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ELEZIONI
POLITICHE E DIFESA DEL TERRITORIO,
RIVOLGIAMO 12 SEMPLICI DOMANDE AI CANDIDATI DI MONZA E BRIANZA
LUCIANO
MUHLBAUER - SINISTRA ARCOBALENO (risposte pervenute il 1 Aprile 2008)
ELEZIONI POLITICHE E DIFESA DEL TERRITORIO,
RIVOLGIAMO 12 SEMPLICI DOMANDE AI CANDIDATI DI MONZA E BRIANZA
Domanda N°1: La
cementificazione del territorio
Il primo problema ambientale per la Brianza di oggi è dato
dall’urbanizzazione eccessiva, un processo che sembra non avere fine. La
pratica del finanziamento degli enti locali tramite gli oneri di urbanizzazione
ha portato al meccanismo perverso per cui le amministrazioni comunali alla
ricerca di fondi per dotare i comuni di servizi (strade, scuole, fognature, ecc.
) tendono a sacrificare alla cementificazione sempre nuovi pezzi di territorio.
I nuovi insediamenti però richiedono anch’essi servizi e quindi i comuni sono
costretti a svendere nuovi pezzi di territorio, in un ciclo perverso e senza
fine. Da questa spirale si può però uscire come ha fatto il comune lombardo di
Cassinetta di Lugagnano(MI) che ha redatto, col consenso della popolazione, un
Piano di Governo del Territorio a crescita zero.
Come pensa di porre fine a questo meccanismo? Sarebbe disposto a farsi promotore
di una legge nazionale che ponga fine alla possibilità di finanziare la spesa
corrente dei comuni con gli oneri di urbanizzazione come del resto avveniva
prima del 2001?
Risposta n. 1
Quella di usare gli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa
corrente è un “malcostume” ormai diffuso e gli effetti negativi di tale
politica sono sotto gli occhi di tutti. Essa non produce soltanto un accelerato
consumo del territorio, ma altresì una subalternità del pubblico rispetto al
privato, cioè degli interessi di tanti rispetto a quelli (forti) di alcuni.
Ovvero, il governo del territorio viene affidato a interessi particolari.
In fondo, per capire la sproporzione di forze, basta immaginarsi un
contenzioso legale tra un comune di dimensioni medio-piccole che deve
confrontarsi con una grande società di costruzione. Il primo rischia di
dissanguarsi pagando anche un solo avvocato, mentre la seconda dispone di un
ampio ufficio legale in funzione a tempo pieno. Ergo, il comune tende a cedere
preventivamente, onde evitare spese insostenbili.
Tuttavia, il ricorso agli oneri di urbanizzazione ha una sua
spiegazione. Cioè, negli ultimi anni, sempre di più, i tagli alla spesa a
livello nazionale si sono abbattuti sui trasferimenti agli enti locali. E’ più
comodo, perché io governo faccio bella figura tagliando gli “sprechi” e non
mi devo nemmeno assumere la responsabilità di tagliare dei servizi; a questo
dovranno pensarci gli enti locali. E così, i comuni, anche quando governati da
amministratori sensibili e lungimiranti, cedono spesso alla tentazione degli
oneri.
Questa situazione spiega perché la maggioranza dei comuni, come ha di
recente ribadito l’Anci, è assolutamente contraria a vietare l’uso degli
oneri per finanziare la spesa corrente.
Quindi, assolutamente d’accordo che la follia degli oneri per la spesa
corrente vada bloccata –e in tempi brevi- per legge, ma contestualmente
occorre garantire agli enti locali risorse sufficienti per poter far funzionare
i servizi per cittadini. Altrimenti non funziona.
Domanda N°2 La
riqualificazione delle volumetrie esistenti senza ulteriore consumo di suolo.
Lei pensa che anche in Brianza sia possibile promuovere lo sviluppo delle
comunità abitative riqualificando l'esistente e senza nuovo consumo di suolo?
Se verrà eletto, porrà al centro della sua azione politica leggi urbanistiche
per il recupero e la riqualificazione dei centri storici dei nostri paesi ?
