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ELEZIONI POLITICHE E DIFESA DEL TERRITORIO,
RIVOLGIAMO 12 SEMPLICI DOMANDE AI CANDIDATI DI MONZA E BRIANZA

ELEZIONI POLITICHE E DIFESA DEL TERRITORIO,

 
 

Vincenzo Ascrizzi CANDIDATO DI MONZA E BRIANZA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI PER LOMBARDIA 1 NELLE LISTE DE LA SINISTRA L’ARCOBALENO.

Domanda N°1: La cementificazione del territorio
Il primo problema ambientale per la Brianza di oggi è dato dall’urbanizzazione eccessiva, un processo che sembra non avere fine. La pratica del finanziamento degli enti locali tramite gli oneri di urbanizzazione ha portato al meccanismo perverso per cui le amministrazioni comunali alla ricerca di fondi per dotare i comuni di servizi (strade, scuole, fognature, ecc. ) tendono a sacrificare alla cementificazione sempre nuovi pezzi di territorio.
I nuovi insediamenti però richiedono anch’essi servizi e quindi i comuni sono costretti a svendere nuovi pezzi di territorio, in un ciclo perverso e senza fine. Da questa spirale si può però uscire come ha fatto il comune lombardo di Cassinetta di Lugagnano(MI) che ha redatto, col consenso della popolazione, un Piano di Governo del Territorio a crescita zero.
Come pensa di porre fine a questo meccanismo? Sarebbe disposto a farsi promotore di una legge nazionale che ponga fine alla possibilità di finanziare la spesa corrente dei
comuni con gli oneri di urbanizzazione come del resto avveniva prima del 2001?

In Brianza, così come in altre località, volendo attuare una politica corretta, la questione della crescita zero nel consumo di territorio può e deve essere vissuta come un’opportunità. Presupposto che diventa realtà nel momento stesso in cui si mette mano alla “ristrutturazione urbanistica” di numerosi insediamenti per la riqualificazione degli abitati. In questo senso bisogna organizzare le risorse senza sprecare altre aree ma recuperando verde, ambiente, servizi e attività economiche tra gli abitati stessi, nei quartieri male edificati, non solo nei Centri storici.

Domanda N°2 La riqualificazione delle volumetrie esistenti senza ulteriore consumo di suolo.
Lei pensa che anche in Brianza sia possibile promuovere lo sviluppo delle comunità abitative riqualificando l'esistente e senza nuovo consumo di suolo? Se verrà eletto, porrà al centro della sua azione politica leggi urbanistiche per il recupero e la riqualificazione dei centri storici dei nostri paesi ? Crede che il recupero dei centri storici possa essere anche un modo per salvaguardare l’identità delle nostre comunità?

In altri Paesi, in Europa, di fronte al consumo eccessivo di suolo, da oramai mezzo secolo (Urban Sprawl) data una forte dispersione di insediamenti e rovina delle aree agricole, del paesaggio e della qualità ambientale (acque, aria), si risponde con la difesa delle aree agricole “periurbane” che diventano una risorsa agricola, paesaggistica ed ambientale, non con l’edificazione. Col passare del tempo le tematiche agroalimentari, come quelle energetiche, diventano sempre più impellenti e bisogna pensare attentamente prima di occupare e distruggere le funzioni agricole. Bisogna cominciare a pensare alla ricostruzione tale che riduca l’occupazione di aree e non il contrario. In Lombardia qualcuno pensa invece che un fantomatico “nuovo liberalismo” come quello del dopoguerra possa mettere in moto l’economia e invece comporta solo un ulteriore deterioramento che non vede le opportunità del futuro.

