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ELEZIONI POLITICHE E DIFESA DEL TERRITORIO,
RIVOLGIAMO 12 SEMPLICI DOMANDE AI CANDIDATI DI MONZA BRIANZA

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


SEN. Gianni Confalonieri CANDIDATO DI MONZA E BRIANZA AL SENATO, NELLE LISTE DE LA SINISTRA L’ARCOBALENO

 

Domanda N°1: La cementificazione del territorio
Il primo problema ambientale per la Brianza di oggi è dato dall’urbanizzazione eccessiva, un processo che sembra non avere fine. La pratica del finanziamento degli enti locali tramite gli oneri di urbanizzazione ha portato al meccanismo perverso per cui le amministrazioni comunali alla ricerca di fondi per dotare i comuni di servizi (strade, scuole, fognature, ecc. ) tendono a sacrificare alla cementificazione sempre nuovi pezzi di territorio.
I nuovi insediamenti però richiedono anch’essi servizi e quindi i comuni sono costretti a svendere nuovi pezzi di territorio, in un ciclo perverso e senza fine. Da questa spirale si può però uscire come ha fatto il comune lombardo di Cassinetta di Lugagnano(MI) che ha redatto, col consenso della popolazione, un Piano di Governo del Territorio a crescita zero.
Come pensa di porre fine a questo meccanismo? Sarebbe disposto a farsi promotore di una legge nazionale che ponga fine alla possibilità di finanziare la spesa corrente dei comuni con gli oneri di urbanizzazione come del resto avveniva prima del 2001?

Nel corso della scorsa legislatura la mia forza politica ha presentato una proposta di legge per il governo del territorio, da troppo tempo assente nel nostro Paese, con l’obiettivo di governare i processi di trasformazione del territorio e, allo stesso tempo, di contenere il consumo del suolo.

Allo stesso tempo, abbiamo esplicitato la nostra preoccupazione in merito alla pericolosa spirale che si poteva innescare con l’utilizzo da parte dei Comuni di una quota degli oneri di urbanizzazione per finanziare le spese correnti. E a questo proposito  ci siamo, peraltro, fatti carico della presentazione in diversi Comuni di ordini del giorno per evitare o, almeno, limitare il ricorso a tale pratica.

Ritengo che, in occasione della discussione della legge nazionale per il governo del territorio o della prima finanziaria utile, questa norma potrà essere rivista, anche attraverso l’introduzione di un sistema incentivante (penso anche a trasferimenti di risorse) per i comuni virtuosi, premiandone il risparmio di suolo.

Domanda N°2 La riqualificazione delle volumetrie esistenti senza ulteriore consumo di suolo.
Lei pensa che anche in Brianza sia possibile promuovere lo sviluppo delle comunità abitative riqualificando l'esistente e senza nuovo consumo di suolo? Se verrà eletto, porrà al centro della sua azione politica leggi urbanistiche per il recupero e la riqualificazione dei centri storici dei nostri paesi ? Crede che il recupero dei centri storici possa essere anche un modo per salvaguardare l’identità delle nostre comunità?

In Brianza, nonostante la grande quantità di patrimonio immobiliare messo sul mercato privato, continua ad esserci una grande richiesta abitativa, in particolare per quelle categorie sociali che al mercato privato non riescono ad accedere. La Brianza è anche l’area in cui più alto è l’indebitamento delle famiglie per fare fronte al problema casa. Nella scorsa legislatura sono stato il relatore di un’importante legge per fermare gli sfratti e per rilanciare, in tutte le sue forme e con importanti risorse, il protagonismo dell’ente pubblico in questo settore. Detto ciò, ritengo che debba esserci un grande impegno per aumentare il patrimonio pubblico e privato delle case da locare, alla luce della grande mobilità e precarietà lavorativa (anche qui in Brianza) e dell’incertezza per le giovani generazioni di far fronte al pagamento delle rate di mutuo. Ciò significa intervenire non solo immettendo nuove abitazioni, ma anche e soprattutto su quelle sfitte. Ritengo poi che grande attenzione vada posta alla riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, in particolar modo quello presente negli insediamenti dei centri storici. Può aiutare in tal senso una serie di politiche a sostegno delle ristrutturazioni, delle riqualificazioni urbane e dell’edilizia ad alto risparmio energetico. Infine, dovranno essere riprodotti e incentivati gli interventi di autocostruzione già sperimentati anche qui in Brianza, anche attraverso la pratica della ristrutturazione.

