essere abbandonati a se “stessi”, occorre garantire
loro, con una seria riforma, che dia piena attuazione al federalismo fiscale
previsto dall’art. 119 della Costituzione, le risorse di cui necessitano. Domanda
N°2 La riqualificazione delle volumetrie esistenti senza ulteriore consumo di
suolo. Lei
pensa che anche in Brianza sia possibile promuovere lo sviluppo delle comunità
abitative riqualificando l'esistente e senza nuovo consumo di suolo? Se verrà
eletto, porrà al centro della sua azione politica leggi urbanistiche per il
recupero e la riqualificazione dei centri storici dei nostri
paesi ? Crede che il recupero dei centri storici possa essere anche un modo per
salvaguardare l’identità delle nostre comunità? Triplo “SI” -
La riqualificazione del tessuto urbano esistente non può costituire solo
“un possibile” modo di sviluppo, ma deve diventare il vero principio
ispiratore di ogni scelta di pianificazione territoriale.
Occorre, come
evidenziato nel programma del Partito Democratico “minimizzare
il consumo di suolo vergine, di green land,.. puntare invece sulla
riqualificazione delle brown lands, le aree già costruite”. Infatti, il
recupero delle aree industriali dismesse ovvero dei centri storici fatiscenti,
da incentivare con normative (nazionali e regionali, secondo la rispettiva
competenza) ad hoc, non solo evita il consumo di nuovo territorio “vergine”,
ma rappresenta l’imperdibile opportunità di ridisegnare i centri storici dei
nostri comuni, per rivitalizzarli,
per connettere il tessuto urbano, per creare nuovi spazi urbani di aggregazione.
Per rendere le
nostre città più vivibili e belle, e conseguentemente, farle percepire ai
nostri cittadini come più sicure. Domanda N° 3 Autostrada PedemontanaL'Autostrada
Pedemontana a nostro avviso nasce vecchia (promuove ancora il trasporto su gomma
quando il petrolio sta per finire, è il grimaldello per una
grande e ulteriore cementificazione del nostro territorio, distrugge il
poco verde e l'agricoltura che resta nel Nord Milano). E' disponibile ad
impegnarsi per l'accantonamento del progetto favorendo invece la
riqualificazione della rete stradale esistente? Pur essendo
contraria ad un incremento del trasporto su gomma, non credo che, oggi, sia
realistico pensare di impedire la realizzazione di quest’opera
infrastrutturale. Diventa, allora, indispensabile “governarla” promuovendo
una progettazione che ne riduca l’impatto ambientale: lavorando in modo
sinergico e coordinato per perseguire, nell’ambito di una progettazione
sovra-comunale, la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione delle aree
rimaste libere sottraendole ai processi speculativi; realizzando parchi urbani -
spina dorsale di un corridoio ecologico che colleghi i polmoni verdi della
provincia di Monza e Brianza (Parco Valle Lambro, Parco delle Groane, Parco
Brianza Centrale..); sottraendo le aree "libere" attraversate dal
tracciato della Pedemontana all’edificazione per destinarle ad opere
ambientali “di qualità”; opponendosi al progetto di Legge
Regionale che consente ai concessionari delle rete autostradali di realizzare
nelle loro vicinanze costruzioni “accessorie”.
Quindi, per tornare alle domande: Non credo, Si, Si
Assolutamente
SI Occorre, innanzitutto, privilegiare
ed incentivare il trasporto merci su ferro, rendendolo
per gli imprenditori più appetibile, efficiente ed economico di quello
su gomma, e migliorare il servizio di trasporto dei pendolari, con treni più
frequenti, puntuali e puliti e stazioni più curate ed accoglienti. Sono
necessari, poi, cospicui investimenti nel trasporto pubblico su gomma - nel
territorio Brianzolo particolarmente carente - per aumentare le tratte
ed incrementare il numero delle corse (
alcuni comuni, privi di collegamenti, sono
raggiungibili solo con auto private, su alcune linee
le corse sono coperte solo negli orari scolastici) . La
bicicletta dovrebbe diventare il vero strumento cui ricorrere per i piccoli
spostamenti: sono assolutamente favorevole a una rete ciclabile brianzola (che
venga correttamente progettata) Percentuale
degli investimenti: dipendesse da me, direi 70% sul trasporto pubblico e 30%
su strade ed autostrade .… utopistico? Domanda N°5 I parchi e La dorsale Verde. La
dorsale Verde è il progetto della Provincia di Milano che
si propone di mettere in rete, collegandoli tra loro, i parchi a nord di
Milano creando una fascia vede protetta dal Ticino all'Adda, simile a quella
esistente a sud del capoluogo e costituita dal Parco Agricolo sud Milano. Assolutamente “SI”, per il
resto rinvio alla risposta alla domanda sub n. 3 Domanda N° 6 La salvaguardia del Paesaggio ed il progetto Molta + BrianzaE’
d’accordo sulla considerazione fondamentale che il paesaggio è una risorsa?
E’ disponibile a prendere posizione contro le varianti urbanistiche approvate
dai singoli comuni che comportino un peggioramento del paesaggio (anche se
attuate da amministrazioni della sua stessa area politica)? Cosa pensa del
progetto sul paesaggio promosso dall’assessorato all’attuazione della
provincia di Monza e Brianza denominato “2009 Molta+Brianza”? “SI”.