Domanda N° 3 Autostrada Pedemontana
L'Autostrada Pedemontana a nostro avviso nasce vecchia (promuove ancora il trasporto su gomma quando il petrolio sta per finire, è il grimaldello per una grande e ulteriore cementificazione del nostro territorio, distrugge il poco verde e l'agricoltura che resta nel Nord Milano). E' disponibile ad impegnarsi per l'accantonamento del progetto favorendo invece la riqualificazione della rete stradale esistente?
Nel caso l’autostrada Pedemontana dovesse essere realizzata, lei si impegnerà affinché le aree ad essa contigue e quelle di pertinenza delle opere complementari all’autostrada stessa, non possano essere destinate a nuova edificazione? Si impegnerà inoltre affinché PRIMA e non dopo la costruzione dell’autostrada vengano realizzate le promesse opere di compensazione ambientale?

Bisogna investire in mobilità pubblica su ferro e su gomma, razionalizzando la rete viabilistica e non tanto espandendola. Sono pertanto necessarie opere volte non semplicemente a “spostare” i livelli di congestione ma a ridurli e razionalizzarli investendo su una mobilità sostenibile e alternativa rispetto quella attuale. Per la Brianza è importante la gronda ferroviaria e anche quella viabilistica ma non autostradale, connessa alla rete esistente.

Domanda N°4 Risorse per la mobilità
Attualmente le risorse disponibili per la mobilità in Brianza sono state pressoché interamente destinate alle infrastrutture stradali. Lei è pronto invece a puntare con decisione sulla promozione del trasporto su ferro, sulla promozione del trasporto pubblico e sulle piste ciclabili? Quali sono le sue priorità? Percentualmente quanto investirebbe in trasporto pubblico e quanto sulle strade ed autostrade ? Crede nello sviluppo di una rete ciclabile brianzola?

Da anni si sottoscrivono protocolli di intesa tra Regione, Ministero, Comuni e Province che interessano il potenziamento prioritario, o almeno contestuale, agli interventi sulla viabilità. Poi si scopre sempre che va avanti solo la questione della viabilità e penso che con l’EXPO se ne vedranno ancora delle belle come se il passato non avesse insegnato nulla. Le priorità restano la ferrovia e la gronda ferroviaria ( che consente un maggior uso ai passeggeri delle linee della Brianza) il potenziamento di tratte di mobilità su ferro di tipo metropolitano o metrotramviario. Bisogna anche smetterla di consentire trasformazioni del suolo e di destinazioni di tutti i tipi senza che si abbia dimostrazione della sostenibilità a livello di trasporto e mobilità. Deve diventare una condizione prescritta, ciò comporta selezione nelle scelte e nelle priorità degli investimenti e quindi anche la disponibilità di risorse per la mobilità.

Domanda N°5 I parchi e La dorsale Verde.
La dorsale Verde è il progetto della Provincia di Milano che si propone di mettere in rete, collegandoli tra loro, i parchi a nord di Milano creando una fascia vede protetta dal Ticino all'Adda, simile a quella esistente a sud del capoluogo e costituita dal Parco Agricolo sud Milano.
Pensa di promuovere questo progetto? sarebbe disposto ad intervenire pubblicamente per difenderne la validità? Si batterà per modificare le norme di tutela dei Parchi Locali di Interesse sovracomunale al fine di consentire una conservazione duratura degli ambienti naturali in essi ricompresi?

I PARCHI o meglio le grandi aree rimaste agricole e periurbane costituiscono una risorsa oramai irrinunciabile per la qualità e sostenibilità dell’intero sistema. Qualcosa si è accennato prima, ma basti pensare alla qualità delle acque, dell’aria e alla stessa produzione agricola. Oggi il Paese importa poco meno della metà dei prodotti agricoli. Con la crescita esterna di grandi Stati queste risorse diventano sempre più scarse e costose e bisogna provvedere con intelligenza e compatibilità. Questo problema è già posto dalle associazioni degli agricoltori a cui va dato pieno titolo per la gestione delle aree anche con provvedimenti normativi ed economici di compensazione. Grave è l’atteggiamento della Regione perchè “le continuità” agricole, i corridoi ecologici, la difesa di aria e acqua non sono problemi riconducibili ai soli Comuni e ai loro oneri ma investono la sostenibilità del sistema.