Crede che il recupero dei centri storici possa essere anche un modo per
salvaguardare l’identità delle nostre comunità?
Risposta n. 2
Spesso si parla di “identità” in maniera sbagliata e demagogica,
intendendo per essa la difesa della “italianità” o “padanità” nei
confronti dello straniero immigrato. Un discorso sbagliato e pericoloso, che
semina il presente con i presupposti di conflitti futuri in una società che
cambia, anzi che è già cambiata. Parlare di salvaguardia e riqualificazione
dei centri storici e del patrimonio urbanistico, invece, è una strada utile e
giusta. Ma non solo di centri si tratta, specie nei comuni medio-grandi, dove
invece c’è il problema delle periferie, abbandonate a loro stesse da lungo
tempo e che hanno urgente necessità di essere riqualificate. Infine, fermare il
consumo del suolo in un’area urbanisticamente sempre più satura, significa
porsi il problema delle aree dismesse e degli spazi esistenti, ma inutilizzati.
Cioè, usare diversamente, in maniera utile per chi abita e lavora sul
territorio, gli spazi urbanizzati già esistenti. Tutto ciò è l’unica
alternativa al continuo consumo del territorio, ormai non più sostenibile, né
socialmente, né ambientalmente.
Domanda N° 3
Autostrada Pedemontana
L'Autostrada Pedemontana a nostro avviso nasce vecchia (promuove ancora il
trasporto su gomma quando il petrolio sta per finire, è il grimaldello per una
grande e ulteriore cementificazione del nostro territorio, distrugge il poco
verde e l'agricoltura che resta nel Nord Milano). E' disponibile ad impegnarsi
per l'accantonamento del progetto favorendo invece la riqualificazione della
rete stradale esistente?
Nel caso l’autostrada Pedemontana dovesse essere realizzata, lei si impegnerà
affinché le aree ad essa contigue e quelle di pertinenza delle opere
complementari all’autostrada stessa, non possano essere destinate a nuova
edificazione? Si impegnerà inoltre affinché PRIMA e non dopo la costruzione
dell’autostrada vengano realizzate le promesse opere di compensazione
ambientale?
Risposta n. 3
La Pedemontana ormai c’è, mentre in altre zone della pianura della
grande area metropolitana che ha al centro Milano, si prevede la costruzione
della BreBeMi e della Tem, che nel loro insieme disegneranno un nuovo grande
anello attorno all’area metropolitana. Sono espressione di un modello di
mobilità incentrato sul traffico privato in automobile, che rappresenta oltre
il 70% degli spostamenti in Lombardia. Insomma, ci vorrebbe un’unica grande
opera infrastrutturale nella nostra regione, cioè lo sviluppo di una rete di
trasporti pubblici, anzitutto su ferro, effettivamente fruibile e utile per la
popolazione, specie per i pendolari. Oltre, ovviamente, allo riqualificazione
della rete stradale esistente, per la quale le risorse stanziate sono sempre
poche.
Detto questo, appunto, ormai la Pedemontana c’è e sono state sparse
tante promesse anche circa le opere compensazione, per incassare il via libera
dei comuni e della comunità locali. Per questo va rivendicato che la promessa
si realizzi prima e non dopo, laddove “dopo” spesso significa “forse”.
Infine, c’è il problema di nuove edificazioni lungo le autostrade.
Significativo a riguardo un progetto di legge della Giunta Formigoni, che
intende far comprendere nelle concessioni autostradali (leggi: Pedemontana,
BreBeMi, Tem) anche tutte le opere (dal centro commerciale a qualsiasi cosa) in
qualche modo poste in prossimità dell’infrastruttura e utile per abbassare i
costi complessivi dell’opera. Una truffa e una bomba a orologiera, poiché,
peraltro, permetterebbe di aggirare gli strumenti urbanistici dei comuni. Queste
cose vanno fermate assolutamente.