 

Domanda N° 3 Autostrada Pedemontana
L'Autostrada Pedemontana a nostro avviso nasce vecchia (promuove ancora il trasporto su gomma quando il petrolio sta per finire, è il grimaldello per una grande e ulteriore cementificazione del nostro territorio, distrugge il poco verde e l'agricoltura che resta nel Nord Milano). E' disponibile ad impegnarsi per l'accantonamento del progetto favorendo invece la riqualificazione della rete stradale esistente?
Nel caso l’autostrada Pedemontana dovesse essere realizzata, lei si impegnerà affinché le aree ad essa contigue e quelle di pertinenza delle opere complementari all’autostrada stessa, non possano essere destinate a nuova edificazione? Si impegnerà inoltre affinché PRIMA e non dopo la costruzione dell’autostrada vengano realizzate le promesse opere di compensazione ambientale?

Alla prima domanda risponde la mia storia personale, sia da cittadino che da politico impegnato - in Consiglio regionale prima e in Senato poi – a contrastare i progetti infrastrutturali che non andavano nella direzione di un riequilibrio modale dei trasporti, ovvero del trasferimento di quote significative di traffico di persone e di merci dalla strada alla rotaia, dal mezzo privato a quello pubblico. Alla battaglia sulla Pedemontana ho lungamente dedicato la mia azione politica, per molti anni sono stato fra i più strenui difensori del territorio contro progetti di questa portata invasiva; ho anche promosso progetti alternativi di mobilità, anche in questo scorcio di legislatura in Senato, in particolare per le infrastrutture ferroviarie lombarde e per la realizzazione dei contenuti del cosiddetto Protocollo del ferro della Brianza. Per ciò che concerne la modalità stradale, ritengo che il miglior intervento possibile sia quello della razionalizzazione della rete ordinaria in una logica di integrazione modale, attraverso la definizione di una chiara gerarchia stradale e di un importante intervento per la messa in sicurezza della stessa.

Per l’oggi, ritengo che, dopo aver preso atto di una sconfitta, si debba agire nella direzione del miglioramento del progetto, attraverso il pieno coinvolgimento e ascolto degli enti e delle comunità locali. Un miglioramento dell’opera e un importante progetto di compensazione ambientale sono i primi obiettivi. Ho da sempre insistito su un altro aspetto: la realizzazione della Pedemontana lombarda in assenza di una programmazione territoriale potrebbe dare vita a una proliferazione di interventi speculativi e di consumo del territorio. Ritengo quindi che si debba intervenire attraverso un piano territoriale d’area utile a prevenire tale pericolo e a consentire il governo dei processi di trasformazione del territorio della Brianza.

Concordo sul fatto che le opere di mitigazione e, soprattutto, quelle di compensazione vadano realizzate prima dell’infrastruttura e, quindi, mi impegnerò in tale direzione.

 

Domanda N°4 Risorse per la mobilità
Attualmente le risorse disponibili per la mobilità in Brianza sono state pressoché interamente destinate alle infrastrutture stradali. Lei è pronto invece a puntare con decisione sulla promozione del trasporto su ferro, sulla promozione del trasporto pubblico e sulle piste ciclabili? Quali sono le sue priorità? Percentualmente quanto investirebbe in trasporto pubblico e quanto sulle strade ed autostrade ? Crede nello sviluppo di una rete ciclabile brianzola?