Il paesaggio è una risorsa da salvaguardare e da tutelare. Quanto al
progetto 2009Molta + Brianza mi
sembra interessante: mi riprometto di approfondire il tema – dopo lo stress
della campagna elettorale - e di
verificare se la mia amministrazione vi ha aderito. Domanda N° 7 La nostra storia, , la nostra identità
I beni storici sono patrimonio della
collettività, devono restare di proprietà dell’ente pubblico, il quale ha
l’onere di provvedere alla loro conservazione
sì da renderli accessibili e fruibili da parte di tutta la comunità. Purtroppo, sappiamo bene, che questa
scelta spesso, deve fare i conti, con le “esigenze di bilancio” ( Ad esempio
nel mio comune, a Giussano abbiamo dovuto fare parecchi sacrifici per poter
ristrutturare e riqualificare di
una villa storica, c.d. Villa Sartirana, destinata, senza l’intervento
pubblico ad una probabile demolizione). Dove non è possibile una gestione
pubblica, occorre “porre ai privati dei paletti ben chiari” ai quali devono
attenersi nella riqualificazione e gestione di questi patrimoni,
regolamentandone anche la fruibilità da parte della collettività. Villa Reale: il governo deve trovare i soldi per ristrutturarla e mi piacerebbe diventasse
la prestigiosa sede degli uffici della futura provincia di Monza e
Brianza. Domanda N° 8 Un’agricoltura viva tutto intorno alle nostre città.
(patata di Oreno, Asparago di Mezzago)? Al
tema della buona agricoltura il programma del partito democratico dedica
particolare attenzione: si propone di
accorciare la filiera dei prodotti, valorizzando le produzioni biologiche
attraverso la creazione di un marchio per il Biologico Italiano, difendere
i marchi DOP e IGP a livello comunitario e in sede di accordi WTO. Domanda
N° 9 Gestione dei rifiuti La
Brianza ha raggiunto alti livelli di raccolta differenziata ma molto si deve
ancora da fare per raggiungere i valori delle comunità del Nord Europa anche
promuovendo la riduzione dei rifiuti alla fonte. L’azzeramento della
produzione dei rifiuti (sul modello della strategia Rifiuti
Zero di Seattle) è l’obiettivo cui tendere: obiettivo realizzabile,
chiaramente, nel lungo periodo. E visto che i grandi risultati
non nascono dal nulla, ma si perseguono e si ottengono grazie a tanti piccoli
passi, da seguire con costanza e metodo, a mio avviso è necessario: -
puntare
sull’economia del riciclaggio, migliorando la qualità e la quantità della
raccolta differenziata ( incentivando il compostaggio individuale) -
ridurre
progressivamente il consumo dei materiali non riciclabili:
potrebbero essere sufficienti piccoli accorgimenti, imponendo, ad
esempio, ai supermercati di utilizzare distributori di latte, di detersivi, ai quali,
ciascuno di noi, possa ricaricare il proprio contenitore. Non c’è nulla da
inventare: ma solo copiare dalle esperienze migliori.
-
intervenire
nella fase di produzione degli imballaggi, ponendo i costi del relativo
smaltimento direttamente in capo al produttore, che a quel, punto sarà
incentivato – o meglio costretto - a produrre oggetti che si possano
riutilizzare, riparare, riciclare o compostare. La raccolta differenziata “porta a porta” garantisce sicuramente una maggiore qualità nella
raccolta dei rifiuti e( senza contare che eviterebbe una serie di altri
problemi, legati allo scarso senso civico di alcuni dei nostri concittadini,
quali i rifiuti indistintamente abbandonati
ai bordi delle strade o davanti alle campane del vetro). Essa, non va dimenticato, pone
tuttavia un problema legato ai costi del servizio che finisce per
gravare sulle casse comunali. Si ritorna, quindi, al problema della
fiscalità e del federalismo fiscale sollevato alla risposta di cui al punto
sub. 1 Sui
termovalorizzatori, mi sembra che, almeno per il momento non se ne possa
fare a meno. Domanda N° 10 Energie rinnovabili e risparmio energetico
Formazione,
formazione, formazione agli amministratori ed agli operatori! Inserimento nei
regolamenti edilizi locali di prescrizioni volte a promuovere l’isolamento
termico. Domanda N°11 Tutela delle acqueSeveso, Olona, Lambro ,
Molgora, Rio Vallone, Villoresi. Bisogna
intervenire sul ciclo dell’acqua incentivando il rispetto delle falde, punendo
rigorosamente chi le inquina, ed utilizzando gli introiti delle sanzioni per le
bonifiche ambientali. Rimedio
fondamentale: potenziare il sistema
dei controlli e quello
sanzionatorio. Contemporaneamente
occorre incoraggiare la riduzione dei consumi idrici (cfr. utilizzo, ad es., di
impianti tecnologici efficienti, riuso dell’acqua piovana, formazione e
informazione dei cittadini ad un consumo responsabile di questa importante
risorsa).
Domanda N°12 La biodiversità per l’ambiente, per l’uomo, per le generazioni future.
L'Italia ha
firmato nel 2005 un protocollo internazionale (Cowntdown 2010) impegnandosi a fermare
entro il 2010 la perdita di biodiversità, nonché a sensibilizzare l'opinione
pubblica. La
pratica quotidiana, ci dice che
ancora molto c'è da fare per conservare quanto c'è rimasto, non di rado di particolare
valore anche qui in Brianza. Che tipo di interventi pensa di attuare per la difesa
della biodiversità in Brianza ? La
tutela della biodiversità passa, necessariamente, attraverso la salvaguardia e la preservazione
dei singoli habitat (zone umide, zone boschive, aree agricole). Azioni
concrete: tutela dell’ambiente; solo così se ne
preserva la flora e la fauna (anche quella “di passaggio” es. uccelli migratori che trovano ambiti idonei per nidificare) |