Domanda N°4 Risorse
per la mobilità
Attualmente le risorse disponibili per la mobilità in Brianza sono state
pressoché interamente destinate alle infrastrutture stradali. Lei è pronto
invece a puntare con decisione sulla promozione del trasporto su ferro, sulla
promozione del trasporto pubblico e sulle piste ciclabili? Quali sono le sue
priorità? Percentualmente quanto investirebbe in trasporto pubblico e quanto
sulle strade ed autostrade ? Crede nello sviluppo di una rete ciclabile
brianzola?
Risposta n. 4
Le tre grandi opere autostradali –Pedemontana, BreBeMi e Tem-
costeranno, secondo le attuali proiezioni- circa 8 miliardi di euro. Gli
investimenti per l’ammodernamento delle ferrovie –il parco carrozze in
Lombardia è invecchiato parecchio- e il rafforzamento delle infrastrutture
ferroviarie sono a confronto ridicole. Chiedere 100 milioni di euro sembra
chiedere la luna. E’ quella priorità che va invertita. Perché si tratta di
ridefinire il modello di mobilità nei decenni a venire, se non vogliamo
soffocare definitivamente.
Le piste ciclabili non sono costose da un punto di vista economico. Sono
realizzabili. Quello che manca è la volontà politica. Per carità, non è con
le piste ciclabili che si risolvono tutti i problemi della mobilità, ma un uso
maggiore delle bici è credibile e conveniente sulle brevi distanze e può
essere integrato con altri mezzi di trasporto.
Domanda N°5 I parchi
e La dorsale Verde.
La dorsale Verde è il progetto della Provincia di Milano che si propone di
mettere in rete, collegandoli tra loro, i parchi a nord di Milano creando una
fascia vede protetta dal Ticino all'Adda, simile a quella esistente a sud del
capoluogo e costituita dal Parco Agricolo sud Milano.
Pensa di promuovere questo progetto? sarebbe disposto ad intervenire
pubblicamente per difenderne la validità? Si batterà per modificare le norme
di tutela dei Parchi Locali di Interesse sovracomunale al fine di consentire una
conservazione duratura degli ambienti naturali in essi ricompresi?
Risposta n. 5
Le aree verdi della pianura padana sono sottoposte a una terribile
pressione edificatoria. Appunto, il territorio è satura e quindi si vuole
costruire laddove ancora non c’è niente. Esempio lampante di questa tendenza
era l’emendamento detto “ammazzaparchi” presentato in Regione Lombardia
dal centrodestra e poi ritirato, grazie alla strenua opposizione delle
associazioni e della sinistra in Consiglio.
Ogni provvedimento e progetto che tenda a salvaguardare e riqualificare
le aree verdi sul nostro territorio merita di essere appoggiato con convinzione.
Non si tratta di una “fissazione ecologista”, ma semplicemente di
lungimiranza e di buon senso.
Domanda N° 6 La
salvaguardia del Paesaggio ed il progetto Molta+Brianza
E’ d’accordo sulla considerazione fondamentale che il paesaggio è una
risorsa? E’ disponibile a prendere posizione contro le varianti urbanistiche
approvate dai singoli comuni che comportino un peggioramento del paesaggio
(anche se attuate da amministrazioni della sua stessa area politica)? Cosa pensa
del progetto sul paesaggio promosso dall’assessorato all’attuazione della
provincia di Monza e Brianza denominato “2009 Molta+Brianza”?
Risposta n. 6
Se una cosa non va bene, allora non va bene e basta. Occorre sempre
valutare il merito, prima ancora degli schieramenti. Detto questo, le battaglie
vanno fatte a livello comunale, ma non bastano. E’ l’intero governo del
territorio che tende ad essere sempre meno programmato dalla mano pubblico e
sempre di più determinato dalle procedure negoziali. E, in questo quadro, anche
le “varianti” diventano sempre più decisive. Il problema va posto a livello
legislativo, degli strumenti urbanistici, insomma, del chi e come decide. E’
una questione nazionale, ma anche e forse soprattutto regionale, poiché il
governo del territorio è di competenza regionale.
Sul progetto “2009 Molta+Brianza”, invece, non rispondo, per il
semplice motivo che lo conosco soltanto a grandissime linee.