Domanda N° 6 La salvaguardia del Paesaggio ed il progetto Molta+Brianza
E’ d’accordo sulla considerazione fondamentale che il paesaggio è una risorsa? E’ disponibile a prendere posizione contro le varianti urbanistiche approvate dai singoli comuni che comportino un peggioramento del paesaggio (anche se attuate da amministrazioni della sua stessa area politica)? Cosa pensa del progetto sul paesaggio promosso dall’assessorato all’attuazione della provincia di Monza e Brianza denominato “2009 Molta+Brianza”?

La questione è concettualmente più semplice di quanto appaia, se si libera da una visione parcellizzata degli interessi. il Territorio deve essere governato e vi sono problemi la cui dimensione richiede attenzione pubblica propria della scala del problema, pena pagarne gravi conseguenze e disparità a danno dei cittadini. La mobilità ma anche i parchi territoriali e le aree agricole sono tipiche di questa necessità, come per servizi di tipo generale che coprono ampi bacini intercomunali. Molta + Brianza contiene un po’ di tutto,  può andar bene,  ma bisogna essere chiari nel coinvolgere risorse pubbliche e private volte al rilancio, soprattutto attraverso un nuovo modello di sviluppo che ponga attenzione a cose anticipate in precedenza, in particolare alla questione energetica. La Brianza partecipa e si rinnova nella economia nazionale e internazionale se comprende le nuove regole e le nuove frontiere che non sono quelle dell’ assenza di regole.

Domanda N° 7 La nostra storia, , la nostra identità
La salvaguardia del patrimonio storico-architettonico di Brianza rappresenta una eccezionale opportunità per il nostro territorio.
Cosa pensa della svendita dei beni storici che in molti casi ha de-facto dato la possibilità a privati di modificare per sempre la natura e l’utilizzo delle strutture adattandoli ad uno specifico progetto con fini di lucro ? Lei pensa che si debba cercare un incontro tra pubblico e privato ma mettendo al primo posto la conservazione del bene e della storia a beneficio della comunità? Cosa propone ad esempio per la salvaguardia della Villa Reale di Monza?

Penso che il rilancio pubblico corrisponda non tanto nell’investimento pubblico ( che ci deve essere) ma anche ( data la scarsità delle risorse e di metodo) nel fare programmazione e determinare la qualità dei risultati anche attraverso risorse private. E’ necessario un effetto governo, non una subordinazione del pubblico alle scelte di mercato privato e a breve respiro. Quanto detto è una linea di principio che ritengo valida anche per programmare il futuro e la salvaguardia della Villa Reale.

Domanda N° 8 Un’agricoltura viva tutto intorno alle nostre città.
Molti cittadini si chiedono perché sono costretti ad acquistare prodotti agricoli che arrivano sugli scaffali dei nostri negozi da centinaia di chilometri di distanza quando ancora in Brianza esiste un tessuto agricolo che merita di essere valorizzato, in questo senso il progetto di filiera corta (sviluppato dal Distretto di economia solidale della Brianza), cioè il consumo locale dei prodotti agricoli prodotti nel nostro territorio, rappresenta un esempio concreto di come si possa salvaguardare l’ambiente e nel contempo promuovere una agricoltura di qualità.
I cittadini non vogliono rassegnarsi a considerare i terreni agricoli esistenti solo come spazi da occupare con nuovo cemento. Lei che ne pensa? Intende promuove azioni concrete per sostenere la filiera corta e la cosiddetta agricoltura periurbana ?
Intende promuovere azioni concrete per la tutela dei prodotti di qualità esistenti sul territorio (patata di Oreno, Asparago di Mezzago)?

Ho già segnalato prima la questione in riferimento ad altra domanda sulle aree periurbane.