Anche sul ferro abbiamo condotto una lunghissima battaglia, in particolare nelle ultime due finanziarie. Riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie, nuove metropolitane e servizi nelle aree urbane, nuovi treni per pendolari, maggiore e migliore trasporto pubblico locale: questo è stato il mio impegno prioritario in Consiglio regionale prima e in Senato poi. Alcuni impegni hanno portato anche a significativi risultati per ciò che concerne gli interventi inseriti nel Protocollo del ferro della Brianza. Dopo tante promesse, qualche fatto concreto, anche se non ancora sufficiente per risolvere i problemi della mobilità in quest’area.

Mille nuovi treni per i pendolari è il primo impegno che la Sinistra l’Arcobaleno ha assunto nel suo programma e che testimonia un progetto di mobilità alternativo, che si scontra con i grandi interessi finanziari e immobiliari che ruotano invece attorno alle grandi opere autostradali e all’alta velocità. Il mio impegno è sempre andato nella direzione di un processo di cambiamento del modello di trasporto; spero di poter continuare e completare l’azione avviata grazie alla fiducia degli elettori.

 

Domanda N°5 I parchi e La dorsale Verde.
La dorsale Verde è il progetto della Provincia di Milano che si propone di mettere in rete, collegandoli tra loro, i parchi a nord di Milano creando una fascia verde protetta dal Ticino all'Adda, simile a quella esistente a sud del capoluogo e costituita dal Parco Agricolo sud Milano.
Pensa di promuovere questo progetto? sarebbe disposto ad intervenire pubblicamente per difenderne la validità? Si batterà per modificare le norme di tutela dei Parchi Locali di Interesse sovracomunale al fine di consentire una conservazione duratura degli ambienti naturali in essi ricompresi?

Ritengo che il progetto della Dorsale Verde sia importante per il nostro territorio, che presenta uno dei più alti tassi di consumo del suolo e di densità abitativa. La Dorsale contribuisce alla tutela del territorio e alla salvaguardia degli equilibri biologici (oggi più che mai precari), ma non solo: essa potrebbe costituire l’innervatura di un progetto più complessivo di connessione e valorizzazione di importanti risorse ambientali di pregio del nostro territorio come la Valle Lambro, le Groane, il Curone ecc. Potrebbe costituire altresì l’elemento ordinatore della ricostruzione di un paesaggio e delle identità storiche e culturali, fin troppo trascurato in questi decenni. Un importante ruolo dovrà essere quello delle istituzioni, soprattutto nel definire gli strumenti utili a realizzare questo progetto e a rendere conseguenti tutti gli strumenti di pianificazione locale. Hanno una grande opportunità, quella delle tante persone e associazioni che si stanno muovendo in questi anni per la ricostruzione di una nuova sensibilità ambientale. Non ho alcuna difficoltà ad affermare che l’intera Sinistra Arcobaleno crede, dopo averne sostenuto la validità e la necessità all’interno dell’amministrazione provinciale di Milano di cui fa parte, in questo progetto. Confermo inoltre che ci siamo battuti, e continueremo a farlo in tutte le sedi, per valorizzare i Parchi, in ogni loro forma. Nella recente modifica della legge regionale 12/2005 ci siamo spesi per assegnare maggiore forza e valenza ai Parchi Locali di Interesse sovracomunale.

 

Domanda N° 6 La salvaguardia del Paesaggio ed il progetto Molta+Brianza
E’ d’accordo sulla considerazione fondamentale che il paesaggio è una risorsa? E’ disponibile a prendere posizione contro le varianti urbanistiche approvate dai singoli comuni che comportino un peggioramento del paesaggio (anche se attuate da amministrazioni della sua stessa area politica)? Cosa pensa del progetto sul paesaggio promosso dall’assessorato all’attuazione della provincia di Monza e Brianza denominato “2009 Molta+Brianza”?

Condivido pienamente questo progetto. In un processo costitutivo di una nuova entità istituzionale si è deciso non solo di valorizzare il patrimonio economico, ma anche quello culturale e territoriale, caratterizzandone gli aspetti identitari più peculiari. Non è poca cosa e, soprattutto, non è rituale. E’ una precisa scelta politica alla cui realizzazione abbiamo contribuito. Ci convince che anche il paesaggio divenga importante indicatore dell’eccellenza di un territorio.