Domanda N° 7 La
nostra storia, , la nostra identità
La salvaguardia del patrimonio storico-architettonico di Brianza rappresenta una
eccezionale opportunità per il nostro territorio.
Cosa pensa della svendita dei beni storici che in molti casi ha de-facto dato la
possibilità a privati di modificare per sempre la natura e l’utilizzo delle
strutture adattandoli ad uno specifico progetto con fini di lucro ? Lei pensa
che si debba cercare un incontro tra pubblico e privato ma mettendo al primo
posto la conservazione del bene e della storia a beneficio della comunità? Cosa
propone ad esempio per la salvaguardia della Villa Reale di Monza?
Risposta n. 7
Il problema è a monte. O si considera il pubblico non una cosa
negativa, da gettare via, bensì un’opportunità per le popolazioni di poter
determinare il proprio presente e futuro, oppure si sceglie la preferenza per il
privato e allora si paga un prezzo. E’ soltanto rilanciando le politiche
pubbliche che si può anche salvaguardare i beni storici, Villa Reale compresa.
Io penso che va scelta la strada del rilancio del pubblico, altrimenti tutto si
trasforma in business e merce.
Domanda N° 8
Un’agricoltura viva tutto intorno alle nostre città.
Molti cittadini si chiedono perché sono costretti ad acquistare prodotti
agricoli che arrivano sugli scaffali dei nostri negozi da centinaia di
chilometri di distanza quando ancora in Brianza esiste un tessuto agricolo che
merita di essere valorizzato, in questo senso il progetto di filiera corta
(sviluppato dal Distretto di economia solidale della Brianza), cioè il consumo
locale dei prodotti agricoli prodotti nel nostro territorio, rappresenta un
esempio concreto di come si possa salvaguardare l’ambiente e nel contempo
promuovere una agricoltura di qualità.
I cittadini non vogliono rassegnarsi a considerare i terreni agricoli esistenti
solo come spazi da occupare con nuovo cemento. Lei che ne pensa? Intende
promuove azioni concrete per sostenere la filiera corta e la cosiddetta
agricoltura periurbana ?
Intende promuovere azioni concrete per la tutela dei prodotti di qualità
esistenti sul territorio (patata di Oreno, Asparago di Mezzago)?
Risposta n. 8
Non solo arrivano da lontano, ma in mezzo ci sono anche tanti
intermediari, che non svolgono alcuna funzione sociale utile, ma in cambia fanno
lievitare i prezzi. Insomma, i produttori all’origine guadagnano una miseria e
il consumatore paga un prezzo eccessivo. Un ulteriore ragione per sostenere la
filiera corta, oltre quelle già citate nella domanda.
Viviamo nell’era della quantità, mentre la qualità diventa sempre più
critica. Vedi per esempio gli Ogm. Occorre pertanto tutelare la qualità e la
genuinità dei prodotti agricoli. Sicuramente
Domanda N° 9
Gestione dei rifiuti
La Brianza ha raggiunto alti livelli di raccolta differenziata ma molto si deve
ancora da fare per raggiungere i valori delle comunità del Nord Europa anche
promuovendo la riduzione dei rifiuti alla fonte.
Cosa pensa dell’obiettivo progressivo di azzerare la produzione di rifiuti?
Cosa pensa dell’estensione della raccolta differenziata porta a porta in tutti
i comuni della Brianza? Cosa pensa dei termovalorizzatori (che il resto del
mondo chiama più correttamente inceneritori)?
Risposta n. 9
Se non vogliamo moltiplicare gli inceneritori sui nostri territori
l’unica alternativa è la riduzione della quantità di rifiuti prodotta e
aumentare la parte da riciclare (e dunque anche rafforzare la raccolta
differenziata).
Azzerare i rifiuti è forse un obiettivo oggi poco realistico, ma la
direzione di marcia deve essere quella. E, se ci pensiamo bene, alcune cose
stupide e irrazionali potrebbero essere eliminate senza una grossa mobilitazione
di risorse. Per esempio, che senso ha distribuire quasi tutta l’acqua minerale
in bottiglie di plastica???