Domanda N° 9 Gestione dei rifiuti
La Brianza ha raggiunto alti livelli di raccolta differenziata ma molto si deve ancora da fare per raggiungere i valori delle comunità del Nord Europa anche promuovendo la riduzione dei rifiuti alla fonte.
Cosa pensa dell’obiettivo progressivo di azzerare la produzione di rifiuti?
Cosa pensa dell’estensione della raccolta differenziata porta a porta in tutti i comuni della Brianza? Cosa pensa dei termovalorizzatori (che il resto del mondo chiama più correttamente inceneritori)?

Verissimo ma resta comunque anche la necessità dello smaltimento facendo dei rifiuti una risorsa e non solo un onere. In questo oggi ci aiutano tecnologie pulite compatibili anche con le densità urbane che conosciamo.

Domanda N° 10 Energie rinnovabili e risparmio energetico
Come pensa di promuovere il risparmio energetico ad esempio nella pubblica amministrazione?
Come intende promuovere attivamente l’uso delle energie rinnovabili e dei sistemi per il risparmio energetico in Brianza?

Non vi è solo l’aspetto del privato, ma anche quello normativo e di intervento pubblico. La questione energetica e gli obiettivi di Kyoto e Bali devono diventare patrimonio comune pubblico e privato. Per la Brianza può rappresentare anche parte consistente del proprio rinnovo economico di cui prima si parlava in relazione a uso e sviluppo di nuove tecnologie a basso costo energetico, sicure ed affidabili.

Domanda N° 11 Tutela delle acque
Seveso, Olona, Lambro , Molgora, Rio Vallone, Villoresi.
I corsi d’acqua in Brianza presentano pressoché tutti il medesimo problema: sono inquinati, a volte paragonabili a fogne a cielo aperto e questo nonostante tutte le leggi a tutela delle acque presenti in Italia.
Quali misure intende promuovere per la bonifica e la salvaguardia delle nostre acque?

Siamo una zona ricca d’acqua e pensiamo che non sia un problema primario come risorsa, ma non è così e nei prossimi anni la questione sarà posta all’attenzione di tutti. Certo due decenni fa la zona Lambro era considerata nei testi del Ministero come zona a rischio vita!  Ancora oggi siamo obbligati ad attingere acqua potabile in falde profonde e molto è ancora da ripulire nel sottosuolo. Le aree libere e piantumate sono fondamentali al ricambio e protezione delle falde e delle acque di superficie, Bisogna anche applicare leggi e norme che già esistono sulla dispersione di acque pulite e sulle doppie reti della stessa acqua, tale da consumare potabile o destinata ad altri usi.

Domanda N°12 La biodiversità per l’ambiente, per l’uomo, per le generazioni future.
La varietà e la ricchezza delle specie animali e vegetali, nonché degli ambienti che li ospitano (cioè la biodiversità) sono un patrimonio di inestimabile valore, frutto di processi evolutivi durati come minimo migliaia di anni. La biodiversità è il motore che, insieme al sole, manda avanti il...."sistema pianeta"! La biodiversità è anche un valore culturale, un valore da trasmettere ai nostri figli.
L'Italia ha firmato nel 2005 un protocollo internazionale (Cowntdown 2010) impegnandosi a fermare entro il 2010 la perdita di biodiversità, nonché a sensibilizzare l'opinione pubblica. La pratica quotidiana, ci dice che ancora molto c'è da fare per conservare quanto c'è rimasto, non di rado di particolare valore anche qui in Brianza.
Che tipo di interventi pensa di attuare per la difesa della biodiversità in Brianza ?

Condivido pienamente le premesse contenute nella domanda. Aggiungo che anche in questo caso si può avere molta attenzione locale, vedi normativa per la gestione delle aree libere etc… agghiacciante un paese senza biodiversità.

 

                                                                  Vincenzo Ascrizzi

Monza 4 aprile 2008