Con Molta + Brianza si avvia un processo di integrazione tra diversi piani e valori territoriali che sono sempre stati concepiti e vissuti separatamente ma che, invece, necessitano una forte relazione affinché si possano determinare le condizioni necessarie per aumentare la qualità della vita per chi abita in questo territorio. Il valore ambientale, sociale, culturale della risorsa paesaggio è irrinunciabile. Per questo motivo, il progetto avviato dall’Assessorato all’Attuazione della nuova Provincia di Monza e Brianza costituisce una positiva e importante eredità per la futura Provincia, uno strumento coordinatore per gli enti presenti nel nostro territorio, a partire dai Comuni.

 

Domanda N° 7 La nostra storia, , la nostra identità
La salvaguardia del patrimonio storico-architettonico di Brianza rappresenta una eccezionale opportunità per il nostro territorio.
Cosa pensa della svendita dei beni storici che in molti casi ha de-facto dato la possibilità a privati di modificare per sempre la natura e l’utilizzo delle strutture adattandoli ad uno specifico progetto con fini di lucro ? Lei pensa che si debba cercare un incontro tra pubblico e privato ma mettendo al primo posto la conservazione del bene e della storia a beneficio della comunità? Cosa propone ad esempio per la salvaguardia della Villa Reale di Monza?

Senza alcun dubbio va salvaguardato il bene pubblico, rendendolo fruibile dalla popolazione. A questo proposito, va rilanciato il concetto culturale di bene comune, come nesso di identità culturale della comunità brianzola. Sono personalmente impegnato in questo obiettivo, e lo testimonia la mia esperienza di Presidente del Consorzio di Villa Greppi, a favore di molteplici attività e progetti di carattere culturale, capaci di mettere in connessione il nostro territorio anche con la dimensione internazionale.

In Brianza è presente un importante patrimonio architettonico, fatto di ville storiche (tra cui la Villa Reale di Monza del Piermarini), ma anche di tipologie edilizie (cascine, corti, case a ringhiera) e manufatti industriali che rappresentano una significativa testimonianza della storia di questo territorio. Alcuni sforzi in questi anni sono stati prodotti nella direzione della conservazione di questo patrimonio. Mancano ad oggi, ma so che la Provincia si sta muovendo anche in questa direzione, un livello e uno strumento di coordinamento e di valorizzazione di quelli che rischiano invece di restare singoli episodi di recupero architettonico.

La presenza di questo strumento e la creazione di una propria e vera rete ritengo siano il più grande antidoto alla svendita del patrimonio architettonico. Penso che gli alti costi del recupero siano solo uno dei problemi in questo settore. E’ ancora insufficiente la capacità progettuale e, conseguentemente, l’investimento da parte della pubblica amministrazione sulla messa in campo di tutte quelle sinergie portatrici di valore aggiunto.

Ripensare alle destinazioni funzionali utili al territorio e ai suoi cittadini, nell’ottica di una progettualità complessiva e multisettoriale: questa è la grande sfida.

 

Domanda N° 8 Un’agricoltura viva tutto intorno alle nostre città.
Molti cittadini si chiedono perché sono costretti ad acquistare prodotti agricoli che arrivano sugli scaffali dei nostri negozi da centinaia di chilometri di distanza quando ancora in Brianza esiste un tessuto agricolo che merita di essere valorizzato, in questo senso il progetto di filiera corta (sviluppato dal Distretto di economia solidale della Brianza), cioè il consumo locale dei prodotti agricoli prodotti nel nostro territorio, rappresenta un esempio concreto di come si possa salvaguardare l’ambiente e nel contempo promuovere una agricoltura di qualità.
I cittadini non vogliono rassegnarsi a considerare i terreni agricoli esistenti solo come spazi da occupare con nuovo cemento. Lei che ne pensa? Intende promuove azioni concrete per sostenere la filiera corta e la cosiddetta agricoltura periurbana ?
Intende promuovere azioni concrete per la tutela dei prodotti di qualità esistenti sul territorio (patata di Oreno, Asparago di Mezzago)?