Domanda N° 10
Energie rinnovabili e risparmio energetico
Come pensa di promuovere il risparmio energetico ad esempio nella pubblica
amministrazione?
Come intende promuovere attivamente l’uso delle energie rinnovabili e dei
sistemi per il risparmio energetico in Brianza?
Risposta n.
10
Risparmio energetico significa consumare di meno. E questo può essere
ottenuto senza rinunciare a cose necessarie per le attività della pubblica
amministrazione, puntando sulle tecnologie nuove (ma questo significa nel breve
periodo anche più investimenti e non solo tagli), sull’uso di fonti
rinnovabili e sull’eliminazione degli sprechi.
Promuovere significa anzitutto informare i cittadini sull’uso delle
energie rinnovabili e sui sistemi per il risparmio. In secondo luogo, significa
aiutare i cittadini a farlo, anche con incentivi e/o la messa a disposizione
degli strumenti. Cioè, innovare e risparmiare deve essere anche conveniente e,
soprattutto, possibile. In altre parole, quando uno fatica ad arrivare alla fine
del mese con lo stipendio, non è detto che possa investire nel breve periodo
sull’innovazione…
Domanda N° 11 Tutela
delle acque
Seveso, Olona, Lambro , Molgora, Rio Vallone, Villoresi.
I corsi d’acqua in Brianza presentano pressoché tutti il medesimo problema:
sono inquinati, a volte paragonabili a fogne a cielo aperto e questo nonostante
tutte le leggi a tutela delle acque presenti in Italia.
Quali misure intende promuovere per la bonifica e la salvaguardia delle nostre
acque?
Risposta n.
11
Qualche volta capita di sentire parlare persone più anziane del
sottoscritto, che ti descrivono come erano taluni di questi corsi d’acqua
negli anni ’70. Era molto peggio. Poi si è fatto qualcosa, ma non è
sufficiente. Le leggi ci sono, ma come sempre in Italia il problema è
l’applicazione della legge, sia per quanto riguarda l’inquinamento
all’origine, che la bonifica posteriore. Anche qui, si tratta di costruire la
volontà politica di intervenire e applicare le norme, aumentando i controlli e
le sanzioni e scegliendo di investire anche le risorse economiche necessarie.
Domanda N°12 La biodiversità per l’ambiente, per l’uomo, per le
generazioni future.
La varietà e la ricchezza delle specie animali e vegetali, nonché degli
ambienti che li ospitano (cioè la biodiversità) sono un patrimonio di
inestimabile valore, frutto di processi evolutivi durati come minimo migliaia di
anni. La biodiversità è il motore che, insieme al sole, manda avanti
il...."sistema pianeta"! La biodiversità è anche un valore
culturale, un valore da trasmettere ai nostri figli.
L'Italia ha firmato nel 2005 un protocollo internazionale (Cowntdown 2010)
impegnandosi a fermare entro il 2010 la perdita di biodiversità, nonché a
sensibilizzare l'opinione pubblica. La pratica quotidiana, ci dice che ancora
molto c'è da fare per conservare quanto c'è rimasto, non di rado di
particolare valore anche qui in Brianza.
Che tipo di interventi pensa di attuare per la difesa della biodiversità in
Brianza ?
Risposta n.
12
L’Italia ha firmato anche il protocollo di Kyoto, ma…. Ha firmato
una convezione internazionale che impegna di introdurre il reato di tortura nel
codice penale, ma… Insomma, anche qui si tratta di scegliere le priorità e di
applicare quanto scritto. E, per quanto riguarda la biodiversità, occorre
inoltre costruire le necessarie campagne di sensibilizzazione, perché molta
parte della cittadinanza non è ancora consapevole della gravità della
situazione a livello planetario e i conseguenti rischi per il futuro.
Sensibilizzare significa poter poi costruire il consenso necessario perché le
istituzioni possano intervenire, sul pianeta, così come localmente, in Brianza.
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