Sì, l’agricoltura è un elemento d’importanza strategica per conservare il paesaggio e l’ambiente, aiutare e stimolare buone pratiche moderne, come la filiera corta. Per quanto detto nelle risposte precedenti, non posso che confermare come sarà determinante per questo settore fondamentale, tanto dal punto di vista economico che da quello biologico-ambientale, la capacità di governo del territorio. Le recenti accuse rivolte da taluni amministratori locali e da alcuni media alla Provincia di Milano di aver eccessivamente vincolato con destinazione agricola (l’unico vincolo che la Regione Lombardia governata dal centrodestra ha lasciato ai PTCP delle Province) il territorio della Brianza danno la precisa dimensione del problema. Il venir meno del paesaggio agrario costituirebbe una grossa perdita per il nostro territorio, per la nostra cultura identitaria.

Detto ciò, preservare una destinazione funzionale non basta. Occorre intervenire sulla dimensione e sulla qualità (organizzativa e del lavoro) delle aziende che producono in questo settore. Occorre anche intervenire con un programma a sostegno, appunto, della filiera corta.

Nel nostro programma abbiamo inoltre inserito la promozione e lo sviluppo dei gruppi di acquisto solidale e della vendita diretta a sostegno dei produttori e, contemporaneamente, dei consumatori. Sosteniamo la moratoria a livello europeo per gli OGM, a favore dell’agricoltura biologica e dei prodotti tipici. Vogliamo introdurre l’etichetta di origine per tutti gli alimenti e rafforzare i controlli sulla sicurezza dei cibi. La ricerca applicata a questo settore e il risparmio idrico sono altri punti a cui La Sinistra L’Arcobaleno dedicherà grande attenzione.

 

Domanda N° 9 Gestione dei rifiuti
La Brianza ha raggiunto alti livelli di raccolta differenziata ma molto si deve ancora da fare per raggiungere i valori delle comunità del Nord Europa anche promuovendo la riduzione dei rifiuti alla fonte.
Cosa pensa dell’obiettivo progressivo di azzerare la produzione di rifiuti?
Cosa pensa dell’estensione della raccolta differenziata porta a porta in tutti i comuni della Brianza? Cosa pensa dei termovalorizzatori (che il resto del mondo chiama più correttamente inceneritori)?

I buoni risultati della raccolta differenziata in Brianza sono stati raggiunti grazie alla sensibilità di alcuni amministratori e al senso civico dei cittadini brianzoli. Solo negli ultimi anni, anche grazie al consolidarsi dell’azione consortile, la raccolta differenziata si è diffusa sul territorio, seppure realizzata con metodologie differenti. Ma non è stato facile battere i grandi interessi che si celano dietro la costruzione degli inceneritori e delle discariche. In Lombardia, mentre si avviava la raccolta differenziata continuavano le politiche per incrementare le quote di rifiuto da avviare all’incenerimento. Abbiamo conosciuto anche importanti mobilitazioni sul territorio contro la costruzione di nuove discariche e inceneritori, le quali hanno contribuito a un’accelerazione nella diffusione della raccolta differenziata. Che ha poi prodotto per i Comuni minori costi di smaltimento del rifiuto.

Ora serve un nuovo approccio: occorre porre con forza il tema della riduzione della produzione del rifiuto. Si tratta di una innovazione della nostra cultura, dei nostri usi e dei nostri costumi. Un salto culturale che ci obbliga a confrontarci col modello di società, con quello di produzione, di distribuzione, di consumo delle merci e di dissipazione dell’energia. Va progettato un percorso di raccolta differenziata finalizzata al recupero e al riciclaggio; il tutto va connesso allo sviluppo di buone pratiche legate al risparmio e alla sobrietà nei consumi.

 

Domanda N° 10 Energie rinnovabili e risparmio energetico
Come pensa di promuovere il risparmio energetico ad esempio nella pubblica amministrazione?
Come intende promuovere attivamente l’uso delle energie rinnovabili e dei sistemi per il risparmio energetico in Brianza?

Su questo tema ho lavorato intensamente nel corso della legislatura nella Commissione Ambiente del Senato. Una delle note positive di questa esperienza governativa è stata l’inversione di tendenza rispetto alle politiche energetiche del passato, in particolare l’investimento sulle fonti alternative come il solare (fotovoltaico). Il problema dell’approvvigionamento energetico sarà il nodo principale per l’umanità nei prossimi anni; bisogna aiutare al massimo la ricerca e lo sviluppo di risorse energetiche rinnovabili e compatibili con l’ambiente dei territori. La Sinistra L’Arcobaleno ha tra i suoi punti programmatici la piena e completa attuazione delle misure previste dal Protocollo di Kyoto: oltre alla riduzione delle emissioni in atmosfera, entro il 2020 il 20% dell’energia primaria dovrà essere prodotta con fonti rinnovabili, dovrà essere risparmiato il 20% di energia attraverso un ampio recupero di efficienza energetica. Ritengo sia necessario un cambio generale del sistema energetico. Partire dal no al nucleare e progettare la progressiva fuoriuscita dall’uso dei combustibili fossili: il carbone e il petrolio. La Sinistra L’Arcobaleno propone un grande investimento pubblico: pannelli solari su tutti i tetti delle case e dei condomini. Un grande piano che permetterebbe risparmio energetico, diminuzione di inquinamento, risparmi sulle bollette dei cittadini, qualità nell’uso delle tecnologie avanzate, nella ricerca e nell’innovazione, oltre alla creazione di posti di lavoro.

 

Domanda N° 11 Tutela delle acque
Seveso, Olona, Lambro , Molgora, Rio Vallone, Villoresi.
I corsi d’acqua in Brianza presentano pressoché tutti il medesimo problema: sono inquinati, a volte paragonabili a fogne a cielo aperto e questo nonostante tutte le leggi a tutela delle acque presenti in Italia.
Quali misure intende promuovere per la bonifica e la salvaguardia delle nostre acque?

Nel nostro programma abbiamo inserito una proposta forte: l’introduzione dei reati ambientali nel codice penale. Non è ammissibile che inquinare “costi” meno che smaltire correttamente i rifiuti, in particolare quelli derivanti dai processi produttivi.

Per i nostri fiumi brianzoli qualcosa è stato fatto, anche dal punto legislativo, ma ancora moltissimo bisogna fare. Anche qui sono necessari l’aiuto e le spinte provenienti dal territorio. Esistono associazioni che monitorano in regime di volontariato la qualità delle acque, ma questa attività deve diventare una priorità delle amministrazioni locali, a cui bisogna fornire strumenti e risorse adeguate.

 

Domanda N°12 La biodiversità per l’ambiente, per l’uomo, per le generazioni future.
La varietà e la ricchezza delle specie animali e vegetali, nonché degli ambienti che li ospitano (cioè la biodiversità) sono un patrimonio di inestimabile valore, frutto di processi evolutivi durati come minimo migliaia di anni. La biodiversità è il motore che, insieme al sole, manda avanti il...."sistema pianeta"! La biodiversità è anche un valore culturale, un valore da trasmettere ai nostri figli.
L'Italia ha firmato nel 2005 un protocollo internazionale (Cowntdown 2010) impegnandosi a fermare entro il 2010 la perdita di biodiversità, nonché a sensibilizzare l'opinione pubblica. La pratica quotidiana, ci dice che ancora molto c'è da fare per conservare quanto c'è rimasto, non di rado di particolare valore anche qui in Brianza.
Che tipo di interventi pensa di attuare per la difesa della biodiversità in Brianza ?

 

Anche la biodiversità è uno dei temi principali da ricomprendere nelle tematiche ambientali. L’Italia è il Paese europeo con la maggiore biodiversità, ma rischia di perderla per l’azione dell’uomo e dei cambiamenti climatici. La Sinistra L’Arcobaleno propone una Strategia Nazionale di attuazione della Convenzione sulla diversità biologica. In Brianza abbiamo il compito di aumentare maggiormente le sensibilità e coniugare la salvaguardia del suolo con lo sviluppo di moderne agricolture fortemente legate alle genuinità autoctone.